Risultati del Congresso 2024 di Possibile

Si proclama Francesca Druetti la nuova Segretaria di Possibile, e si insediano nei rinnovati Comitati organizzativo e scientifico le persone nelle liste a suo sostegno.

Alle 18.00 di saba­to 11 mag­gio si è chiu­sa la fase di vota­zio­ne degli iscrit­ti e del­le iscrit­te per il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le. Ter­mi­na­ta la fase di discus­sio­ne nei comi­ta­ti, si è aper­to il voto onli­ne, che ha visto la mozio­ne “Sen­za con­fi­ni”, col­le­ga­ta alla can­di­da­tu­ra alla Segre­te­ria di Fran­ce­sca Druet­ti, ave­re l’89,79 % dei voti favo­re­vo­li, men­tre le sche­de bian­che sono sta­te il 10,21%. Si pro­cla­ma per­ciò Fran­ce­sca Druet­ti la nuo­va Segre­ta­ria di Pos­si­bi­le, e si inse­dia­no nei rin­no­va­ti Comi­ta­ti orga­niz­za­ti­vo e scien­ti­fi­co le per­so­ne nel­le liste a suo soste­gno. A loro van­no i nostri miglio­ri augu­ri di buon lavo­ro, rin­gra­zian­do tut­te e tut­ti per la par­te­ci­pa­zio­ne, in par­ti­co­la­re i volon­ta­ri e volon­ta­rie che han­no reso pos­si­bi­le que­sto con­gres­so, rispon­den­do alle richie­ste e risol­ven­do ogni incon­ve­nien­te in modo da per­met­te­re a tut­te e tut­ti di par­te­ci­pa­re alla votazione.

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Congresso 2024: regolamento congressuale

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500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

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Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

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L’indipendenza delle persone con disabilità passa (anche) dall’indipendenza economica

È la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le del­le Per­so­ne con Disa­bi­li­tà, e anco­ra una vol­ta riba­dia­mo quan­to sia urgen­te e neces­sa­rio un cam­bia­men­to socia­le e cul­tu­ra­le per la pie­na indi­pen­den­za di tut­te e tut­ti. C’è tan­to da fare, dal­la revi­sio­ne del­le pen­sio­ni di inva­li­di­tà a un pia­no per l’eliminazione del­le bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, pas­san­do per il tabù — da abbat­te­re al più pre­sto — sull’assistenza ses­sua­le. Una for­ma fon­da­men­ta­le di auto­no­mia è quel­la economica.