Un 17 maggio di lotta

Il 17 Maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, non rappresenta solo un giorno per ricordare chi è stato vittima di discriminazione ma anche, e soprattutto, un momento per rinnovare l’impegno per lottare per una società più giusta

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mai come que­st’an­no, a fron­te degli epi­so­di cre­scen­ti di odio, vio­len­za ed intol­le­ran­za, il 17 Mag­gio, gior­na­ta inter­na­zio­na­le con­tro l’omofobia, la bifo­bia e la tran­sfo­bia, non rap­pre­sen­ta solo un gior­no per ricor­da­re chi è sta­to vit­ti­ma di discri­mi­na­zio­ne ma anche, e soprat­tut­to, un momen­to per rin­no­va­re l’impegno per lot­ta­re per una socie­tà più giu­sta.

In que­sti mesi abbia­mo visto cre­sce­re le vio­len­ze a dan­ni del­le per­so­ne LGBTI, difat­ti secon­do l’indagine annua­le di ILGA Euro­pe, per il 2018, l’Italia si posi­zio­ne al 32esimo posto su 49 Pae­si pre­si in esa­me rac­co­glien­do i peg­gio­ri pun­teg­gi pro­prio sul­le poli­ti­che che riguar­da­no l’uguaglianza, la non discri­mi­na­zio­ne e il con­tra­sto ai cri­mi­ni d’odio. Posi­zio­ne dimo­stra­ta anche dai dati del­la rela­zio­ne fina­le del­la Com­mis­sio­ne Jo Cox: il 23% cir­ca del­le per­so­ne LGBTI ha dichia­ra­to di aver subi­to minac­ce e aggres­sio­ni fisi­che, men­tre il 35,5% cir­ca ha dichia­ra­to di esse­re sta­to insul­ta­to e umi­lia­to. Abbia­mo let­to le sto­rie del­le offe­se e del­le minac­ce, come quel­le rivol­te a Luca Pala­di­ni de “I Sen­ti­nel­li”, asso­cia­zio­ne che ha lan­cia­to la mani­fe­sta­zio­ne #STOPHATE, che si svol­ge­rà saba­to 19 mag­gio a Mila­no e alla qua­le Pos­si­bi­le ha scel­to di ade­ri­re con convinzione.

L’Italia ha estre­mo biso­gno di una leg­ge con­tro le discri­mi­na­zio­ni e le vio­len­ze, con­tro i cri­mi­ni di odio lega­ti all’orientamento ses­sua­le, all’identità di gene­re ed in base all’identità ses­sua­le. Uno stru­men­to nor­ma­ti­vo che sia all’avanguardia e che pren­da spun­to dai Pae­si Euro­pei che sul tema han­no legi­sla­zio­ni avan­za­te, affian­ca­to da una gran­de cam­pa­gna cul­tu­ra­le a par­ti­re dal­le Scuo­le con l’educazione alle dif­fe­ren­ze, all’affettività e alla ses­sua­li­tà con­sa­pe­vo­le, affin­ché sia pos­si­bi­le cre­sce­re nuo­ve gene­ra­zio­ni libe­re da ste­reo­ti­pi e pregiudizi.

I pros­si­mi mesi non saran­no faci­li per por­ta­re avan­ti le bat­ta­glie poli­ti­che del­la comu­ni­tà LGBTI in un Par­la­men­to che si è orien­ta­to a destra, così come il Gover­no che sem­bra pro­fi­lar­si tra M5S e Lega. Fuo­ri dal Par­la­men­to sia­mo di fron­te ad una dif­fu­sio­ne, nem­me­no trop­po vela­ta, di for­ma­zio­ni di estre­ma destre e di ispi­ra­zio­ne neo­fa­sci­sta. Ma que­sto non deve far­ci arre­tra­re di un solo pas­so sul­le bat­ta­glie che da sem­pre abbia­mo scel­to di soste­ne­re den­tro e fuo­ri le Isti­tu­zio­ni. E’ il momen­to di uni­re il fron­te di tut­ti colo­ro che han­no a cuo­re l’uguaglianza e la volon­tà di cam­bia­re que­sto Pae­se per dare a tut­te e tut­ti pie­ni dirit­ti e pari dignità.

In cam­pa­gna elet­to­ra­le, rispon­den­do all’appello lan­cia­to da Arci­gay, abbia­mo affer­ma­to la nostra dispo­ni­bi­li­tà per ela­bo­ra­re insie­me con le Asso­cia­zio­ni, le atti­vi­ste e gli atti­vi­sti una stra­te­gia qua­dro per le per­so­ne LGBTI. Una dispo­ni­bi­li­tà e un impe­gno per e con la comu­ni­tà LGBTI che in que­sta gior­na­ta impor­tan­te rin­no­via­mo lan­cian­do un appel­lo: fac­cia­mo sì che la lot­ta non si fer­mi il 17 Mag­gio ma sia por­ta­ta avan­ti con costan­za anche negli altri gior­ni. Per fare ciò abbia­mo biso­gno del­l’a­iu­to e del­la col­la­bo­ra­zio­ne di tut­te e tut­ti colo­ro che desi­de­ra­no un’I­ta­lia più equa e più dignitosa.

Per costruir­la insie­me, scri­ve­te­ci a lgbt@possibile.it[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.