Stefano Catone

Laureato in Relazioni Internazionali, nel 2006 ha aperto il suo primo blog personale. Autore e curatore di Nessun Paese è un'isola (2016) e Expo della dignità (2015). Ama il calcio, soprattutto quello giocato, meglio se sui campi polverosi di provincia.

Sgombero a Gallarate: la strategia dei pirla

[vc_row][vc_column][vc_column_text]A Gal­la­ra­te, in pro­vin­cia di Vare­se, la mag­gio­ran­za leghi­sta gui­da­ta dal sin­da­co Cas­sa­ni è riu­sci­ta in un capo­la­vo­ro di stu­pi­di­tà e cat­ti­ve­ria che avreb­be del­l’in­cre­di­bi­le, se non fos­se per­fet­ta­men­te rap­pre­sen­ta­ti­vo dei tem­pi in cui vivia­mo. Ruspe a favo­re di tele­ca­me­re, men­tre ven­go­no abbat­tu­te case e cac­cia­te fami­glie. Una bam­bi­na ha chie­sto che fos­se­ro sal­va­ti perlomeno …

Sgom­be­ro a Gal­la­ra­te: la stra­te­gia dei pir­la Leg­gi altro »

Il decreto Salvini interviene sulla cittadinanza in maniera tanto chirurgica quanto diabolica

Il legi­sla­to­re è sta­to chi­rur­gi­co e dia­bo­li­ca­men­te accor­to, evi­tan­do misu­re che destas­se­ro scal­po­re e inve­sten­do su misu­re che pos­so­no appa­ri­re mar­gi­na­li ma che pre­giu­di­ca­no nei fat­ti, in ter­mi­ni buro­cra­ti­ci e ammi­ni­stra­ti­vi, il dirit­to al rico­no­sci­men­to del­la cittadinanza.

Decreto Salvini: tutti i problemi che ricadranno su sindaci e territori

Una vera e pro­pria rivo­lu­zio­ne dagli effet­ti nefa­sti che, ine­vi­ta­bil­men­te, si sca­ri­che­ran­no sui comu­ni e sui ter­ri­to­ri, in un vor­ti­ce di mag­gio­re insi­cu­rez­za socia­le cau­sa­ta da sem­pre più doman­de di acces­so ai ser­vi­zi socia­li, dal taglio dei ser­vi­zi, da un mag­gior nume­ro di per­so­ne che sfug­go­no, per defi­ni­zio­ne, alle reti di inclu­sio­ne e sicurezza

“Profondo nord”: nelle valli che accolgono i migranti (e gli danno lavoro)

Alcu­ni enti loca­li, gra­zie ad ammi­ni­stra­to­ri più sen­si­bi­li e lun­gi­mi­ran­ti, han­no fat­to mol­to negli scor­si anni. Alle vol­te per ragio­ni pura­men­te ammi­ni­stra­ti­ve («meglio uno Sprar che un Cas»), alle vol­te per ragio­ni uma­ni­ta­rie, alle vol­te per un mix del­le due com­po­nen­ti: non impor­ta, per­ché quel che impor­ta è gover­na­re i pro­ces­si, è assu­mer­si la respon­sa­bi­li­tà di farlo. 

Riace e non solo

Con Giu­sep­pe Civa­ti abbia­mo ripre­so il nostro lun­go viag­gio nel siste­ma del­l’ac­co­glien­za, quel­la buo­na, quel­la dif­fu­sa e capa­ce di costrui­re occa­sio­ni di con­vi­ven­za e di inte­gra­zio­ne lavo­ra­ti­va e socia­le. Luo­ghi del­la cit­ta­di­nan­za, luo­ghi costi­tu­zio­na­li per eccellenza.

Tutti i danni che causerà il decreto Salvini sull’immigrazione

L’ap­pro­va­zio­ne all’u­na­ni­mi­tà in Con­si­glio dei mini­stri dei decre­ti volu­ti da Mat­teo Sal­vi­ni, riguar­dan­ti sicu­rez­za e immi­gra­zio­ne, con­fer­ma­no alme­no due cose: la pri­ma è che Mat­teo Sal­vi­ni si è mes­so in tasca tut­to il Movi­men­to 5 Stel­le, inca­pa­ce di espri­me­re una sola voce in dis­sen­so; la secon­da è che la Lega cam­bia nome e segre­ta­rio, ma come già suc­ces­so con la leg­ge Bos­si-Fini si con­fer­ma cam­pio­ne del mon­do nel crea­re pro­ble­mi al nostro pae­se in manie­ra scien­ti­fi­ca, arti­co­lo dopo arti­co­lo, com­ma dopo comma. 

Il populismo presenta il conto

Con la scuo­la tor­na alla ribal­ta la que­stio­ne dei vac­ci­ni, anche a cau­sa di un emen­da­men­to al decre­to mil­le­pro­ro­ghe che riba­di­sce l’ob­bli­go vac­ci­na­le. Di fat­to un vero e pro­prio die­tro­front del gover­no, che assi­cu­ra la fre­quen­za sco­la­sti­ca a colo­ro che pre­sen­te­ran­no entro il 10 mar­zo 2019 la dichia­ra­zio­ne sostitutiva

Chi è Viktor Orbán e perché piace così tanto a Matteo Salvini

Nazio­na­li­smo, cen­tra­li­tà del­la fami­glia, esal­ta­zio­ne del­la tra­di­zio­ne (anche reli­gio­sa) in chia­ve con­ser­va­tri­ce, dife­sa dei con­fi­ni sono sta­te le paro­le d’or­di­ne che han­no con­so­li­da­to l’as­se con la Rus­sia di Vla­di­mir Putin e col suo pro­get­to di crea­re una nuo­va cor­ti­na di fer­ro che divi­da l’Europa