#SOTEU: questo sconosciuto in cui si parla di noi e del nostro futuro

Noi crediamo invece che il dibattito al Parlamento europeo – fra l’altro disponibile in streaming in tutte le lingue ufficiali dell’UE – sia indispensabile per la vita politica dell’Unione europea. Nonostante i suoi evidenti limiti istituzionali, l’UE legifera sulla maggior parte delle materie che regolano la nostra vita e contribuiscono a costruire il nostro avvenire, ed è importante partecipare a questo processo. Per questo motivo, ci soffermiamo su alcuni aspetti del “SOTEU” di Ursula von der Leyen, che a nostro avviso meriterebbero più attenzione e spazio nel dibattito pubblico nazionale e locale.

di Euro­pa Possibile

Vac­ci­na­zio­ne, gio­va­ni, equi­tà fisca­le, cli­ma, migra­zio­ne, dife­sa euro­pea, poli­ti­ca este­ra, liber­tà di stam­pa, sta­to di dirit­to, demo­cra­zia, dirit­ti, vio­len­za sul­le don­ne. Tut­te poli­ti­che che han­no un impat­to con­cre­to sul­la vita e sul futu­ro di 446 milio­ni di cit­ta­di­ni euro­pei e non solo. 

Di que­sto ha par­la­to la Pre­si­den­te del­la Com­mis­sio­ne euro­pea Ursu­la von der Leyen nel suo discor­so annua­le sul­lo Sta­to dell’Unione euro­pea (“SOTEU” — Sta­te of the Euro­pean Union) , davan­ti al Par­la­men­to euro­peo riu­ni­to in ses­sio­ne ple­na­ria. Si trat­ta di un impor­tan­te eser­ci­zio di demo­cra­zia che per­met­te all’«esecutivo» euro­peo di con­fron­tar­si con i rap­pre­sen­tan­ti dei cit­ta­di­ni UE sul­le sfi­de più urgen­ti nei mesi a veni­re e sul­la linea poli­ti­ca da adot­ta­re per affrontarle.

Eppu­re non si è avver­ti­ta la stes­sa fibril­la­zio­ne con cui si atten­do­no i discor­si pub­bli­ci del Pre­si­den­te degli Sta­ti Uni­ti John Biden, né è com­pa­ra­bi­le l’attenzione dedi­ca­ta dai media nazionali.

Noi cre­dia­mo inve­ce che il dibat­ti­to al Par­la­men­to euro­peo – fra l’altro dispo­ni­bi­le in strea­ming in tut­te le lin­gue uffi­cia­li dell’UE – sia indi­spen­sa­bi­le per la vita poli­ti­ca dell’Unione euro­pea. Nono­stan­te i suoi evi­den­ti limi­ti isti­tu­zio­na­li, l’UE legi­fe­ra sul­la mag­gior par­te del­le mate­rie che rego­la­no la nostra vita e con­tri­bui­sco­no a costrui­re il nostro avve­ni­re, ed è impor­tan­te par­te­ci­pa­re a que­sto pro­ces­so. Per que­sto moti­vo, ci sof­fer­mia­mo su alcu­ni aspet­ti del “SOTEU” di Ursu­la von der Leyen, che a nostro avvi­so meri­te­reb­be­ro più atten­zio­ne e spa­zio nel dibat­ti­to pub­bli­co nazio­na­le e loca­le (qui la ver­sio­ne inte­gra­le del discor­so, per chi voles­se approfondire).

Entran­do nel meri­to dei con­te­nu­ti, le ini­zia­ti­ve sul cli­ma e sul digi­ta­le (già pila­stri del­la Com­mis­sio­ne a tra­zio­ne tede­sca) sono sta­te pre­ve­di­bil­men­te il cen­tro del discor­so. Sul fron­te digi­ta­le, la Com­mis­sio­ne ha pro­mes­so di pre­sen­ta­re “un nuo­vo Euro­pean Chips Act” vol­to a ren­de­re l’Eu­ro­pa meno dipen­den­te dal­le impor­ta­zio­ni di tec­no­lo­gia dei superconduttori. 

