Sabato ho indossato una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità che sta segnando il nostro presente.
Io da bambino non so mai stato vestito di rosso da mia madre perché i soccorsi potessero salvarmi dall’annegamento nel Mediterraneo ; per questo non posso rassegnarmi che questo debba essere il futuro di migliaia di bimbi innocenti.
E non avevo la maglia rossa due settimane fa, ma a Visso assieme a tanti compagni siamo andati nel nostro piccolo ad aiutare i terremotati, che dite invece avremmo dimenticato. Ce ne saremmo dimenticati perché siamo Radical Chic, dite; la verità è che pensiamo che l’aiuto e la solidarietà non abbiano colore o etnia e che il pianto di un bambino strazi la carne sempre, al di là del Paese in cui è nato.
È qui la differenza.
Luca Coloccini