Siamo al rush finale. L’ultimo weekend è stato strepitoso, in molte città si sono raccolte più firme di tutte le settimane precedenti messe insieme.
Si diffonde il messaggio referendario dove non c’era alcun raccoglitore, si muovono le città di provincia, a Milano, Roma e Torino la raccolta è a pieno regime.
Per raggiungere l’obiettivo serenamente (aggettivo da adottare con cautela) dobbiamo intensificare le forze. Ancora. Come sempre, si parte dal sito referendum.possibile.com, dove sono disponibili tutti i materiali, le istruzioni, le informazioni necessarie.
FINO A VENERDI’
Ogni città capoluogo può promuovere un banchetto tutti i giorni dalle 18 alle 21 e per tutti i due giorni del fine settimana. Ora le firme sono più facili da raccogliere e la ‘resa’ dei banchetti è alta, grazie al fatto che finalmente le tv ne hanno parlato. Eh, già. Un mese e mezzo senza tv e quasi senza giornali non ha aiutato. Ma proprio per questo ora dobbiamo esserci, perché le persone ci vengono a cercare: nei posti di passaggio, e nei luoghi di lavoro, all’ingresso delle aziende, dove l’interesse delle persone è molto forte.
LE CERTIFICAZIONI
Nel frattempo si devono consegnare ai Comuni i moduli per la certificazione finale e organizzarsi per farli avere a Roma. I moduli del fine settimana vanno portati in Comune lunedì mattina, avendo informato in precedenza l’ufficio elettorale per apporre i certificati dei firmatari. Tra lunedì sera e martedì mattina si può raggiungere Roma a spese del comitato nazionale.
LE FIRME NEI COMUNI
Nei Comuni la raccolta terminerà quasi dappertutto tra mercoledì 23 e giovedì 24. Affrettatevi a firmare, perché poi i moduli verranno spediti a Roma.
A questo proposito, proprio mercoledì mattina organizziamo – dovunque si può – un volantinaggio davanti al Comune e la raccolta diretta delle firme che sono presenti in municipio, così da ridurre tempi e confusione sui moduli da inviare.
LE REFERENDARIE, NEL WEEKEND
Sabato poi sarà la giornata delle Referendarie, ovvero delle elezioni sulle ‘cose’, in cui lo sforzo deve essere massimo: banchetti fissi nelle zone di passaggio facilmente raggiungibili, aperti dalle 9 (di mattina) alle 9 (di sera), sabato e domenica, come un seggio elettorale, e se possibile anche di più. Una firma (gratuita, eh) per cambiare. E per tornare a votare.
Consigliato concentrarsi sui residenti (del Comune e dei Comuni limitrofi), di cui sarà più facile recuperare in Comune i certificati elettorali.
Oltre al Comune capoluogo dobbiamo fare in modo che si muovano anche i Comuni della provincia. Dove abbiamo un centro di raccolta, questo deve mobilitarsi esattamente come il capoluogo. Anche uno o due centri per provincia fanno la differenza. Se non avete l’autenticatore, chiamate un notaio (li trovate con una semplice ricerca su Google): chi l’ha fatto ha sempre trovato persone disponibili e a titolo gratuito, che non guasta. I notai sono più disponibili dei politici, pensa te.
DIVENTA RACCOGLITORE
Chi volesse aggiungersi ai comitati locali già organizzati, o attivarsi col fai da te, in una campagna tipo Ikea, può scrivere a civati@gmail.com o referendum@possibile.com
In più, tutti i Comuni dove esiste un autenticatore (un consigliere comunale o gli altri autorizzati) possono avviare raccolte anche senza banchetto, porta a porta, che danno risultati notevoli senza particolari sforzi organizzativi. L’importante è che ci sia un autenticatore ad accompagnarvi.
Alcuni si sono mossi soltanto nell’ultimo weekend: ora devono insistere. E possono letteralmente raddoppiare e triplicare il risultato.
Si tratta di uno sforzo micidiale ma non possiamo non crederci fino in fondo.