Era il 13 Maggio 2016 quando Beatrice Brignone, Deputata di Possibile, Stefano Catone, autore de “Nessun Paese è un’Isola” e i Comitati Calabresi di Possibile, furono ospiti di Domenico Lucano a Riace. In quella data percorremmo un viaggio nel mondo dell’accoglienza della Locride.
Bei ricordi, sempre presenti nelle riunioni e nelle considerazioni che costantemente facciamo, in pubblico o nei nostri incontri. In nessuna delle tante occasioni di confronto è stata presente l’ombra del sospetto nell’operato di Lucano. Una persona così è quella che è, non ci pareva e non ci pare possibile che un orizzonte vasto come quello proposto dal Sindaco di Riace potesse contenere le industrie inquinanti della corruzione, del malaffare, della combine amministrativa. Bassezze e sistemi di lucro completamente assenti nel sistema di vita e nella proiezione dell’immagine di Domenico Lucano.
È partigiano come pochi altri. Al di qua delle tentazioni economiche e dei compromessi tipici di tutta una serie di Amministrazioni Comunali di questo territorio, condotte sul filo della prevaricazione e del mancato rispetto delle regole. In una realtà come Riace, dove il territorio, un deserto occupazionale, è stato quantomeno percorso da fremiti ideologici che lo hanno rigenerato, non c’è francamente spazio per volontà diverse dal perseguimento del progetto primitivo, ma fortissimo e fondato nei fini, dell’accoglienza.
Ciò che pensiamo è che sia in corso, già da ora, un progetto di accaparramento della costruzione ideale di Lucano. La successione può essere una spiegazione della volontà distruzione dei propositi umanitari, di convivenza civile, di ospitalità perseguita con mezzi e modi pionieristici.
Saremo all’Assemblea pubblica a Riace, non sarebbe concepibile un mancato appoggio a Domenico Lucano.
Silvio Frascà,
portavoce Comitato Costa dei Gelsomini Possibile