Abbattimenti, sentenza storica? Sì, ma in negativo

A fronte della sentenza 21/2021 della Corte Costituzionale che allarga la platea di persone che potranno prendere parte alle cosiddette operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici si moltiplicano le dichiarazioni di giubilo, si parla di “sentenza storica”.

A fron­te del­la sen­ten­za 21/2021 del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le che allar­ga la pla­tea di per­so­ne che potran­no pren­de­re par­te alle cosid­det­te ope­ra­zio­ni di ridu­zio­ne del nume­ro degli ani­ma­li sel­va­ti­ci si mol­ti­pli­ca­no le dichia­ra­zio­ni di giu­bi­lo, si par­la di “sen­ten­za sto­ri­ca”. Come per esem­pio in que­sto inter­ven­to del­la Col­di­ret­ti di Ales­san­dria.

È dif­fi­ci­le ammet­ter­lo, ma non mi era mai capi­ta­to di leg­ge­re così tan­te con­si­de­ra­zio­ni assur­de in meri­to a una Sen­ten­za del­la Cor­te Costi­tu­zio­na­le. Per­ché for­se, pri­ma di par­la­re di sen­ten­za sto­ri­ca, sareb­be oppor­tu­no leg­ge­re e com­pren­de­re la sentenza.

Il rischio è quel­lo di elen­ca­re una serie di dati e di per­cen­tua­li che non cor­ri­spon­do­no asso­lu­ta­men­te alla veri­tà ma che ser­vo­no solo per con­fer­ma­re le istan­ze vena­to­rie, soprat­tut­to quan­do si par­la di “sicu­rez­za dei cit­ta­di­ni” che si devo­no pro­teg­ge­re dai cinghiali.

Chi scri­ve è una Gui­da Natu­ra­li­sti­ca ed Escur­sio­ni­sti­ca che a fron­te di oltre 8 anni di escur­sio­ni in natu­ra non si è mai tro­va­to di fron­te a un cin­ghia­le e non ha mai subi­to “attac­chi” da par­te di que­sti ungu­la­ti, nono­stan­te viva in una zona dove i cin­ghia­li ci sono!

La vicen­da par­te da lon­ta­no, e come sem­pre è diven­ta­ta una leg­gen­da metro­po­li­ta­na pari a quel­la dei coc­co­dril­li nel­le fogne.

Rein­tro­dot­ti con il solo sco­po vena­to­rio, il siste­ma dei con­trol­li e del moni­to­rag­gio è con il pas­sa­re del tem­po anda­to a far­si bene­di­re e il siste­ma degli “abbat­ti­men­ti selet­ti­vi” da stru­men­to uti­le e neces­sa­rio — se fat­to con cri­te­ri scien­ti­fi­ci — si è rive­la­to non più suf­fi­cien­te.

Inte­res­san­ti, ma in sen­so nega­ti­vo, sono anche le deci­sio­ni che le Regio­ni han­no pre­so in que­sti ulti­mi anni, allar­gan­do il perio­do di cac­cia al cin­ghia­le, indi­pen­den­te­men­te dal­la pos­si­bi­li­tà di fare o meno abbat­ti­men­ti selettivi.

Ma la vera que­stio­ne di fon­do è che ad oggi chiun­que può par­te­ci­pa­re a que­ste bat­tu­te selet­ti­ve, basta che sia sta­to ade­gua­ta­men­te for­ma­to (?) e abbia il paten­ti­no di cac­cia.

È faci­le com­pren­de­re che se la for­ma­zio­ne è fat­ta da chi vor­reb­be impu­gna­re il fuci­le 365 gior­ni all’anno e 24 ore su 24 ven­go­no meno i prin­ci­pi scien­ti­fi­ci e ambien­ta­li per una cor­ret­ta gestio­ne degli abbat­ti­men­ti selet­ti­vi e per una cor­ret­ta visio­ne eco­lo­gi­ca ed eco­si­ste­mi­ca degli ambien­ti naturali.

