Sabato 20 ottobre, un blitz degno della cattura di Totò Riina ha invaso la “Pizzeria del Rifugiato” e scosso la parrocchia di Vicofaro.
Un centinaio di carabinieri, vigili del fuoco, municipale e guardia di finanza ha identificato tutti i pericolosi parrocchiani intenti a mangiare pizze insieme ai rifugiati.
Sì, un centinaio: mancava solo l’esercito.
Nessuna violazione contestata.
“Solo” un atto intimidatorio in perfetto stile autoritario, che adesso va tanto di moda.
Evidentemente il modello repressivo sperimentato a Riace sta facendo scuola.
Abbiamo subito espresso la nostra solidarietà a Don Biancalani, alla parrocchia e a tutti i ragazzi accolti, ma vorremo fare di più e lanciamo questo appello per questa sera, lunedì 22 ottobre:
#ABBRACCIODIPIZZA
Possibile richiama tutti i cittadini solidali (e buongustai) questa sera, lunedì 22 ottobre, a mangiare una pizza in compagnia, a casa o in pizzeria, per manifestare solidarietà a Don Massimo Biancalani e alla comunità accogliente di Vicofaro, inondando la rete di immagini e parole in difesa dei diritti umani di tutte e di tutti.
Nella pizza che proponiamo di rendere social ci sono due ingredienti: la denuncia delle politiche di governo, il prosieguo di quanto Possibile sta facendo da mesi — e la solidarietà fattiva verso la comunità di Vicofaro, in termini economici e legali. Il blitz di sabato è stato infatti l’esempio di come il metodo repressivo adottato a Riace stia facendo scuola. Perché Don Biancalani è un altro modello di integrazione e buona accoglienza: in questo momento è visto come un pericolo per chi, come Matteo Salvini, ha costruito il proprio consenso sulla paura
Buon appetito e buona solidarietà a tutti, con l’hastag #abbracciodipizza.