[vc_row][vc_column][vc_column_text]La notizia della settimana di mobilitazione per boicottare l’acquisto degli alimenti imballati in plastica, #boicotalplastic, sta rimbalzando ovunque. Iniziata ieri, 3 giugno, terminerà il 9: una mobilitazione, quella lanciata da Zero Waste Spagna, cui aderiamo con molta convinzione.
L’iniziativa è salutata con favore da tutta la comunità sostenibile italiana e sono molte le persone che si sono già attivate, postando la foto di uno dei simboli della riduzione del consumo di plastica: la loro borraccia. Qualcosa di tanto banale quanto estraneo dalle abitudini di massa: usare una borraccia significa evitare di produrre rifiuti per milioni di bottigliette ogni giorno. Se ci fermiamo un attimo a pensare, è semplicemente folle che siano così in pochi a farlo.
Con questo in mente, lo sforzo (posto che sia effettivamente tale) vale l’effetto che dovrebbe suscitare: indurre i produttori o la Grande Distribuzione Organizzata a limitare l’uso della plastica non necessaria.
Mari ed oceani sono pieni di rifiuti e la differenziata non è una risposta sufficiente. Vogliamo molto di più: vogliamo smettere di produrre imballaggi superflui dannosi per l’ambiente, per gli animali marini, per noi.
Perchè se una risposta politica è necessaria (evviva la direttiva appena approvata dall’Unione Europea sulla messa al bando della plastica monouso), un segnale collettivo forte non può che essere cruciale: abbiamo delle abitudini e non abbiamo paura di cambiarle.
Amaramente, oltre al voto orientiamo l’utilizzo delle risorse del pianeta solo attraverso le scelte di consumo. Agirle in massa rende il tutto anche più rapido (ricordate l’olio di palma?).
Se il nostro intento è reale, i due piani, politico e individuale, non possono che coesistere, in sinergia. Il messaggio deve arrivare forte e chiaro: siamo noi — sia come elettori che come consumatori — a decidere dove vanno la società e il mercato, e siamo capaci di coordinarci per usare il nostro potere.
Stop alla sfiducia e stop a chi parla senza agire: facciamoci esempio e incarnazione dei principi che andiamo predicando, anche se imperfetti. In fondo è un messaggio elementare, persino banale, forse. Ma in tempi oscuri occorre tornare alle origini ed essere molto, molto concreti. Quasi terra terra: è ora di farsi capire — e vedere — da tutti.
Chiara Bertogalli[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]