Sul cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, ha riven­di­ca­to il meri­to di una spin­ta aggres­si­va del­l’UE su un ampio menù di ini­zia­ti­ve poli­ti­che sot­to l’e­gi­da del Green Deal euro­peo. Ma è sta­ta piut­to­sto vaga nel met­te­re que­sti sfor­zi in un con­te­sto glo­ba­le, rifiu­tan­do­si di offri­re det­ta­gli su come Bru­xel­les potreb­be per­sua­de­re la Cina e altri con­cor­ren­ti a una miglio­re coo­pe­ra­zio­ne. In una del­le poche ma effet­ti­ve noti­zie c’e­ra un impe­gno per l’UE a stan­zia­re altri 4 miliar­di di euro in finan­zia­men­ti per il cli­ma entro il 2027. Ciò equi­va­le a cir­ca 666 milio­ni di euro all’an­no — que­sto a fron­te di un finan­zia­men­to tota­le del­l’UE e dei suoi pae­si mem­bri che nel 2019 è sta­to di 21,9 miliar­di di euro, comun­que mol­to più ele­va­to del con­tri­bu­to degli Sta­ti Uni­ti, che stan­no dan­do un quin­to rispet­to all’UE. La Com­mis­sio­ne lavo­ra poi sul­la pro­po­sta per nuo­vo Fon­do socia­le per il cli­ma, per far fron­te alla pover­tà ener­ge­ti­ca di cui sono vit­ti­ma ben 34 milio­ni di euro­pei, il cui ammon­ta­re non è però sta­to spe­ci­fi­ca­to.  Nel SOTEU, Ursu­la von der Leyen ha anche cita­to le allar­man­ti con­clu­sio­ni del recen­te rap­por­to sul cam­bia­men­to cli­ma­ti­co del­le Nazio­ni Uni­te, di fron­te al qua­le è evi­den­te che “l’Euro­pa non può agi­re da sola” e che la COP26 di Gla­sgow sarà il momen­to del­la veri­tà per la comu­ni­tà mon­dia­le.” Così’ la Pre­si­den­te ha annun­cia­to che l’UE rad­dop­pie­rà i finan­zia­men­ti per la bio­di­ver­si­tà per i pae­si extraeu­ro­pei, in par­ti­co­la­re per i pae­si più vulnerabili. 

E poi gli altri pun­ti essen­zia­li per la vita degli euro­pei e del­le euro­pee nei pros­si­mi anni, fino alla fine del pre­sen­te man­da­to di que­sta Com­mis­sio­ne nel 2024. Comin­cia­mo dal­la stra­te­gia di vac­ci­na­zio­ne anti-Covid. Infat­ti nono­stan­te le nume­ro­sis­si­me cri­ti­che rivol­te alla Com­mis­sio­ne euro­pea per la sua gestio­ne dei vac­ci­ni, oggi l’Ue è all’avanguardia rispet­to al resto del mon­do con più del 70 % del­la popo­la­zio­ne adul­ta già vac­ci­na­ta. L’Ue è inol­tre l’unica ad aver con­di­vi­so la metà del­la pro­pria pro­du­zio­ne di vac­ci­ni con il resto del mondo.

Rispet­to ai discor­si poli­ti­ci che sia­mo abi­tua­ti ad ascol­ta­re, col­pi­sce l’attenzione che vie­ne dedi­ca­ta ai gio­va­ni e al futu­ro : “se voglia­mo pla­sma­re la nostra Unio­ne a loro imma­gi­ne, i gio­va­ni devo­no poter pla­sma­re il futu­ro del­l’Eu­ro­pa. La nostra Unio­ne deve ave­re un’a­ni­ma e una visio­ne in cui i gio­va­ni pos­sa­no cre­de­re.” Cosi’ la Pre­si­den­te von der Leyen, ha ricor­da­to come il pia­no di rilan­cio chia­ma­to “Next­Ge­ne­ra­tio­nEU” sia sta­to con­ce­pi­to pro­prio per costrui­re su nuo­ve basi il futu­ro del­le pros­si­me gene­ra­zio­ni, insi­sten­do sull’importanza di finan­ziar­lo con nuo­ve risor­se pro­prie. In que­sto con­te­sto, la Pre­si­den­te ha annun­cia­to che il 2022 sarà “l’anno euro­peo dei gio­va­ni” : “un anno dedi­ca­to a valo­riz­za­re i gio­va­ni che si sono tan­to sacri­fi­ca­ti per gli altri. Saran­no i gio­va­ni a dover con­dur­re i dibat­ti­ti del­la Con­fe­ren­za sul futu­ro del­l’Eu­ro­pa. A esse­re in gio­co è il loro futu­ro e que­sta deve esse­re la loro Con­fe­ren­za.”

