Brasile: alla preoccupazione per la democrazia si aggiunge quella per il virus

347.398 casi di contagio, 22.013 morti: è il bollettino di sabato scorso del Ministero della Salute del Brasile, che ha portato il Paese a superare la Russia, restando indietro soltanto agli Stati Uniti per numero totale di casi e di vittime del virus. 

[vc_row][vc_column][vc_column_text]347.398 casi di con­ta­gio, 22.013 mor­ti: è il bol­let­ti­no di saba­to scor­so del Mini­ste­ro del­la Salu­te del Bra­si­le, che ha por­ta­to il Pae­se a supe­ra­re la Rus­sia, restan­do indie­tro sol­tan­to agli Sta­ti Uni­ti per nume­ro tota­le di casi e di vit­ti­me del virus.  Man­ca­ta rea­liz­za­zio­ne dei tam­po­ni (poco più di 1 per mil­le abi­tan­ti), man­can­za di dispo­si­ti­vi di sicu­rez­za per il per­so­na­le sani­ta­rio e di ven­ti­la­to­ri mec­ca­ni­ci per i pazien­ti, col­las­so del siste­ma pub­bli­co di salu­te: que­sto sta suc­ce­den­do in tut­to in Bra­si­le e soprat­tut­to in alcu­ne cit­tà, come Rio di Janei­ro, dove non ci sono più posti per i mala­ti di coro­na­vi­rus, ma una lun­ga lista d’attesa per un let­to in tera­pia inten­si­va.  Per di più, il virus è arri­va­to anche in Amaz­zo­nia, dove non fre­na la defo­re­sta­zio­ne, aumen­ta­ta del 64% in que­sto anno. Anche le atti­vi­tà di sca­vo del­le minie­re avan­za­no in pie­na pan­de­mia e si avvi­ci­na­no sem­pre di più alle ter­re indi­ge­ne iso­la­te, dove i suoi popo­li sono più vul­ne­ra­bi­li a nuo­ve malat­tie e non han­no acces­so a ospe­da­li. Secon­do l’Articolazione dei Popo­li Indi­ge­ni Bra­si­lia­ni (Apib), dopo 69 gior­ni del­la dichia­ra­zio­ne del­la pan­de­mia, la malat­tia ave­va già rag­giun­to 44 popo­li indi­ge­ni, con un tota­le di 610 casi e 103 mor­ti. Nel mez­zo di que­sta situa­zio­ne allar­man­te, in cui la pan­de­mia avan­za sen­za segni di miglio­ra­men­ti e il pic­co sem­bra anco­ra una pro­spet­ti­va mol­to lon­ta­na, il Bra­si­le affron­ta una cri­si poli­ti­ca gra­vis­si­ma. Nel giro di un mese due Mini­stri del­la Salu­te sono sta­ti cam­bia­ti, poi­ché non era­no con le misu­re di Bol­so­na­ro, che sostie­ne la ria­per­tu­ra imme­dia­ta di tut­te le atti­vi­tà eco­no­mi­che in Bra­si­le e l’uso del­la clo­ro­chi­na, con­tro cui ieri è inter­ve­nu­ta l’OMS, come uni­ca solu­zio­ne per com­bat­te­re il virus.   Nel mese scor­so anche Ser­gio Moro, Mini­stro del­la Giu­sti­zia ed ex Giu­di­ce dell’Operazione Lava Jato, si è dimes­so, accu­san­do il Pre­si­den­te Jair Bol­so­na­ro di voler inter­fe­ri­re poli­ti­ca­men­te nel­le atti­vi­tà del­la Poli­zia Fede­ra­le, che attual­men­te inve­sti­ga suo figlio Fla­vio Bol­so­na­ro per cor­ru­zio­ne.   Que­sta situa­zio­ne ha fat­to scat­ta­re 35 richie­ste di impea­ch­ment del Pre­si­den­te da vari par­ti­ti poli­ti­ci e da avvo­ca­ti. Il Supre­mo Tri­bu­na­le Fede­ra­le, intan­to, ha dif­fu­so un video di una riu­nio­ne mini­ste­ria­le in cui Bol­so­na­ro difen­de­reb­be una rivol­ta arma­ta dei suoi soste­ni­to­ri con­tro i Gover­na­to­ri degli Sta­ti, e ipo­tiz­ze­reb­be l’imposizione di una dit­ta­tu­ra mili­ta­re in Bra­si­le, che potreb­be esse­re faci­li­ta­ta in que­sto perio­do di iso­la­men­to socia­le.  In un momen­to dif­fi­ci­lis­si­mo per tut­to il mon­do, il futu­ro del Bra­si­le è dop­pia­men­te incer­to. Da un lato, la pre­oc­cu­pa­zio­ne per la dif­fu­sio­ne del virus. Dall’altro, quel­la per la soprav­vi­ven­za del­la demo­cra­zia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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