“Il presidente dell’Anac Cantone ha svelato l’ennesima falla del decreto Genova: il pericolo di infiltrazioni mafiose. E non solo: i notevoli poteri conferiti al commissario possono generare, paradossalmente, una paralisi. Il provvedimento, scritto col cuore come ha detto Toninelli, fa probabilmente difetto nella logica e soprattutto manca totalmente di concretezza. Un capolavoro di dilettantismo su ogni fronte. La maggioranza deve aprirsi al dialogo e recepire gli emendamenti di chi conosce davvero la realtà della città e non la usa per strumentalizzazioni e propaganda”. Lo dichiarano la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, e il deputato genovese, Luca Pastorino, segretario di presidenza per Liberi e uguali alla Camera.
“Ieri a Roma — aggiungono Brignone e Pastorino — c’è stata una giornata importante, quasi storica per Genova: tutte le associazioni di categoria hanno sottoscritto un documento comune per chiedere al governo misure serie. In questi ormai due mesi dopo il disastro, Toninelli è riuscito fare tutto e il contrario di tutto, ci manca poco e riesce a riabilitare anche l’immagine di Autostrade per la risoluzione più veloce dei problemi riguardo alla ricostruzione del ponte”.