In più, se le Regio­ni stes­se sono in defi­cit rispet­to a quan­to di loro com­pe­ten­za sul ver­san­te del moni­to­rag­gio ambien­ta­le che è pro­pe­deu­ti­co all’organizzazione degli abbat­ti­men­ti selet­ti­vi, ecco che la solu­zio­ne diven­ta una sen­ten­za “sto­ri­ca”, sì, ma in negativo!

Tut­ti colo­ro che han­no un fuci­le, pos­so­no abbat­te­re i cin­ghia­li, sempre.

Inol­tre, Regio­ni e pro­vin­ce nel cor­so degli ulti­mi decen­ni han­no ridot­to dra­sti­ca­men­te il siste­ma del­la poli­zia vena­to­ria o fau­ni­sti­ca a cui era­no deman­da­ti i com­pi­ti di moni­to­rag­gio, favo­ren­do il brac­co­nag­gio e la cac­cia indiscriminata.

In un momen­to par­ti­co­la­re come quel­lo che stia­mo viven­do, a fron­te del fat­to che le limi­ta­zio­ni degli spo­sta­men­ti di que­sti mesi non han­no riguar­da­to i cac­cia­to­ri che pote­va­no spo­star­si tra zone di colo­re diver­so pro­prio per cac­cia­re, è del tut­to evi­den­te che non anco­ra non è sta­ta com­pre­sa a fon­do la gra­vi­tà del­la situazione.

La Bio­di­ver­si­tà va raf­for­za­ta e con­ser­va­ta, attra­ver­so pro­get­ti scien­ti­fi­ci mira­ti, nei qua­li l’apporto del­la scien­za deve esse­re obbli­ga­to­rio e vin­co­lan­te, men­tre avvie­ne l’esatto con­tra­rio: i pare­ri di Ispra ven­go­no pun­tual­men­te bypas­sa­ti dal­le nor­ma­ti­ve regio­na­li rela­ti­ve ai calen­da­ri venatori.

Inol­tre ci sono tut­ta una serie di inter­ven­ti, diver­si dal­la cac­cia, per con­te­ne­re e abbas­sa­re le nuo­ve nasci­te di spe­cie inva­si­ve. Le alter­na­ti­ve ci sono, ma la lob­by dei cac­cia­to­ri che da sem­pre è un gran­de baci­no elet­to­ra­le per alcu­ne for­ze poli­ti­che (Lega e Pd in pri­mis) spin­ge affin­ché l’unica solu­zio­ne riman­ga la doppietta.

In più, il vero peri­co­lo sta nell’ampliare in manie­ra del tut­to indi­scri­mi­na­ta la pla­tea di chi potrà imbrac­cia­re un fuci­le, crean­do un vero e poten­zia­le peri­co­lo per gli altri frui­to­ri dei boschi, cioè quel­le miglia­ia di per­so­ne e fami­glie che deci­do­no di “vive­re” in manie­ra più rispet­to­sa il rap­por­to con la natura.

Duran­te il mio lavo­ro è capi­ta­to spes­so di dover inter­rom­pe­re escur­sio­ni con fami­glie e chia­ma­re le for­ze dell’ordine, per­ché a poche deci­ne di metri dai sen­tie­ri da per­cor­re­re c’erano cac­cia­to­ri che cac­cia­va­no al di fuo­ri del calen­da­rio vena­to­rio e non rispet­tan­do il divie­to di caccia.

Pur­trop­po, dopo que­sta sen­ten­za, que­sti casi saran­no desti­na­ti ad aumen­ta­re, come con­fer­ma­to anche dall’ultimissimo rap­por­to a cura dell’Associazione Vit­ti­me del­la Cac­cia per il 2020/2021 (aggior­na­to al 30 gen­na­io 2021) che par­la di oltre 60 per­so­ne coin­vol­te tra mor­ti e feriti.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.