Possibile sostiene lo sciopero della scuola proclamato per l’intera giornata del 30 maggio da Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief.
Riteniamo infatti che le motivazioni che hanno portato le OO.SS. allo sciopero siano in difesa della nostra idea di scuola, quella della Costituzione: una scuola in cui studenti e studentesse possano formarsi in edifici sicuri, con insegnanti preparati e riconosciuti nella loro professionalità.
Perché questo accada, non è pensabile che sia il Governo a decidere su questioni prettamente contrattuali come la formazione e il salario: tagliare organici e la carta docenti per finanziare una “formazione a premi” solo per qualcuno e tenere intatte le “classi pollaio”non può essere la soluzione.
Ci vogliono risorse aggiuntive,anche per il personale ATA; non possono bastare gli avanzi delle leggi di bilancio degli ultimi 4 anni per investire sulla scuola.
Con un contratto scaduto da quasi 4 anni, l’aumento di stipendio prospettato è di 50 euro per un docente a inizio carriera, una cifra che non copre nemmeno l’inflazione.
Il meccanismo di reclutamento è lungo e farraginoso nei suoi passaggi e il lavoro dei precari non viene in alcun modo valorizzato, eppure senza di loro non si riuscirebbe a garantire ogni giorno il diritto allo studio per 7 milioni e mezzo di studenti.
I valori del confronto e della partecipazione sono alla base di una scuola democratica e la deriva autoritaria che vuole trascinarla a servire il mercato del lavoro ci trova completamente contrari.
Beatrice Brignone, Segretaria di Possibile
Eulalia Grillo, portavoce Alla Base La Scuola