Il momento migliore è adesso — #ENoiRipiantiamo

Non c’è al mondo innovazione tecnologica più efficiente, sicura e duratura contro il riscaldamento globale della presenza di alberi e territori sani, la migliore “tecnologia verde” esistente contro i cambiamenti climatici

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Non c’è al mon­do inno­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca più effi­cien­te, sicu­ra e dura­tu­ra con­tro il riscal­da­men­to glo­ba­le del­la pre­sen­za di albe­ri e ter­ri­to­ri sani, la miglio­re “tec­no­lo­gia ver­de” esi­sten­te con­tro i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci (fon­te rap­por­to Stran­ded car­bon asse­ts and nega­ti­ve emis­sions techo­no­lo­gies dell’Università di Oxford)

Gli albe­ri sono fon­da­men­ta­li alla nostra salu­te e soprav­vi­ven­za, ma in que­sta esta­te in cui i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci han­no fat­to regi­stra­re in tut­to il mon­do, Ita­lia com­pre­sa, i deva­stan­ti effet­ti ver­so cui andre­mo incon­tro se non agi­re­mo con urgen­za, trop­po poco si è par­la­to del disa­stro ambien­ta­le che da mesi si sta con­su­man­do nel­la Fore­sta Amaz­zo­ni­ca.

Come ricor­da­va­mo qual­che gior­no fa, ci sia­mo giu­sta­men­te inor­ri­di­ti di fron­te alle imma­gi­ni del­la cat­te­dra­le di Notre-Dame  in fiam­me. Abbia­mo segui­to ora per ora col­le­ga­men­ti e dibat­ti, è subi­to par­ti­ta una cate­na soli­da­le per rico­struir­la in tem­pi bre­vi. Gover­ni e ric­chi magna­ti si sono subi­to atti­va­ti. In poche ore sono sta­ti rac­col­ti 900 milio­ni di euro.

Men­tre alla deva­sta­zio­ne del­la più gran­de fore­sta plu­via­le del mon­do, il pol­mo­ne ver­de che con­tri­bui­sce in modo deter­mi­na­te al nostro eco­si­ste­ma è sta­to riser­va­to solo qual­che arti­co­lo, per­so tra la cro­na­ca poli­ti­ca e mon­da­na.

Sol­tan­to nel mese di ago­sto, come indi­ca il WWF, sono anda­ti in fiam­me 25 mila chi­lo­me­tri qua­dra­ti di fore­sta e solo nel­la par­te bra­si­lia­na. Un dato 4 vol­te supe­rio­re a quel­lo del 2018.

Ma di fron­te alle imma­gi­ni stra­zian­ti del­le fiam­me che deva­sta­no irre­pa­ra­bil­men­te tut­to quel­lo che tro­va­no, degli ani­ma­li in fuga, di 265 spe­cie a rischio, non c’è sta­ta l’attenzione e la mobi­li­ta­zio­ne ade­gua­ta a una cata­stro­fe glo­ba­le di tali pro­por­zio­ni.

Tut­ti noi, cia­scu­no di noi, deve sen­tir­si minac­cia­to da quel­lo che sta suc­ce­den­do e rea­gi­re. Subi­to.

Qual­che set­ti­ma­na fa lo scrit­to­re cile­no Ale­jan­dro Jodo­ro­w­sky ha pro­po­sto “un atto mon­dia­le” per rie­qui­li­bra­re la tra­ge­dia amaz­zo­ni­ca: “il 7 set­tem­bre cia­scun esse­re uma­no pian­ti un albe­ro, o semi­ni un albe­ro in loca­li­tà pos­si­bi­le per lui”.

In ogni par­te del mon­do è sta­ta rac­col­ta que­sta pro­po­sta e oggi anche noi attra­ver­so i comi­ta­ti di Pos­si­bi­le sare­mo impe­gna­ti a pian­ta­re albe­ri da Nord a Sud, dopo esser­ci ade­gua­ta­men­te infor­ma­ti sul­le varie­tà più adat­te ai nostri ter­ri­to­ri e sul­le moda­li­tà di cura.

Ma non ci fer­mia­mo qui.

Sia­mo par­ti­ti già mesi fa, duran­te le ele­zio­ni Euro­pee, quan­do abbia­mo lan­cia­to una rac­col­ta fon­di per la cam­pa­gna elet­to­ra­le e pro­met­ten­do che la metà di quan­to rac­col­to sareb­be sta­to dedi­ca­to alla pian­tu­ma­zio­ne degli albe­ri. E tan­to cre­dia­mo in que­sto pro­get­to che al ter­mi­ne del­la rac­col­ta abbia­mo deci­so di rad­dop­pia­re la cifra uti­liz­zan­do le risor­se del due per mil­le.

In que­sti mesi abbia­mo cer­ca­to il part­ner più adat­to che si occu­pas­se di non solo del­la pian­tu­ma­zio­ne ma anche del­la suc­ces­si­va cura degli albe­ri. Abbia­mo tro­va­to la col­la­bo­ra­zio­ne che cer­ca­va­mo in Sil­va Nova, un pro­get­to per la ridu­zio­ne dell’impatto ambien­ta­le cau­sa­to dal­le atti­vi­tà uma­ne, attra­ver­so pro­get­ti mira­ti di rifo­re­sta­zio­ne nel­le aeree urba­ne, periur­ba­ne e rura­li. Sil­va Nova, oltre a fare atti­vi­tà di infor­ma­zio­ne e di edu­ca­zio­ne ambien­ta­le, tro­va sul ter­ri­to­rio ter­re­ni dispo­ni­bi­li alla rifo­re­sta­zio­ne, chie­de ai cit­ta­di­ni e alle azien­de di soste­ne­re i costi e rea­liz­za diret­ta­men­te le atti­vi­tà di rifo­re­sta­zio­ne e manutenzione.

Una mas­si­ma di Con­fu­cio che si può leg­ge­re nel­la home page di Sil­va Nova reci­ta: “Il momen­to miglio­re per pian­ta­re un albe­ro è vent’anni fa. Il secon­do momen­to miglio­re è ades­so”.

E ades­so dob­bia­mo far­lo, pos­sia­mo far­lo tut­ti. Non pos­sia­mo più per­met­ter­ci di guar­da­re la nostra casa che bru­cia. Sen­za albe­ri non c’è futu­ro e biso­gna agi­re con urgenza.

E per tut­ti colo­ro che non san­no come fare, che non han­no un ter­re­no dispo­ni­bi­le o tem­po da dedi­ca­re, abbia­mo così deci­so di ria­pri­re il nostro cro­w­d­fun­ding e con una pic­co­la dona­zio­ne sarà pos­si­bi­le par­te­ci­pa­re al pro­get­to di ripian­tu­ma­zio­ne che Pos­si­bi­le attra­ver­so Sil­va Nova rea­liz­ze­rà in Ita­lia.

Ogni cifra, anche il più pic­co­lo con­tri­bu­to, è fon­da­men­ta­le e potrà let­te­ral­men­te semi­na­re la radi­ce di un futu­ro più sano e più puli­to per noi e per le gio­va­ni generazioni.

Con­tri­bui­sci anche tu, il momen­to miglio­re per far­lo è ades­so.

PARTECIPA AL CROWDFUNDING, RIPIANTUMIAMO IL PIANETA!

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.