#bivisibilityday: un impegno contro stereotipi e discriminazioni che dura tutto l’anno

La giornata della visibilità e dell’orgoglio bisessuale ha come obiettivo l’eliminazioni degli stereotipi connessi alla bisessualità e al processo di “erasing”, cioè di rimozione e di invisibilizzazione di un orientamento sessuale.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La gior­na­ta del­la visi­bi­li­tà e dell’orgoglio bises­sua­le ha come obiet­ti­vo l’eliminazioni degli ste­reo­ti­pi con­nes­si alla bises­sua­li­tà e al pro­ces­so di “era­sing”, cioè di rimo­zio­ne e di invi­si­bi­liz­za­zio­ne di un orien­ta­men­to sessuale.

Con­si­de­ran­do che le per­so­ne che appar­ten­go­no a mino­ran­ze per orien­ta­men­to ses­sua­le o iden­ti­tà di gene­re sono mag­gior­men­te sog­get­te al rischio di sui­ci­dio o com­por­ta­men­ti auto­le­sio­ni­sti­ci, in que­sta tri­ste clas­si­fi­ca le per­so­ne bises­sua­li ven­go­no subi­to dopo le per­so­ne trans. Uno dei moti­vi è la cosid­det­ta “discri­mi­na­zio­ne dop­pia” a cui sono espo­sti, cioè sia da par­te di per­so­ne ete­ro­ses­sua­li (per cui uomi­ni e don­ne bises­sua­li sono con­si­de­ra­ti omo­ses­sua­li) sia da par­te di per­so­ne omo­ses­sua­li che con­te­sta­no la vali­di­tà dell’orientamento ses­sua­le e l’appartenenza alla comu­ni­tà lgb­ti+. A que­sta dop­pia discri­mi­na­zio­ne si accom­pa­gna­no gli ste­reo­ti­pi (i/le bises­sua­li sareb­be­ro avi­di, con il pie­de in due scar­pe, inde­ci­si, infe­de­li, pro­mi­scui…) e la man­can­za di visi­bi­li­tà e di model­li di rife­ri­men­to nei media, nel lin­guag­gio e nel­la vita quotidiana.

Ecco per­ché oggi si par­la in modo spe­ci­fi­co di “bifo­bia”, per inclu­de­re e indi­ca­re que­ste for­me spe­ci­fi­che di discri­mi­na­zio­ne ed esclu­sio­ne, in modo da poter­le con­tra­sta­re più efficacemente.

Pos­si­bi­le, tra­mi­te il Mani­fe­sto e Pos­si­bi­le lgb­ti+, met­te al cen­tro i dirit­ti di tut­te e tut­ti, l’autodeterminazione e la digni­tà del­le per­so­ne, a par­ti­re pro­prio dal­la pos­si­bi­li­tà di supe­ra­re le discri­mi­na­zio­ni lega­te all’orientamento ses­sua­le, all’identità di gene­re e a qual­sia­si con­di­zio­ne lega­ta ai cor­pi e al modo di viver­li ed espri­mer­si tra­mi­te essi.

A par­ti­re dal matri­mo­nio egua­li­ta­rio: l’attuale ordi­na­men­to met­te le per­so­ne bises­sua­li nel­la situa­zio­ne di poter con­trar­re un matri­mo­nio civi­le con un part­ner del gene­re oppo­sto, men­tre inve­ce la stes­sa per­so­na, con un part­ner del­lo stes­so gene­re, deve ricor­re­re all’unione civi­le, crean­do un insen­sa­to dop­pio bina­rio per le relazioni.

Arri­van­do fino al con­tra­sto agli ste­reo­ti­pi e all’educazione affet­ti­va, ses­sua­le e alle dif­fe­ren­ze, in tut­te le scuo­le e non solo, tra­mi­te per­cor­si di for­ma­zio­ne con­ti­nua non solo per le alun­ne e gli alun­ni ma anche per tut­ti gli ope­ra­to­ri socio-sani­ta­ri, gli inse­gnan­ti e le fami­glie, e soste­nen­do le real­tà che sono già ora con­cre­ta­men­te impe­gna­te nel costrui­re momen­ti di ascol­to reci­pro­co e pro­ces­si di poli­cy­ma­king in tut­ti i territori.