Per inco­rag­gia­re e soste­ne­re “tut­ti i gio­va­ni”, inclu­si quel­li che non ce la fan­no, che non han­no lavo­ro, che non seguo­no cor­si di stu­dio o di for­ma­zio­ne, la Com­mis­sio­ne ha annun­cia­to la crea­zio­ne del nuo­vo pro­gram­ma “ALMA”, che darà a que­sti gio­va­ni la pos­si­bi­li­tà di ave­re un’e­spe­rien­za pro­fes­sio­na­le tem­po­ra­nea in un altro Sta­to mem­bro (una sor­ta di Era­smus dei lavo­ra­to­ri, che si costrui­rá in modo anco­ra da defi­ni­re sul­la basi del­lo stes­so pro­gram­ma di scam­bio tra stu­den­ti uni­ver­si­ta­ri, fio­re all’occhiello dei pro­gram­mi euro­pei, e del Ser­vi­zio di Volon­ta­ria­to Europeo). 

Nell’ambito del pila­stro euro­peo dei dirit­ti socia­li, la Com­mis­sio­ne pre­sen­te­rà una nuo­va stra­te­gia per l’as­si­sten­za, “per­ché cia­scun uomo e cia­scu­na don­na pos­sa bene­fi­cia­re del­la miglio­re assi­sten­za pos­si­bi­le e tro­va­re il miglior equi­li­brio di vita” attra­ver­so “posti di lavo­ro digni­to­si, con­di­zio­ni di lavo­ro giu­ste, una miglio­re assi­sten­za sani­ta­ria”. 

La Pre­si­den­te si è sof­fer­ma­ta anche sull’equità fisca­le, soprat­tut­to rispet­to alle gran­di impre­se mul­ti­na­zio­na­li : “paga­re il giu­sto impor­to di impo­ste non è solo una que­stio­ne di finan­ze pub­bli­che, ma è soprat­tut­to una sem­pli­ce que­stio­ne di equi­tà.” Da un lato la Com­mis­sio­ne pre­sen­te­rà una nuo­va pro­po­sta legi­sla­ti­va per per com­bat­te­re i pro­fit­ti dis­si­mu­la­ti gra­zie alla coper­tu­ra di socie­tà di como­do, dall’altro si impe­gne­rà per por­ta­re a ter­mi­ne lo sto­ri­co accor­do mon­dia­le sul tas­so mini­mo di impo­sta sul­le società.

Liber­tà di stam­pa, demo­cra­zia e sta­to di dirit­to han­no occu­pa­to una par­te impor­tan­te del SOTEU. 

Le rela­zio­ni UE sul­lo Sta­to di dirit­to han­no sti­mo­la­to rifor­me giu­di­zia­rie in alcu­ni Sta­ti mem­bri come a Mal­ta, o inda­gi­ni sul­la cor­ru­zio­ne come in Slo­vac­chia, ma anco­ra mol­to resta da fare in par­ti­co­la­re in due con­te­sti nazio­na­li, quel­lo polac­co e quel­lo unghe­re­se, con i qua­li le rela­zio­ni resta­no mol­to tese. In linea con le pos­si­bi­li­tá d’in­ter­ven­to data dai Trat­ta­ti alla Com­mis­sio­ne sugli affa­ri inter­ni, la Pre­si­den­te ha annun­cia­to che dal 2022 le rela­zio­ni sul­lo Sta­to di dirit­to con­ter­ran­no inol­tre rac­co­man­da­zio­ni con­cre­te agli Sta­ti mem­bri, con un approc­cio che favo­ri­sca il dia­lo­go e sia appli­ca­to in modo egua­le a tut­ti i Paesi

Sem­pre in mate­ria di sta­to di dirit­to, Ursu­la von der Leyen ha anche annun­cia­to che entro la fine dell’anno la Com­mis­sio­ne euro­pea pre­sen­te­rà una pro­po­sta di leg­ge per la lot­ta con­tro la vio­len­za sul­le don­ne in cui si affron­te­rà il per­se­gui­men­to effi­ca­ce dei rea­ti, di pre­ven­zio­ne e pro­te­zio­ne, onli­ne e offli­ne. La Com­mis­sio­ne euro­pea si mostra — quan­to­me­no nel­le inten­zio­ni — più pre­oc­cu­pa­ta del­la sicu­rez­za e del­la liber­tà del­le cit­ta­di­ne euro­pee, di mol­ti gover­nan­ti nazio­na­li e loca­li assen­ti e silen­zio­si di fron­te al sus­se­guir­si dei femminicidi.

