Appello per l’accoglienza e il sostegno per le persone lgbti+ afghane

Chiediamo al Governo italiano di garantire corridoi umanitari e l’asilo alle persone LGBTIQ+ e alle donne afghane. Servono vie d’accesso sicure, legali, trasparenti attraverso cui evacuare più persone possibili.  Per questo riteniamo che debba essere garantito il sostegno e l’accoglienza delle persone LGBTQI+ afghane la cui vita è a serio rischio.

Sot­to­scri­vi l’ap­pel­lo per l’ac­co­glien­za e il soste­gno alle per­so­ne lgb­ti+ afghane

Pre­si­den­te Mario Dra­ghi, Pre­si­den­te del Con­si­glio dei Ministri

Mini­stro Lui­gi Di Maio, Mini­stro degli Este­ri e del­la Coo­pe­ra­zio­ne internazionale

Mini­stra Lucia­na Lamor­ge­se, Mini­stra dell’Interno

Mini­stro Loren­zo Gue­ri­ni, Mini­stro del­la Difesa

Egre­gio Pre­si­den­te, Egre­gi Mini­stri e Ministre,

il ritor­no dei Tale­ba­ni al gover­no dell’Afghanistan com­por­ta un gra­ve rischio dal pun­to di vista del rispet­to dei dirit­ti uma­ni fon­da­men­ta­li, in par­ti­co­la­re per le per­so­ne LGBTQI+ e le don­ne, dopo anni in cui fati­co­sa­men­te si era cer­ca­to di apri­re una brec­cia sui temi dell’autodeterminazione di gene­re e dei dirit­ti per tutt*.

Oggi, inve­ce, que­sto pro­ces­so vie­ne mes­so in discus­sio­ne e, pre­su­mi­bil­men­te, annul­la­to dal ritor­no all’appli­ca­zio­ne del­la Sha­ria con una inter­pre­ta­zio­ne rigi­da e inte­gra­li­sta, che pas­sa anche dal­la rifon­da­zio­ne dell’Emirato Isla­mi­co dell’Afghanistan.

Solo qual­che gior­no fa il giu­di­ce tale­ba­no Gul Rahim ha dichia­ra­to alla testa­ta tede­sca Bild: “Le pene per chi è omo­ses­sua­le pos­so­no esse­re due: la lapi­da­zio­ne, oppu­re esse­re sep­pel­li­ti sot­to il crol­lo di un muro [..] Le don­ne sin­gle saran­no per­se­gui­ta­te, alle don­ne spo­sa­te non sarà con­ces­so lascia­re casa sen­za uno spe­ci­fi­co per­mes­so, ai ladri saran­no taglia­te mani e gam­be” (fon­te). 

Di fron­te a tut­to que­sto come Pos­si­bi­le LGBTI+ soste­nia­mo la richie­sta de* atti­vi­st* di Afghan LGBT e chie­dia­mo al Gover­no ita­lia­no di garan­ti­re cor­ri­doi uma­ni­ta­ri e l’asilo alle per­so­ne LGBTIQ+ e alle don­ne afghane. 

La nostra posi­zio­ne come Pos­si­bi­le mol­to chia­ra: vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Per que­sto rite­nia­mo che deb­ba esse­re garan­ti­to il soste­gno e l’accoglienza del­le per­so­ne LGBTQI+ afgha­ne la cui vita è a serio rischio per la sola col­pa di voler esse­re liber* di esi­ste­re e ama­re e con­fi­dia­mo nel­la dispo­ni­bi­li­tà del Gover­no ad acco­glie­re con con­vin­zio­ne e deter­mi­na­zio­ne que­sto appello.

Gian­mar­co Capo­gna, Por­ta­vo­ce Nazio­na­le — Pos­si­bi­le LGBTI+

Sot­to­scri­vi l’appello

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.