[vc_row][vc_column][vc_column_text]Alle volte succedono cose curiose, come che CasaPound si trovi a sostenere “il business dell’immigrazione”, quello che sfrutta gli spazi aperti dalla gestione emergenziale e straordinaria dell’accoglienza per lucrare indegnamente sulla pelle dei richiedenti asilo e sulle spalle dei contribuenti italiani. Se è vero, infatti, che non tutti i centri di accoglienza straordinari (Cas) sono macchine da soldi, è però altrettanto vero che se si vuole lucrare sull’accoglienza (farne un “business”) di sicuro si guarderà alla galassia grigia dei Cas e non a quella molto più trasparente e efficace del Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).
E cosa c’entra CasaPound? C’entra perché nel prendersela, per l’ennesima volta, con Laura Boldrini e don Biancalani (parroco di Vicofaro e Ramini, parrocchie pistoiesi che accolgono richiedenti asilo), ha indetto una manifestazione in contemporanea a un’iniziativa che vede ospiti questi ultimi, con la quale chiede (testualmente) di «USCIRE DALLO SPRAR. CHIUDERE I CENTRI DI ACCOGLIENZA». E aggiunge: «Nel giorno in cui Laura Boldrini sarà ospite di Don Biancalani per spiegare le “meraviglie” dell’accoglienza senza regole, abbiamo deciso di scendere in strada a Vicofaro per far sentire forte la voce di tutti quei pistoiesi stufi di un immigrazione incontrollata che porta solo criminalità e degrado».
Se da un lato è evidente che non hanno ancora capito come funziona il sistema di accoglienza (vi diamo una notizia: i 35 euro non finiscono nelle tasche dei migranti, ma di chi li accoglie, sia che faccia bene il suo lavoro — come nello Sprar — sia che lo faccia male), dall’altro lato è evidente che si tratta dell’ennesimo atto di «persecuzione sistematica — scrive il comitato di Possibile di Pistoia — nei riguardi del Centro di accoglienza di Vicofaro, dove si assicurano ospitalità e integrazione a chiunque ne faccia richiesta: sia senzatetto italiani o stranieri, sia giovani rifugiati “regolari”, o “invisibili” perché espulsi dalle strutture assegnatarie dell’accoglienza e ricacciati in strada».
Chi ha interesse a chiudere gli Sprar, a incentivare l’accoglienza “straordinaria e emergenziale”, a mettere persone di qualsiasi colore in mezzo alla strada ha un unico, altro, interesse: alimentare le tensioni, soffiare sul fuoco dell’intolleranza, aizzare all’odio, convocare manifestazioni chiaramente provocatorie nella speranza di passare, prima o poi, all’incasso elettorale.
Questa settimana saremo a Pistoia, insieme a Pippo Civati, don Biancalani e Voi Sapete — L’indifferenza uccide, (giovedì 12 aprile, 17:30, presso Feltrinelli), per rompere il muro dell’indifferenza e costruire politiche di pace.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]