Infi­ne, la Pre­si­den­te dell’esecutivo ha evo­ca­to le dif­fi­col­tà dell’UE ad agi­re in poli­ti­ca este­ra e spie­ga­to le ragio­ni prin­ci­pa­li che ren­do­no indi­spen­sa­bi­le, secon­do la von der Leyen, discu­te­re sul­la neces­si­tà di crea­re una dife­sa euro­pea. Per dare impul­so al dibat­ti­to su que­sto tema, duran­te la pre­si­den­za fran­ce­se del Con­si­glio dell’UE, la Com­mis­sio­ne ed il pre­si­den­te fran­ce­se Emma­nuel Macron con­vo­che­ran­no un ver­ti­ce sul­la dife­sa euro­pea. La pro­po­sta pre­oc­cu­pa non poco sia in ter­mi­ni di risor­se euro­pee che potreb­be­ro esse­re tol­te ad altri pro­get­ti e re-inve­sti­te nel­la dife­sa, con un assai pro­ba­bi­le rilan­cio del set­to­re e aumen­to degli arma­men­ti, sia in ter­mi­ni di valu­ta­zio­ne del­le prio­ri­tà pro­gram­ma­ti­che di que­sta Commissione

Pur riba­den­do il soste­gno al popo­lo afgha­no —  “in par­ti­co­la­re alle don­ne giu­di­ce che al momen­to devo­no nascon­der­si dagli uomi­ni che ave­va­no incar­ce­ra­to” — e richia­man­do i Pae­si mem­bri ad aumen­ta­re il pro­prio impe­gno nell’accelerare il pro­ces­so ver­so una poli­ti­ca euro­pea di migra­zio­ne e asi­lo, i cui pro­gres­si sono defi­ni­ti dal­la stes­sa von der Leyen “len­ti e fati­co­si”, la pro­spet­ti­va del­la Com­mis­sio­ne resta foca­liz­za­ta sul­la dife­sa dei con­fi­ni o, even­tual­men­te, all’accoglimento di for­za lavo­ro qualificata. 

Timi­de le inten­zio­ni ver­so i pae­si dei Bal­ca­ni occi­den­ta­li can­di­da­ti all’adesione all’UE. Ambi­guo e som­ma­rio il bre­ve cen­no alla volon­tà di “appro­fon­di­re e miglio­ra­re i par­te­na­ria­ti con i pae­si vici­ni”, quin­di alla stra­te­gia sul Medi­ter­ra­neo e all’intenzione di “lavo­ra­re sui diver­si aspet­ti del­la rela­zio­ne con la Turchia”.

Ispi­ran­te la con­clu­sio­ne del discor­so dedi­ca­ta a Bebe Vio, ospi­te d’onore del­la ses­sio­ne ple­na­ria del Par­la­men­to. “La nostra unio­ne è di una bel­lez­za uni­ca” — per descri­ver­ne l’essenza, Ursu­la von der Leyen ha scel­to di por­ta­re l’esempio del­la nostra cam­pio­nes­sa olim­pi­ca Bebe Vio e di ripor­ta­re le sue paro­le : “se sem­bra impos­si­bi­le, allo­ra si può fare”.  “Fac­cia­mo­ci dun­que ispi­ra­re da Bebe e da tut­ti i gio­va­ni che cam­bia­no la nostra per­ce­zio­ne di ciò che è pos­si­bi­le”.

In que­ste ulti­me fra­si sta per noi il sen­so del­la par­te­ci­pa­zio­ne alla poli­ti­ca dell’UE, spes­so mes­sa in secon­do pia­no o uti­liz­za­ta per sca­ri­ca­re col­pe e giu­sti­fi­ca­re erro­ri com­mes­si a livel­lo nazio­na­le o loca­le. Non lascia­mo­ci sco­rag­gia­re del­la scar­sa atten­zio­ne media­ti­ca e dell’atteggiamento spes­so osti­le del­le isti­tu­zio­ni nazio­na­li, a livel­lo euro­peo si discu­to­no poli­ti­che e leg­gi che han­no effet­to sul­la nostra vita quo­ti­dia­na e che con­tri­bui­sco­no a pla­sma­re il futu­ro del­le pros­si­me gene­ra­zio­ni in Euro­pa e nel mon­do. Infor­mia­mo­ci, con­fron­tia­mo­ci, appro­pria­mo­ci di tut­ti gli stru­men­ti di par­te­ci­pa­zio­ne a dispo­si­zio­ne, pro­via­mo anche miglio­rar­li per con­tri­bui­re alla costru­zio­ne di un futu­ro che è il nostro. E banal­men­te, ricor­dia­mo­ci che sare­mo chia­ma­ti a vota­re alle pros­si­me ele­zio­ni euro­pee (e non a quel­le americane).

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