In questi giorni è diventato virale il video di un clochard che mentre stava facendo quello con cui si guadagna da vivere, cioè le bolle di sapone per i bambini, viene aggredito da due negozianti che lo umiliano verbalmente e fisicamente.
Il video, realizzato grazie al coraggio di alcuni ragazzi che non sono rimasti indifferenti alla scena, ha fatto il giro del web in poche ore, provocando l’indignazione di una comunità intera che si é identificata in Boris, l’uomo delle bolle di sapone che ha deciso di rispondere con la gentilezza che lo contraddistingue ai soprusi di alcune persone che dall’alto della loro presunta superiorità si sono sentiti in dovere di umiliarlo, forse perché debole, forse perché diverso.
Tutto questo è successo a Viareggio, una splendida città che nonostante stia vivendo momenti difficili, ha deciso di reagire stringendosi attorno a Boris e a tutto quello che lui rappresenta. Sotto un bellissimo sole primaverile che solo la nostra Città sa regalare, migliaia di donne, uomini, anziani e bambini si sono ritrovati davanti al negozio delle due persone che si sono rese protagoniste di questa incresciosa vicenda, e lo hanno fatto in nome dell’uguaglianza. Già perché di fronte a quel brutto video ci siamo indignati, offesi, umiliati, ma sopratutto ci siamo sentiti tutti uguali. Ci siamo sentiti tutti come Boris, come l’uomo delle bolle simbolo di una città che non si arrende di fronte a quella che può essere la brutalità quotidiana ma che ha il coraggio di reagire con una grande e bellissima festa nell’insegna dell’amore, della pace e della fratellanza.
Grazie Boris per aver reso tutto questo possibile, grazie per averci fatto riscoprire qualcosa che pensavamo aver perso… La voglia di stare insieme.
Marian Puosi — Viareggio Possibile