Basta sfruttamento, tirocini retribuiti subito: Possibile sostiene gli specializzandi in farmacia ospedaliera

Barcamenarsi sul filo del burnout non è giusto e neanche propedeutico al proprio sviluppo formativo-professionale.

Basta sfrut­ta­men­to! Tiro­ci­ni retri­bui­ti subi­to! Pos­si­bi­le appog­gia le riven­di­ca­zio­ni SFO.

Gli Spe­cia­liz­zan­di in Far­ma­cia Ospe­da­lie­ra (SFO) sono far­ma­ci­sti che si pre­pa­ra­no con quat­tro anni di for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca post lau­rea magi­stra­le a diven­ta­re diri­gen­ti del Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le (SSN). Acqui­si­sco­no, con esa­mi e tiro­ci­nio, com­pe­ten­ze teo­ri­co-scien­ti­fi­che e pro­fes­sio­na­li nel cam­po del­la far­ma­cia cli­ni­ca, del­la far­ma­co­te­ra­pia, dell’uso del­le tec­no­lo­gie sani­ta­rie, del­la far­ma­coe­co­no­mia e del dirit­to sani­ta­rio del set­to­re farmaceutico.

La Rete Nazio­na­le degli SFO (ReNa­SFO) chie­de il rico­no­sci­men­to di un ade­gua­to trat­ta­men­to eco­no­mi­co-giu­ri­di­co per i quat­tro anni e le 6000 ore obbli­ga­to­rie di for­ma­zio­ne spe­cia­li­sti­ca a ser­vi­zio del SSN nel­la for­ma di con­trat­ti di for­ma­zio­ne-lavo­ro. Lavo­ra­re retri­bui­ti, come già cor­ret­ta­men­te pre­vi­sto per i col­le­ghi spe­cia­liz­zan­di medi­ci, non è solo un dirit­to costi­tu­zio­na­le ma sareb­be ulte­rio­re incen­ti­vo alla for­ma­zio­ne degli SFO. 

Oggi gli spe­cia­liz­zan­di sono inve­ce alla ricer­ca di altre occu­pa­zio­ni per sosten­tar­si duran­te la spe­cia­liz­za­zio­ne, paga­re le tas­se uni­ver­si­ta­rie, iscri­ver­si all’ordine pro­fes­sio­na­le e al rela­ti­vo ente pre­vi­den­zia­le, oltre a paga­re di tasca pro­pria vit­to e allog­gio se la spe­cia­li­tà è fuo­ri sede. Bar­ca­me­nar­si sul filo del bur­nout non è giu­sto e nean­che pro­pe­deu­ti­co al pro­prio svi­lup­po formativo-professionale.

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

I padroni dicono di no a tutto. E per questo scioperiamo.

La stra­te­gia del capi­ta­li­smo è quel­la di ato­miz­za­re le riven­di­ca­zio­ni, met­ter­ci gli uni con­tro gli altri, indi­vi­dua­re un nemi­co invi­si­bi­le su cui svia­re l’attenzione, sosti­tui­re la lot­ta col­let­ti­va con tan­te lot­te indi­vi­dua­li che, pro­prio per que­sto, sono più debo­li e più faci­li da met­te­re a tacere.
Ma la gran­de par­te­ci­pa­zio­ne allo scio­pe­ro del 13 dicem­bre dimo­stra che la dimen­sio­ne col­let­ti­va del­la nostra lot­ta, del­le nostre riven­di­ca­zio­ni, non è perduta.

Da Angera un messaggio ai governi: meno soldi per le armi

Dal bas­so dob­bia­mo con­vin­ce­re i gover­ni a ripen­sa­re alla pro­pria stra­te­gia. Noi chie­dia­mo che si aumen­ti­no i sol­di per la sani­tà, per l’istruzione, per la ricer­ca, per la cul­tu­ra e per i sala­ri. Non per le armi.”

Se i ver­ti­ci non sono ade­gua­ti, ser­ve che la base glie­lo fac­cia pre­sen­te. È com­pi­to di tut­te e tut­ti noi: con­ti­nuia­mo così.