“Il “tonfo” borsistico del titolo MPS e di altri importanti istituti certifica drammaticamente l’inadeguatezza dell’intervento del Governo sul sistema bancario. La Corte dei Conti ha pesantemente censurato il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti — che custodisce i risparmi postali degli italiani — nel Fondo Atlante II per il salvataggio delle banche. Il Ministro Padoan ha parlato della necessità di “smaltire le scorie di questa lunga crisi”, ma non a costo di sacrificare l’anello più debole della filiera del credito. Noi vogliamo dare voce in Parlamento ai lavoratori autonomi già impoveriti dalla crisi e il cui patrimonio previdenziale oggi è messo a rischio dal paventato e forse sventato coinvolgimento delle Casse previdenziali Private nel Fondo Atlante 2.
I 70 miliardi di euro amministrati dalle Casse fanno gola al Governo, ma non possono essere usati per operazioni ad altissimo rischio come il salvataggio di MPS attraverso l’acquisto a un prezzo pari al 32% del loro valore, dei 46 miliardi di crediti deteriorati che l’istituto senese ha in pancia.
Vogliamo dare voce alla Coalizione 27 Febbraio e all’Associazione MGA che hanno dato vita a una mobilitazione senza precedenti per scongiurare questo scenario.
Vigileremo attivamente e rumorosamente perché non si metta a rischio il patrimonio previdenziale di architetti, geometri, avvocati, commercialisti, giornalisti, ingegneri, veterinari, parafarmacisti, di tutte quelle categorie della cosiddetta classe media impoverita e umiliata, senza diritti sociali e senza welfare, cui Il Governo vorrebbe togliere anche il diritto e la dignità della pensione”: lo dichiara in una nota il deputato di Possibile Andrea Maestri.