Noi non stiamo dalla parte della Guardia costiera libica (qualsiasi cosa essa sia)

Né Salvini, né Di Maio, né Minniti. Questa volta il sostegno alle politiche migratorie italiane e europee nei confronti della Libia, che chiudono gli occhi su violenze, torture, respingimenti e morte, arriva direttamente da sinistra.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Né Sal­vi­ni, né Di Maio, né Min­ni­ti. Que­sta vol­ta il soste­gno alle poli­ti­che migra­to­rie ita­lia­ne e euro­pee nei con­fron­ti del­la Libia, che chiu­do­no gli occhi su vio­len­ze, tor­tu­re, respin­gi­men­ti e mor­te, arri­va diret­ta­men­te da sini­stra. «Con que­sto rap­por­to — ha dichia­ra­to il rela­to­re Pan­ze­ri (S&D) — non ci sia­mo limi­ta­ti a for­ni­re un qua­dro rea­li­sti­co del­la situa­zio­ne in Libia, ma abbia­mo volu­to trac­cia­re la stra­da che dovrem­mo segui­re per cer­ca­re di usci­re dal­l’at­tua­le cri­si. È neces­sa­rio inqua­dra­re il pro­ces­so di rico­stru­zio­ne del­la Libia in una più ampia stra­te­gia regio­na­le per affron­ta­re mol­ti pro­ble­mi qua­li il disar­mo del­le mili­zie, l’im­mi­gra­zio­ne e le vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni».

Il rap­por­to, vota­to ad ampia mag­gio­ran­za dal Par­la­men­to euro­peo, si con­cen­tra soprat­tut­to sul pro­ces­so di sta­bi­liz­za­zio­ne del­la Libia, quin­di sostie­ne la neces­si­tà di pro­se­gui­re con finan­zia­men­ti e aiu­ti. Non man­ca­no però alcu­ni para­gra­fi che riguar­da­no il tema migra­to­rio, nei qua­li non ven­go­no rispar­mia­te cri­ti­che al siste­ma di deten­zio­ne arbi­tra­ria, tor­tu­ra, schia­vi­smo cui sono con­dan­na­ti i migranti.

E — pro­prio per que­ste ragio­ni — non ci si aspet­te­reb­be in alcun modo (soprat­tut­to da par­te di un espo­nen­te dei Socia­li­sti e Demo­cra­ti­ci, soste­ni­to­re di Libe­ri e Ugua­li) che nel­le pie­ghe del testo sia­no inse­ri­ti apprez­za­men­ti per il calo degli sbar­chi e un invi­to a soste­ne­re l’a­zio­ne del­la Guar­dia costie­ra libi­ca (qual­sia­si cosa essa sia).

«L’a­zio­ne del­l’U­nio­ne euro­pea — si leg­ge nel­le pre­mes­se — sta aven­do risul­ta­ti sul fron­te del­la migra­zio­ne, visto che a fine 2017 le cifre si sono ridot­te di un ter­zo rispet­to a quel­le del 2016 e che nei pri­mi mesi del 2018 sono cala­te del 50% rispet­to allo stes­so perio­do del­l’an­no pre­ce­den­te». Come se il calo degli sbar­chi non fos­se stret­ta­men­te lega­to, come si leg­ge poche righe dopo, al fat­to che «i migran­ti sono tra colo­ro che più sof­fro­no per i pro­ble­mi di sicu­rez­za in Libia, essen­do spes­so sog­get­ti a vio­len­za, arre­sto e deten­zio­ne arbi­tra­ria da par­te di atto­ri non-sta­ta­li, non­ché di estor­sio­ni, rapi­men­ti fina­liz­za­ti al ricat­to e sfrut­ta­men­to».

E fa anco­ra più impres­sio­ne l’e­spli­ci­to rico­no­sci­men­to del buon ope­ra­to del­la Guar­dia costie­ra libi­ca, che si invi­ta a soste­ne­re dato che «ha con­sen­ti­to di sal­va­re qua­si 19 000 migran­ti». «Sal­va­re»: ave­te capi­to bene. La riso­lu­zio­ne si spin­ge oltre, rac­co­man­dan­do «di assi­ste­re le auto­ri­tà libi­che nel­la comu­ni­ca­zio­ne for­ma­le del­la loro area di ricer­ca e soc­cor­so, di isti­tui­re una serie di chia­re pro­ce­du­re ope­ra­ti­ve stan­dard per lo sbar­co e di garan­ti­re un siste­ma di moni­to­rag­gio fun­zio­nan­te del­la guar­dia costie­ra libi­ca, al fine di isti­tui­re un regi­stro chia­ro e tra­spa­ren­te di tut­te le per­so­ne sbar­ca­te sul­le coste libi­che». Il tut­to, però, «assi­cu­ran­do che sia­no ade­gua­ta­men­te assi­sti­te in con­for­mi­tà del­le nor­me uma­ni­ta­rie inter­na­zio­na­li», men­tre tut­to attor­no — si scri­ve — i dirit­ti uma­ni non sono in alcun modo garan­ti­ti.

Ci si augu­ra, insom­ma, che la dele­ga ai respin­gi­men­ti ven­ga per­fe­zio­na­ta e com­ple­ta­ta. Cose che ci aspet­te­reb­be da un even­tua­le pros­si­mo gover­no gial­lo-ver­de, o dal gover­no uscen­te che que­sta dele­ga l’ha isti­tui­ta. Non di cer­to che la pro­po­sta arri­vi da chi si dovreb­be col­lo­ca­re all’op­po­si­zio­ne.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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