Nuovo Governo (sulla carta), nuovo Ministro della Pubblica Istruzione. Un segnale di discontinuità, sembrava, un raro riconoscimento di fallimento dello stesso Renzi, un “nella scuola siamo riusciti a fare arrabbiare proprio tutti” prereferendario che lasciava immaginare un dietrofront colossale.
In effetti il Ministro Fedeli ha dichiarato di voler incontrare tutto il mondo della scuola, ha mostrato considerazione per le proposte dei Sindacati durante la trattativa per la mobilità, con qualche timido segnale di volontà di miglioramento rispetto alla possibilità di trasferimento su scuola per i docenti titolari di ambito. Pare infatti che nell’imminente domanda di trasferimento, i titolari degli ambiti (suddivisioni geografico- amministrative introdotte dalla Riforma sulla Buona Scuola del governo Renzi) potranno richiedere il trasferimento su scuola, indicando fino a 5 scuole tranne, bada bene, quella in cui stanno lavorando quest’anno, per problemi tecnici che comparirebbero nella domanda online, dicono, in barba alla continuità didattica tanto spesso sbandierata dall’ex Premier tra gli obiettivi cardine della Legge 107.
E mentre la contrattazione sulla mobilità prosegue verso una firma con le 00.SS. attesa in settimana, ieri è arrivata la proposta del Miur rispetto alla “chiamata per competenze”, meglio nota come “chiamata diretta” dei Dirigenti Scolastici, di cui tanto abbiamo letto e scritto a settembre. E, incredibilmente, la proposta del Miur è la stessa dello scorso anno: prevede cioè un colloquio col Dirigente e l’assegnazione di incarico senza una griglia di criteri oggettivi. Ancora!
Quando si capirà che questi docenti hanno già superato tutte le selezioni possibili visto che sono già di ruolo e che quindi non devono passarne altre, specie senza garanzie di trasparenza e con valutazioni totalmente soggettive e non conoscibili?
Non sono bastate le richieste di video a figura intera, le domande sulla vita privata, le penalizzazioni di donne in stato di gravidanza o con figli piccoli lasciate a casa perché da sostituire in tempi brevi, i bandi fantasiosi di alcune scuole che richiedevano curriculum ritagliati addosso a docenti già individuati a priori?
Di questo passo si vanificherà qualsiasi miglioria, di cui tanto ci sarebbe bisogno, visto che a memoria d’uomo non si ricorda un anno scolastico con tali e tante difficoltà ed un numero ancora alto di cattedre scoperte alla fine del primo quadrimestre.