La lezione fatta agli studenti sbagliati: una risposta a Piero Bevilacqua

E’ vero che la distrazione di tanta parte della politica verso i temi della scuola è stata dannosa, ma altrettanto dannosa è la distrazione di chi della politica dovrebbe parlare dopo essersi adeguatamente informato.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]E’ vero che la distra­zio­ne di tan­ta par­te del­la poli­ti­ca ver­so i temi del­la scuo­la è sta­ta dan­no­sa, ma altret­tan­to dan­no­sa è la distra­zio­ne di chi del­la poli­ti­ca dovreb­be par­la­re dopo esser­si ade­gua­ta­men­te informato.

Anche Pie­ro Bevi­lac­qua e i redat­to­ri de Il Mani­fe­sto sono for­se un po’ distrat­ti, quan­do lamen­ta­no che la sini­stra non pre­sen­ta “indi­ca­zio­ni pro­gram­ma­ti­che lim­pi­de e net­te” sul­la scuo­la. Se capi­tas­se loro di vol­ge­re lo sguar­do ver­so le pro­po­ste di Libe­ri e Ugua­li, avreb­be­ro di che ricredersi. 

Non solo il pri­mo pun­to del pro­gram­ma elet­to­ra­le è rela­ti­vo a istru­zio­ne e ricer­ca e pren­de una posi­zio­ne chia­ra e net­ta con­tro la 107 — vi si leg­ge infat­ti, fin dal­le pri­me righe: «Dob­bia­mo can­cel­la­re la logi­ca del­la cosid­det­ta “Buo­na scuo­la”» — ma c’è un buon nume­ro di can­di­da­ti e can­di­da­te che, come me, stan­no impo­stan­do la cam­pa­gna elet­to­ra­le pre­va­len­te­men­te su que­sto tema.

Sto incon­tran­do in que­ste set­ti­ma­ne cen­ti­na­ia di per­so­ne a cui pre­sen­to sen­za mez­zi ter­mi­ni la nostra volon­tà di can­cel­la­re la 107 e, con que­sta, anche tut­te le pseu­do­ri­for­me che l’hanno pre­ce­du­ta, e nel­la cui scia per­fet­ta­men­te si inse­ri­sce, ad ope­ra di Morat­ti e Gel­mi­ni.

Noi sia­mo infat­ti con­vin­ti che si deb­ba libe­ra­re il cam­po da que­sti pro­gres­si­vi ten­ta­ti­vi di disar­ti­co­la­re la scuo­la, di ren­der­la subal­ter­na a una logi­ca impren­di­to­ria­le, inse­ren­do­vi a for­za mostri come l’alter­nan­za scuo­la-lavo­ro, e ridar­le il fon­da­men­ta­le ruo­lo che le spet­ta di luo­go di for­ma­zio­ne intel­let­tua­le, cul­tu­ra­le e civi­le del­le gio­va­ni generazioni. 

Sia­mo tal­men­te avver­si alla 107 che ai nostri incon­tri di cam­pa­gna elet­to­ra­le ospi­tia­mo anche il comi­ta­to che sta rac­co­glien­do fir­me per la leg­ge di ini­zia­ti­va popo­la­re “Per la scuo­la del­la Costi­tu­zio­ne”, pur di age­vo­la­re ogni per­cor­so che inter­rom­pa quel­la deriva.

Spe­ro che le mie paro­le non resti­no ina­scol­ta­te, per­ché vedo che Pie­ro Bevi­lac­qua, nel suo arti­co­lo ne “il Mani­fe­sto”, usa un meto­do peri­co­lo­sa­men­te simi­le a quel­lo del MIUR: costrui­sce un’imma­gi­ne lon­ta­na dal vero di Libe­ri e Ugua­li, così come fa il MIUR con gli inse­gnan­ti, per poi cri­ti­car­ne le sup­po­ste lacune. 

Da col­ma­re con cosa? Il MIUR ci ha affib­bia­to l’alternanza scuo­la lavo­ro. Cos’altro dovrem­mo dire affin­ché la nostra voce sia udi­ta anche da Bevi­lac­qua? Nasce il sospet­to che solo il ritor­no alla scuo­la gen­ti­lia­na lo soddisferebbe.

Eula­lia Grillo

Can­di­da­ta di Libe­ri e Ugua­li nel col­le­gio uni­no­mi­na­le del Sena­to di Fer­ra­ra, Imo­la, San Gio­van­ni in Per­si­ce­to[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.