Alzare la voce funziona: revocato “l’editto” contro l’archeologa che tutela Capo Colonna

Nei giorni scorsi il sovrintendente Mario Pagano ha emesso una nota in cui ritira il suo stesso provvedimento scrivendo addirittura di averlo fatto a tutela della Corrado

[vc_row][vc_column][vc_column_text]C’è uno spi­ra­glio di luce (e for­se la tar­di­va pre­sa di coscien­za del­l’er­ro­re) nel­la vicen­da che ha inve­sti­to l’ar­cheo­lo­ga Mar­ghe­ri­ta Cor­ra­do, colei che con le sue denun­ce (docu­men­ta­te e sup­por­ta­te dai fat­ti) ha bloc­ca­to lo scem­pio edi­li­zio che si sta­va com­pien­do a Pun­ta Sci­fo, uno dei pae­sag­gi più bel­li del­la Cala­bria, dove la Pro­cu­ra di Cro­to­ne è inter­ve­nu­ta seque­stran­do il vil­lag­gio turi­sti­co (che avreb­be dovu­to esse­re un agri­tu­ri­smo) Mari­ne Park Vil­la­ge e inda­gan­do i pro­prie­ta­ri e alcu­ni fun­zio­na­ri pub­bli­ci. Tra que­sti c’è anche anche Mario Paga­no, il soprin­ten­den­te del­la Cala­bria inda­ga­to per fal­so ideo­lo­gi­co in atto pub­bli­co per aver comu­ni­ca­to al Mini­ste­ro (per soste­ne­re l’ineluttabilità dell’abuso per­pe­tra­to) che tut­ti i bun­ga­low era­no già sta­ti rea­liz­za­ti, men­tre in real­tà uno solo è sta­to costrui­to par­zial­men­te qua­le ripa­ro per gli attrez­zi del cantiere.

Il soprin­ten­den­te Paga­no, subi­to dopo l’av­vi­so di garan­zia, pen­sò bene di que­re­la­re l’ar­cheo­lo­ga Cor­ra­do e, soprat­tut­to, di ema­na­re una cir­co­la­re per ren­der­la incom­pa­ti­bi­le con qual­sia­si lavo­ro la cui vigi­lan­za spet­ti agli uffi­ci di Cosen­za, Catan­za­ro e Cro­to­ne. Una cir­co­la­re che ave­va tut­to il sapo­re di un vero e pro­prio boi­cot­tag­gio e che, ovvia­men­te, ha spin­to in mol­ti, come noi, ad alza­re la voce per chie­de­re che le even­tua­li vicen­de per­so­na­li non intral­cias­se­ro il lavo­ro di una vali­da e corag­gio­sa professionista.

Fare rete e far­si sen­ti­re fun­zio­na: nei gior­ni scor­si il sovrin­ten­den­te Mario Paga­no ha emes­so una nota (indi­riz­za­ta agli stes­si desti­na­ta­ri del­la pre­ce­den­te) in cui riti­ra il suo stes­so prov­ve­di­men­to scri­ven­do addi­rit­tu­ra di aver­lo fat­to a tute­la del­la Corrado.

«La nota — scri­ve Paga­no — è sta­ta emes­sa dal­lo scri­ven­te a tute­la del­la dott.ssa Mar­ghe­ri­ta Cor­ra­do, al fine di eser­ci­ta­re il dirit­to di aste­ner­si nei pro­ce­di­men­ti in cui la stes­sa dove­va esse­re valu­ta­ta per inca­ri­chi fidu­cia­ri», gli stes­si pro­ce­di­men­ti inten­ta­ti dal soprin­ten­den­te. Ma con­si­de­ran­do che – si leg­ge anco­ra «l’Istituto diret­to dal­lo scri­ven­te non è sta­zio­ne appal­tan­te» gli inca­ri­chi ai qua­li la Cor­ra­do non pote­va ave­re più acces­so «era­no rela­ti­vi sol­tan­to all’archeologia pre­ven­ti­va, e ad even­tua­li pro­po­ste di enti o pri­va­ti, di inca­ri­chi di rela­zio­ni archeo­lo­gi­che pre­li­mi­na­ri e/o di assi­sten­za sca­vi sot­to­po­sti a vin­co­li e/o a rego­la­men­ti urba­ni­sti­ci degli enti locali».

Bene così.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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