Francesca Druetti

La cultura è lavoro e merita tutte le garanzie possibili

Sta­mat­ti­na in mol­te piaz­ze d’I­ta­lia han­no mani­fe­sta­to i lavo­ra­to­ri e le lavo­ra­tri­ci del­la cul­tu­ra. Per­so­ne, per­cor­si, con­di­zio­ni lavo­ra­ti­ve mol­to diver­se che han­no in comu­ne il fat­to di subi­re dura­men­te il peso del­le restri­zio­ni lega­te all’e­mer­gen­za covid e di esse­re sta­ti tra i pri­mi a farlo.

Export di armi verso l’Egitto: il governo riferisca sulle autorizzazioni

Rilan­cia­mo nuo­va­men­te la richie­sta di Rete disar­mo che il gover­no rife­ri­sca sul­le auto­riz­za­zio­ni e che sospen­da le trat­ta­ti­ve in cor­so fino a che non sarà rag­giun­ta la pie­na col­la­bo­ra­zio­ne per otte­ne­re veri­tà per Giu­lio Rege­ni. È inac­cet­ta­bi­le, di fron­te a que­stio­ni tan­to gra­vi e alla minac­cia alla stes­sa soprav­vi­ven­za di Patrick e di tan­ti e tan­te come lui, che la sospen­sio­ne del Con­si­glio dei Mini­stri si risol­va con un nul­la di fat­to o con poche righe di eser­ci­zio reto­ri­co a mar­gi­ne del via libe­ra alla “com­mes­sa del secolo”.

La pandemia non è uguale per tutte

Sia­mo, non tut­ti, ma mol­ti, con­fi­na­ti in casa (per chi ce l’ha) die­tro por­te chiu­se. Ma non lascia­mo­ci ten­ta­re dal pen­sie­ro che chiu­de­re una por­ta basti a chi è den­tro per sen­tir­si al sicu­ro, o basti agli altri per non vede­re, non sapere. 

La sicurezza prima di tutto

“La sicu­rez­za pri­ma di tut­to”, ovvia­men­te. Soprat­tut­to quan­do le misu­re mira­no a pro­teg­ge­re le fasce di popo­la­zio­ne più vul­ne­ra­bi­li. Ricor­dan­do che però la vul­ne­ra­bi­li­tà, come la sicu­rez­za, con­tie­ne mol­ti­tu­di­ni. A par­ti­re dal­la giu­sti­zia socia­le. Su cui dovrem­mo inve­sti­re alme­no altret­tan­te ener­gie di quel­le che stia­mo con­cen­tran­do negli sfor­zi di que­sti giorni.

La sicurezza prima di tutto

“La sicu­rez­za pri­ma di tut­to”, ovvia­men­te. Soprat­tut­to quan­do le misu­re mira­no a pro­teg­ge­re le fasce di popo­la­zio­ne più vul­ne­ra­bi­li. Ricor­dan­do che però la vul­ne­ra­bi­li­tà, come la sicu­rez­za, con­tie­ne mol­ti­tu­di­ni. A par­ti­re dal­la giu­sti­zia socia­le. Su cui dovrem­mo inve­sti­re alme­no altret­tan­te ener­gie di quel­le che stia­mo con­cen­tran­do negli sfor­zi di que­sti giorni.

Diritti dei bambini: l’assurda battaglia di Giorgia Meloni

Cre­dia­mo però che Gior­gia Melo­ni sia sta­ta vit­ti­ma di un ecces­so di sem­pli­fi­ca­zio­ne nel suo post, per­ché in real­tà avreb­be potu­to dir­ci anche che Fra­tel­li d’Italia non ha vota­to la riso­lu­zio­ne euro­pea per­ché un inte­ro para­gra­fo è dedi­ca­to a sot­to­li­nea­re come “le disu­gua­glian­ze di gene­re si riper­cuo­to­no enor­me­men­te sul­la qua­li­tà di vita dei mino­ri” e che “il gene­re rima­ne una del­le prin­ci­pa­li cau­se di disu­gua­glian­za, esclu­sio­ne e vio­len­za nel mon­do, le cui con­se­guen­ze sono ampia­men­te avver­ti­te dai bambini”. 

#ENOIRIPIANTIAMO: gli alberi guadagnano terreno

Non c’è al mon­do inno­va­zio­ne tec­no­lo­gi­ca più effi­cien­te, sicu­ra e dura­tu­ra con­tro il riscal­da­men­to glo­ba­le del­la pre­sen­za di albe­ri e ter­ri­to­ri sani, la miglio­re “tec­no­lo­gia ver­de” esi­sten­te con­tro i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci. Ecco per­ché, insie­me a #ENOIRIPIANTIAMO, abbia­mo anche una “car­tel­li­na ver­de” di pro­po­ste neces­sa­rie e pos­si­bi­li per un Gover­no del Cam­bia­men­to Climatico