Ciascuno di noi conta, molto più del voto di un senatore

In questo momento in cui sarebbe comprensibile cedere alle sirene che cavalcano rabbia e sconforto, noi siamo convinti che la giusta risposta sia l’impegno nella costruzione di un Paese più giusto e di una classe politica che abbia competenze, strumenti e visione.

In que­ste ore osser­via­mo atto­ni­ti lo spet­ta­co­lo che si sta con­su­man­do tra i Palaz­zi che dovreb­be­ro ospi­ta­re le più alte cari­che istituzionali.

Quei rap­pre­sen­tan­ti che han­no giu­ra­to di adem­pie­re alle pro­prie fun­zio­ni con “disci­pli­na e ono­re”, stan­no offren­do al Pae­se un’immagine inde­co­ro­sa del livel­lo in cui la poli­ti­ca può scadere.

Il mer­can­teg­gia­men­to per strap­pa­re un voto in più, i discor­si in aula vio­len­ti e avul­si dal­la real­tà, le tat­ti­che da tavo­lo di poker, i ripen­sa­men­ti dell’ultimo momen­to, il Var su Ciampolillo.

Con l’estrema aggra­van­te che tut­to que­sto avvie­ne nel momen­to più dram­ma­ti­co che sta attra­ver­san­do il Pae­se dall’inizio del­la sua sto­ria repubblicana.

Men­tre la poli­ti­ca di Palaz­zo scen­de sem­pre più in bas­so, noi vi chie­dia­mo di sali­re. Non al Col­le, ma di livel­lo.

Di alza­re lo sguar­do. Di costrui­re un’alternativa dove non si con­ti­no le pol­tro­ne, ma con­ti­no le per­so­ne. La vita di cia­scu­no di loro.

In que­sto momen­to in cui sareb­be com­pren­si­bi­le cede­re alle sire­ne che caval­ca­no rab­bia e scon­for­to, noi sia­mo con­vin­ti che la giu­sta rispo­sta sia l’impegno nel­la costru­zio­ne di un Pae­se più giu­sto e di una clas­se poli­ti­ca che abbia com­pe­ten­ze, stru­men­ti e visione.

Tra tan­te mace­rie, ti chie­dia­mo di aiu­tar­ci a costrui­re. Di leg­ge­re le nostre pro­po­ste, di dif­fon­der­le, di avan­zar­ne del­le altre, di appro­fon­di­re, di far sen­ti­re la tua voce, di coin­vol­ge­re gli ami­ci, di apri­re nuo­vi comi­ta­ti di Pos­si­bi­le.

Di impor­re nel dibat­ti­to pub­bli­co le emer­gen­ze vere: la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca che è stret­ta­men­te con­nes­sa alla giu­sti­zia socia­le, la digni­tà nel lavo­ro, l’urgenza impro­cra­sti­na­bi­le di inve­sti­re su scuo­la, Uni­ver­si­tà e ricer­ca, il futu­ro del­le gio­va­ni generazioni.

Per non vede­re più lo spet­ta­co­lo inde­cen­te a cui è arri­va­ta la clas­se poli­ti­ca, dob­bia­mo costruir­ne una miglio­re, su basi e logi­che diverse.

Pos­sia­mo far­lo se sare­mo in tan­te e tanti.
Cia­scu­no di noi con­ta, mol­to più del voto di un senatore.

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