Riposi in pace

Rice­via­mo e volen­tie­ri pub­bli­chia­mo da Ales­san­dra la denun­cia del­le ingiu­ste dif­fi­col­tà che sta attra­ver­san­do per otte­ne­re degna sepol­tu­ra del­la madre. Ha deci­so di ren­de­re pub­bli­ca la sua sto­ria per­ché non è un caso iso­la­to, per­ché inte­res­si e spe­cu­la­zio­ni non si fer­ma­no nean­che di fron­te al dolo­re. La rin­gra­zia­mo per la sua testi­mo­nian­za, che ci per­met­te di denun­cia­re que­sto ver­go­gno­so sistema.
(La reda­zio­ne di Possibile)

 

Il 15 dicem­bre ho stret­to per l’ultima vol­ta mia madre fra la braccia.

Un’ora dopo ho chia­ma­to la Con­fra­ter­ni­ta che ha in gestio­ne una par­te del­le sepol­tu­re nel Cimi­te­ro di Sul­mo­na, così come a suo tem­po mia madre mi ave­va det­to di fare. Al cel­lu­la­re un signo­re, del qua­le non cono­sco tut­to­ra il nome, ha mani­fe­sta­to il pro­prio disap­pun­to per esse­re sta­to distur­ba­to di saba­to e mi ha espo­sto una serie di obie­zio­ni in base alle qua­li mi avreb­be impe­di­to di sep­pel­li­re le cene­ri di mia mam­ma nel­la tom­ba dei non­ni.

L’urna con le cene­ri ades­so è a casa mia. L’anonimo inca­ri­ca­to del­la Con­fra­ter­ni­ta di San­ta Maria di Lore­to ha pre­te­so una serie di dichia­ra­zio­ni che van­no dal­la pro­mes­sa di non riu­ni­re in futu­ro i resti dei nostri geni­to­ri nel­lo stes­so locu­lo, alla dichia­ra­zio­ne di volon­tà di nostra madre di esse­re sepol­ta con i geni­to­ri. Il tut­to qua­si sem­pre dichia­ra­to con atti sosti­tu­ti­vi di noto­rie­tà. For­se asse­con­dar­lo non è sta­ta una buo­na scel­ta, per­ché ha per­fi­no mes­so in dub­bio che nostra madre, che nel 1973 ave­va fir­ma­to l’atto di con­ces­sio­ne del locu­lo con il cogno­me del mari­to, fos­se la stes­sa che ades­so atten­de sepol­tu­ra con il cogno­me da nubi­le. A nul­la è val­so pre­sen­ta­re copie inte­gra­li degli atti di nasci­ta e matri­mo­nio: per la Con­fra­ter­ni­ta non sono docu­men­ti rile­van­ti.

Dal 27 dicem­bre non si è sapu­to più nul­la. L’urna del­la mam­ma resta a casa, ha pas­sa­to qui il Nata­le ed il Capo­dan­no e con mol­ta pro­ba­bi­li­tà tra­scor­re­rà con noi anche la Befana.

Poco con­ta che il Rego­la­men­to Comu­na­le sia par­ti­co­lar­men­te espli­ci­to nel­lo sta­bi­li­re che in ogni sepol­tu­ra è per­mes­sa la tumu­la­zio­ne del­le urne con le cene­ri quan­do vi sia un lega­me di paren­te­la. Inu­ti­le esse­re con­sci che nes­su­no dei docu­men­ti richie­sti con insi­sten­za era real­men­te neces­sa­rio. Alla Con­fra­ter­ni­ta non inte­res­sa quan­to pre­vi­sto dal­la Leg­ge e sen­za il loro per­mes­so l’urna non entre­rà nel cimi­te­ro. Il Comu­ne, con­tat­ta­to dall’agenzia fune­bre, ha rispo­sto di rivol­ger­si alla Confraternita.

Sem­bra che il noc­cio­lo del­la que­stio­ne sia supe­rio­re alla pie­tas ver­so i defun­ti. Infat­ti, se ognu­no pre­ten­des­se l’applicazione del­la Leg­ge, i locu­li già costrui­ti reste­reb­be­ro inven­du­ti e nep­pu­re vi sareb­be neces­si­tà di edi­fi­car­ne di nuo­vi. Tut­ti si pre­sen­te­reb­be­ro con le cene­ri dei pro­pri cari per far­le tumu­la­re nei locu­li dei paren­ti. Inol­tre, come ha lamen­ta­to il “con­fra­tel­lo”, essen­do mia madre dece­du­ta in Vene­to, non pos­so­no svol­ge­re il ser­vi­zio fune­bre, con con­se­guen­te per­di­ta economica.

In mez­zo a que­sto mare di avi­di­tà ed inte­res­se, pian­go mia madre. La imma­gi­no bam­bi­na a Sul­mo­na, una cit­tà occu­pa­ta dal­le trup­pe nemi­che, la vedo in mez­zo ai bom­bar­da­men­ti, quan­do rischia­va la vita con il papà che nascon­de­va in casa i pri­gio­nie­ri ingle­si per far­li fug­gi­re. La vedo men­tre nel dopo­guer­ra stu­dia, nono­stan­te le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che, e vin­ce il con­cor­so come pro­fes­so­res­sa. E poi anco­ra a cam­mi­na­re nel­la neve alta per inse­gna­re nei pae­si­ni arroc­ca­ti sul­la Maiel­la. La ricor­do come pro­fes­so­res­sa a Roma, con il suo regi­stro ros­so e tan­tis­si­mi alun­ni che l’amavano. Lei che ha solo lavo­ra­to, che ha supe­ra­to per­fi­no il can­cro e che ha dato tan­to fino all’ultimo gior­no, non ha chie­sto nien­te altro che di ripo­sa­re con i suoi geni­to­ri, là dove è nata, di fron­te alle mon­ta­gne che ama­va. Inve­ce, nel­la mor­te deve resta­re anco­ra sen­za sepol­tu­ra. A noi figli resta il dolo­re vivo, la dif­fi­col­tà di ela­bo­ra­re sere­na­men­te il lut­to, l’amarezza per una gestio­ne per­so­na­le e spre­giu­di­ca­ta di un ser­vi­zio pub­bli­co delicatissimo.

Com’è pos­si­bi­le che si affi­di la gestio­ne del­le sepol­tu­re a Con­fra­ter­ni­te ed Enti che nel­la mag­gior par­te dei casi agi­sco­no arbi­tra­ria­men­te? Per­ché non se ne occu­pa­no diret­ta­men­te i Comu­ni? Quan­te vol­te sono avve­nu­ti fat­ti simi­li? Rac­con­ta­re è un dove­re, per­ché ali­men­ta la spe­ran­za che altri non deb­ba­no subi­re simi­li sopru­si e nes­su­no osi anco­ra nega­re il dirit­to alla sepol­tu­ra per gret­ti inte­res­si eco­no­mi­ci.

Ales­san­dra Corubolo

 

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.