Stefano Catone

Laureato in Relazioni Internazionali, nel 2006 ha aperto il suo primo blog personale. Autore e curatore di Nessun Paese è un'isola (2016) e Expo della dignità (2015). Ama il calcio, soprattutto quello giocato, meglio se sui campi polverosi di provincia.

Consumo di zucchero: tutto il mondo ne parla (tranne noi)

C’è un dibat­ti­to in cor­so sul­lo zuc­che­ro, e noi non ne sap­pia­mo nien­te. Se ne par­la negli Sta­ti Uni­ti, se ne par­la nel Regno Uni­to, addi­rit­tu­ra in Mes­si­co. Ne par­la­no i più rino­ma­ti chef. Il Par­la­men­to Euro­peo discu­te di zuc­che­ro, e vota. O, più pre­ci­sa­men­te, discu­te del con­su­mo di zuc­che­ro, indi­vi­dua­to dall’Organizzazione mon­dia­le del­la sani­tà tra le cau­se dell’obesità infan­ti­le, un feno­me­no in pre­oc­cu­pan­te cre­sci­ta, per con­tra­sta­re il qua­le l’OMS richie­de misu­re che incen­ti­vi­no il con­su­mo di ali­men­ti sani, anche attra­ver­so una «rea­le tas­sa­zio­ne del­le bevan­de zuccherate».

La parità, giorno per giorno

Nel­l’in­ter­ro­ga­zio­ne che abbia­mo pre­sen­ta­to, a pri­ma fir­ma Bea­tri­ce Bri­gno­ne, si leg­ge che «il mon­te­pre­mi a pari­tà di per­cor­so e di costo d’iscrizione nel­la stes­sa disci­pli­na e con la mede­si­ma dif­fi­col­tà è dif­fe­ren­zia­to per l’importo pre­mia­le tra com­pe­ti­zio­ne maschi­le e fem­mi­ni­le; infat­ti, il pri­mo pre­mio desti­na­to agli uomi­ni è di euro mil­le men­tre per le don­ne è di euro quat­tro­cen­to, per chi si aggiu­di­ca il secon­do posto agli uomi­ni, è desti­na­to un pre­mio pari a euro sei­cen­to e alle don­ne di euro tre­cen­to, e così via».

Il cibo sprecato è il terzo paese al mondo per emissioni di gas serra

«Se gli spre­chi ali­men­ta­ri mon­dia­li fos­se­ro un Pae­se — scri­ve il Finan­cial Times -, sareb­be­ro il ter­zo più gran­de emet­ti­to­re mon­dia­le di gas ser­ra, dopo Cina e Sta­ti Uni­ti, richie­den­do inol­tre 250 chi­lo­me­tri cubi­ci di acqua all’an­no — più del­la por­ta­ta annua­le del Danu­bio», con tut­to ciò che ne con­se­gue in ter­mi­ni di riscal­da­men­to globale.

Il troppo che avanza

Il siste­ma ali­men­ta­re è uno stru­men­to irri­nun­cia­bi­le per met­te­re in moto il cam­bia­men­to che ci ser­ve per incre­men­ta­re il benes­se­re com­ples­si­vo e rag­giun­ge­re l’uguaglianza tra gli indi­vi­dui. La riu­sci­ta di que­sto pro­get­to cor­ri­spon­de alla som­ma­to­ria dell’impegno di cia­scu­no di noi: sia come con­su­ma­to­re, nel momen­to in cui deci­de cosa e come con­su­ma­re, sia come agen­te di cam­bia­men­to socia­le, all’interno del­la rete che stia­mo costruen­do insieme.

Il massimo di autonomia, il massimo di apertura

Come ave­va­mo pro­mes­so all’at­to del­la fon­da­zio­ne di Pos­si­bi­le, lun­go tut­ta la Peni­so­la, i comi­ta­ti sono impe­gna­ti nel­la costru­zio­ne di per­cor­si par­te­ci­pa­ti­vi, civi­ci, alter­na­ti­vi. Per­cor­si che inve­sto­no sull’uni­tà del­le com­po­nen­ti socia­li e poli­ti­che, ma che allo stes­so tem­po con­ser­va­no l’auto­no­mia di pen­sie­ro e ter­ri­to­ria­le, la capa­ci­tà cri­ti­ca e la spin­ta idea­le dei diver­si sog­get­ti par­te­ci­pan­ti. «Per­ché …

Il mas­si­mo di auto­no­mia, il mas­si­mo di aper­tu­ra Leg­gi altro »

Un patrimonio di buone pratiche da condividere

Quel­lo del­l’Asso­cia­zio­ne Comu­ni Vir­tuo­si. Pra­ti­che da con­di­vi­de­re, dal­la più sper­du­ta val­le alpi­na a tut­te le iso­le, per­ché il cam­bia­men­to spes­so pas­sa dal­le pic­co­le cose, fat­te bene, con cura e con atten­zio­ne. Anche que­st’an­no tro­ve­ran­no spa­zio nel pro­gram­ma del­la Scuo­la di altra ammi­ni­stra­zio­ne, che pre­ve­de­rà cin­que edi­zio­ni straor­di­na­rie in altret­tan­te cit­tà ita­lia­ne: Bolo­gna, Mila­no, Tori­no, Roma e Caserta, …

Un patri­mo­nio di buo­ne pra­ti­che da con­di­vi­de­re Leg­gi altro »

Come un orto può cambiare l’economia (e la vita delle persone)

«Il cam­bia­men­to del­le impe­ran­ti for­me eco­no­mi­che può par­ti­re solo dal­le sin­go­le per­so­ne. Gli orti dan­no un con­tri­bu­to impor­tan­te in que­sto sen­so e ripor­ta­no le per­so­ne a con­tat­to con la natu­ra di cui sen­to­no un gran­de biso­gno». Con que­ste paro­le Espe­ran­za Mar­ti­nez ha illu­stra­to un dirit­to che può sem­bra­re pic­co­lo e inu­ti­le, ma che in realtà …

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Che cos’è Possibile

Abbia­mo volu­to spie­gar­lo nero su bian­co, che cos’è Pos­si­bi­le. Sen­za par­la­re di strut­tu­re, cor­ren­ti, alchi­mie poli­ti­che, ma di un pro­get­to di Gover­no per l’I­ta­lia, che met­ta in rete per­so­ne e com­pe­ten­ze, e che soprat­tut­to fac­cia vive­re — attra­ver­so i comi­ta­ti — e dif­fon­da per tut­to il Pae­se le miglio­ri pra­ti­che. Come sem­pre, all’in­se­gna del­l’ugua­glian­za. Un pro­get­to che …

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Senza destra e sinistra (si finisce tutti a destra)

Destra e sini­stra non esi­sto­no più. Alla fine, la pro­fe­zia si è avve­ra­ta, per­lo­me­no nel­lo rap­pre­sen­ta­zio­ne main­stream del­la poli­ti­ca ita­lia­na. E ave­va ragio­ne chi dice­va che soste­ne­re che destra e sini­stra fos­se­ro scom­par­se faces­se il gio­co del­la destra e lo fos­se, addi­rit­tu­ra, di destra. Oggi lo rimar­ca Dario Nar­del­la, ren­zia­niss­mo – ma sareb­be meglio dire …

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