Ormai più di un anno fa, il 23 dicembre 2015, il Governo Renzi aveva dato il suo ok alla legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulle banche della quale i primi firmatari erano stati i senatori Andrea Marcucci e Maria Teresa Bertuzzi del Pd.
A distanza di un anno, come se nulla fosse successo e come se questa proposta di legge non giacesse insabbiata nella Commissione Finanze del Senato, nel disinteresse generale, si ripropone una nuova commissione d’inchiesta, urgentissima e imprescindibile. Tanto urgente da aver deciso di avviare la discussione sulla proposta di legge il 31 gennaio.
Per un anno, insieme ai colleghi di Alternativa Libera abbiamo contato i giorni, chiedendo periodicamente al Governo che si avviasse la discussione sulla Commissione. Inascoltati da tutta la maggioranza che a fronte delle promesse ha fatto di tutto per non intervenire in maniera seria sulle banche. Questo mentre il sistema bancario italiano continuava a sbriciolarsi e mentre soldi pubblici venivano destinati al più grande salvataggio di una banca (Mps) della storia di questo Paese.
Si riparte, senza dare chiarimenti su come questa Commissione sarà composta e ignorando la bozza depositata in precedenza. Così come accaduto per la legge elettorale (“la migliore del mondo”) a distanza di mesi ci ritroviamo al punto di partenza, dopo aver discusso solo un anno fa della Commissione d’inchiesta che avrebbe dovuto garantire trasparenza e avrebbe dovuto individuare le responsabilità personali di clamorosi fallimenti e truffe ai danni di migliaia di risparmiatori.
Chiediamo che non si perda altro tempo e che la discussione non venga rinviata ulteriormente: perché questa operazione sia credibile il Parlamento deve cominciare a discutere la proposta di legge già questa settimana altrimenti ci ritroveremo a contare di nuovo i giorni senza vedere all’orizzonte alcun risultato, come successo con la precedente promessa di Renzi, mentre la fragilità del nostro sistema di credito mette a rischio la stabilità economica di tutto il Paese.