DEPORTATI! Una quarantina di persone sono state deportate in Albania.
Sì, non esistono altri termini per descrivere quanto sta avvenendo. Con l’ultimo “dl immigrazione” il centro di Gjader è stato trasformato in CPR, come ne esistono già tanti in Italia. E a finire nei CPR, ricordiamolo, possono essere anche persone nate o residenti in Italia da tempo che magari hanno avuto problemi col permesso di soggiorno, ad esempio perchè hanno perso il lavoro. I CPR, infatti, sono centri di detenzione amministrativa, un paradosso giuridico. Per dimostrare che il piano della destra avesse un senso hanno dovuto raccattare persone rinchiuse nei CPR del sud Italia per provare a riempire quello di Gjader.
Le domande che poniamo sono tante, tra cui:
- Dove sono stati trattenuti prima del trasferimento che è stato rimandato per diversi giorni?
- È garantita loro la possibilità di comunicare con familiari e legali? Se si, avviene sotto stretta osservazione delle forze di polizia? Se così fosse che modo potrebbero comunicare eventuali violenze subite come tristemente noto per tutti i CPR in Italia?
- Se dovessero avere accesso a misure alternative o vincere ricorsi contro la misura di espulsione, dove verranno rilasciati?
Il tutto avviene senza che vi sia appiglio legale con le direttive UE attualmente in vigore, anche se anche a livello comunitario si sta lavorando per autorizzare queste misure disumane. Né che vi siano reali necessità di avere posti disponibili nei CPR, garantiti già a sufficienza sul territorio italiano.
Noi continueremo a chiedere la chiusura non solo del CPR di Gjader ma anche di tutti quelli presenti in Italia perché rappresentano dei luoghi in cui i diritti umani vengono calpestati quotidianamente.