“La sentenza della Corte costituzionale sul caso di dj Fabo dimostra una volta di più l’inadeguatezza del nostro assetto normativo in tema di diritto alla salute e all’audeterminazione. Dietro al freddo pronunciamento della Consulta e dietro all’ipocrisia della politica, c’è il dolore di tante donne e uomini che, come hanno fatto Dj Fabo, Piergiorgio Welby e Max Fanelli, chiedono di poter decidere sul proprio corpo e quando porre fine a sofferenze indicibili”. Lo dichiara la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, commentando il pronunciamento della Corte.
“Dopo l’approvazione definitiva delle Dat — aggiunge Brignone — il dibattito sul fine vita è sparito. Noi non ci stancheremo di batterci affinché a ciascuno sia garantito di poter vivere con libertà e dignità fino alla fine. Perché serve una buona legge su un tema così delicato, che tocca da vicino il dolore delle persone”.