Vorrei rassicurare tutti quelli che si lamentano del fatto che nessuno fa niente, che non si fa sentire, che non “è nelle cose” che, per esempio, Possibile da un anno sta portando avanti la Campagna #Antifa che grazie a Stefano Catone sta girando tutta Italia, per chiarire i segnali del ritorno del fascismo e per costruire gli anticorpi che evidentemente non abbiamo. Lo abbiamo fatto in solitudine e spesso derisi.
Che da mesi con la campagna Addio Alle Armi denunciamo la pericolosità della diffusione delle armi in questo Paese e riportiamo con un capillare lavoro di Stefano Iannacone, ogni episodio che purtroppo, quotidianamente, vedono le armi protagoniste di eventi drammatici, mentre il governo ne vuole estendere l’utilizzo.
Che con NO Emergenza diffondiamo numeri e dati contro le fake news e la disinformazione su un’invasione che non c’è, lavoriamo sulla buona accoglienza da diffondere e denunciamo quella su cui si lucra sulla pelle degli più deboli.
Che da anni chiediamo interventi di carattere sociale, perché le zone di disagio e di dolore sono sempre più estese e riguardano tutti e soprattutto, tutte, al di là della nazionalità.
Che contro un Ministro che diffonde odio, razzismo, cinismo, che usa slogan cari a Mussolini e ai suoi nostalgici, che ci fa vivere ogni giorno in un Paese più insicuro, violento e intollerante, non solo non siamo stati in silenzio, ma abbiamo lanciato una petizione per unire le voci e chiedere al Parlamento di presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Matteo Salvini che in pochissimi giorni ha già raccolto più di 150.000 firme di altrettante persone che la faccia ce l’hanno messa e la voce provano ad alzarla, che trovano indecente e indegno di un Paese democratico avere un Ministro che fa carta straccia dei principi costituzionali e di banale umanità. E di fronte a centocinquantamila persone che la faccia già ce l’hanno messa, tranne rare e onorevoli eccezioni, non si trovano sessanta parlamentari che facciano altrettanto per presentare una mozione di sfiducia, né tanto meno uno dei tanti commentatori che chiedono di “di alzare la voce”.
Che alle osservazioni “e i terremotati?” e la “sinistra che deve tornare nei territori” rispondiamo che ogni settimana siamo in un comune del cratere. Che lo stiamo facendo da due anni. Che abbiamo portato aiuti e attenzione.
Che per fine settembre stiamo cercando di organizzare un evento per riaccendere i riflettori e il sostegno su queste popolazioni abbandonate, sì, abbandonate. Da tutti, a partire da quelli che “prima gli italiani”.
Per fine settembre vogliamo organizzare un evento che parli di ricostruzione, dalle macerie, tutte. Quelle del sisma e quelle del Paese.
Vogliamo dare appuntamento a tutta la Sinistra che non vuole tacere e che oltre a parlare voglia fare, ricostruire, riallacciare un patto sociale, un sistema di diritti.
Noi ci siamo, lavoriamo ogni giorno così come facciamo da anni e non smetteremo di farlo.
Chi vuole darci una mano è il benvenuto!