Gian­mar­co Capogna

Fran­ce­sca Druetti[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

AIUTACI a scrivere altri articoli come quello che hai appena letto con una donazione e con il 2x1000 nella dichiarazione dei redditi aggiungendo il codice S36 nell'apposito riquadro dedicato ai partiti politici.

Se ancora non la ricevi, puoi registrarti alla nostra newsletter.
Partecipa anche tu!

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

Congresso 2024: regolamento congressuale

Il con­gres­so 2024 di Pos­si­bi­le si apre oggi 5 apri­le: dif­fon­dia­mo in alle­ga­to il rego­la­men­to con­gres­sua­le ela­bo­ra­to dal Comi­ta­to Organizzativo.

Il salario. Minimo, indispensabile. Una proposta di legge possibile.

Già nel 2018 Pos­si­bi­le ha pre­sen­ta­to una pro­po­sta di leg­ge sul sala­rio mini­mo. In quel­la pro­po­sta, l’introduzione di un sala­rio mini­mo lega­le, che rico­no­sces­se ai mini­mi tabel­la­ri un valo­re lega­le erga omnes quan­do que­sti fos­se­ro al di sopra del­la soglia sta­bi­li­ta, for­ni­va una inno­va­ti­va inter­pre­ta­zio­ne del­lo stru­men­to, sino a quel tem­po bloc­ca­to dal timo­re di ero­de­re pote­re con­trat­tua­le ai sin­da­ca­ti. Il testo del 2018 è sta­to riscrit­to e miglio­ra­to in alcu­ni dispo­si­ti­vi ed è pron­to per diven­ta­re una pro­po­sta di leg­ge di ini­zia­ti­va popolare.

500.000 firme per la cannabis: la politica si è piantata? Noi siamo per piantarla e mobilitarci.

500.000 fir­me per toglie­re risor­se e giro d’affari alle mafie, per garan­ti­re la qua­li­tà e la sicu­rez­za di cosa vie­ne ven­du­to e con­su­ma­to, per met­te­re la paro­la fine a una cri­mi­na­liz­za­zio­ne e a un proi­bi­zio­ni­smo che non han­no por­ta­to a nes­sun risul­ta­to. La can­na­bis non è una que­stio­ne secon­da­ria o risi­bi­le, ma un tema serio che riguar­da milio­ni di italiani.

Possibile per il Referendum sulla Cannabis

La can­na­bis riguar­da 5 milio­ni di con­su­ma­to­ri, secon­do alcu­ni addi­rit­tu­ra 6, mol­ti dei qua­li sono con­su­ma­to­ri di lun­go cor­so che ne fan­no un uso mol­to con­sa­pe­vo­le, non peri­co­lo­so per la società.
Pre­pa­ra­te lo SPID! Sarà una cam­pa­gna bre­vis­si­ma, dif­fi­ci­le, per cui ser­vi­rà tut­to il vostro aiu­to. Ma si può fare. Ed è giu­sto provarci.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Mobilitiamoci contro il DDL Paura

Saba­to 16 novem­bre era­va­mo a Roma, in Sapien­za, per l’assemblea con­tro il ddl 1660, già ribat­tez­za­to ddl “Pau­ra”, o “Repres­sio­ne”, o “Unghe­ria”, a indi­ca­re dove

Il Governo Meloni sta indebolendo l’Università e la Ricerca

Il gover­no Melo­ni ha scel­to di ridur­re le spe­se per uni­ver­si­tà e ricer­ca, andan­do in con­tro­ten­den­za rispet­to alle poli­ti­che euro­pee, men­tre il costo del per­so­na­le e l’inflazione con­ti­nua­no a cre­sce­re, aggra­van­do le dif­fi­col­tà eco­no­mi­che degli ate­nei. Inol­tre, il nuo­vo sche­ma di distri­bu­zio­ne del FFO pre­mie­rà le uni­ver­si­tà in base ai risul­ta­ti del­la ricer­ca, ridu­cen­do le risor­se “pere­qua­ti­ve” desti­na­te a bilan­cia­re le disu­gua­glian­ze tra ate­nei, aumen­tan­do ulte­rior­men­te il diva­rio tra le università.