Brindisi verso le elezioni amministrative

Una città, per usare uno slogan recente, per i molti non per i pochi, una città dove la macchina comunale funzioni, una città sostenibile che finalmente riesca a chiudere il ciclo dei rifiuti; una città a misura di tutti, inclusiva, dove finalmente anche i servizi essenziali non siano un miraggio, una città che finalmente rimetta al centro i cittadini, lo studio, il lavoro, la sanità e la salute.

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Brin­di­si è una cit­tà di fron­tie­ra, lo è sem­pre sta­ta fin dal­la sua fon­da­zio­ne, mol­to pro­ba­bil­men­te per il suo splen­di­do por­to che si apre ad Orien­te. È una cit­tà che ha visto perio­di bui, in un pas­sa­to remo­to, ma anche in uno vicinissimo.

Negli anni ’50 si deci­se di tra­sfor­ma­re la cit­tà, pret­ta­men­te lega­ta alla ter­ra ed al mare, in un più “moder­no” polo indu­stria­le: indu­stria chi­mi­ca pri­ma, ener­ge­ti­ca poi con il con­te­stua­le recu­pe­ro e qua­li­fi­ca­zio­ne del­la sto­ri­ca espe­rien­za nel set­to­re aero­nau­ti­co, han­no pro­fon­da­men­te tra­sfor­ma­to il vol­to e la voca­zio­ne di que­sta pic­co­lo inse­dia­men­to del sud.

Cosa è rima­sto di tut­to que­sto nel nuo­vo millennio?

Una zona indu­stria­le este­sa in etta­ri il tri­plo dell’abitato urba­no, due cen­tra­li a car­bo­ne (la Fede­ri­co II di Cera­no tra le 25 cen­tra­li più inqui­nan­ti d’Europa), una vasta area, Mico­ro­sa, dove per anni le indu­strie chi­mi­che han­no sver­sa­to vele­ni, un polo chi­mi­co anco­ra atti­vo ma in for­te cri­si, l’industria aereo­nau­ti­ca in par­te delo­ca­liz­za­ta, un por­to poco valo­riz­za­to, una voca­zio­ne turi­sti­ca che sten­ta a decol­la­re, una clas­se poli­ti­ca qua­si del tut­to inca­pa­ce e inesistente.

Se aggiun­gia­mo poi, che negli ulti­mi sei anni abbia­mo rin­no­va­to l’amministrazione comu­na­le ben tre vol­te, due anni or sono per l’arresto del pri­mo cit­ta­di­no, e che ades­so sia­mo alla fine di un lun­go com­mis­sa­ria­men­to, si capi­sce bene tut­ta la cri­si poli­ti­ca e socia­le che ha inve­sti­to la cit­tà negli ulti­mi anni.

La man­can­za di una poli­ti­ca for­te ed auto­re­vo­le è sen­ti­ta soprat­tut­to dal­la tota­le assen­za di pro­get­tua­li­tà e di idee per il futu­ro di que­sta cit­tà.

Un timi­do segna­le di cam­bia­men­to si è avu­to alla fine degli anni ’90, quan­do sem­bra­va anche scon­fit­ta la Sacra coro­na uni­ta: non scor­dia­mo­ci che Brin­di­si per anni è sta­ta sopran­no­mi­na­ta “Marl­bo­ro City”, poi­ché il con­trab­ban­do di siga­ret­te par­ti­va e pas­sa­va da qui. Ma que­sta è un’al­tra lun­ga sto­ria, anche se pur­trop­po negli ulti­mi due anni ci sono feno­me­ni di recru­de­scen­za del­la micro criminalità.

Come usci­re da una cri­si lun­ga ormai anni, una cri­si che inve­ste ogni set­to­re, dal lavo­ro, alla cul­tu­ra, allo spo­po­la­men­to del­la città?

Occor­re una for­te rispo­sta del­la clas­se poli­ti­ca, occor­ro­no idee, voglia di fare, di met­ter­si in gioco.

Noi di Pos­si­bi­le abbia­mo ini­zia­to que­sto per­cor­so nel 2016, affian­co a Ric­car­do Ros­si, con­si­glie­re comu­na­le di Brin­di­si Bene Comu­ne, lo abbia­mo scel­to come sin­da­co e con lui abbia­mo cer­ca­to di con­tri­bui­re alla rina­sci­ta di Brindisi.

Nel 2016 Ric­car­do Ros­si, con sole due liste a soste­gno, ha otte­nu­to il 14% dei con­sen­si. Non è basta­to ovvia­men­te ma il pro­get­to che abbia­mo pre­sen­ta­to allo­ra è lo stes­so, è anco­ra for­te e vali­do: una cit­tà, per usa­re uno slo­gan recen­te, per i mol­ti non per i pochi, una cit­tà dove la mac­chi­na comu­na­le fun­zio­ni, una cit­tà soste­ni­bi­le che final­men­te rie­sca a chiu­de­re il ciclo dei rifiu­ti; una cit­tà a misu­ra di tut­ti, inclu­si­va, dove final­men­te anche i ser­vi­zi essen­zia­li non sia­no un mirag­gio, una cit­tà che final­men­te rimet­ta al cen­tro i cit­ta­di­ni, lo stu­dio, il lavo­ro, la sani­tà e la salute.

La voglia di cam­bia­men­to si sen­te, l’abbiamo avver­ti­ta già due anni fa, quan­do un ter­zo dei voti sono anda­ti alla nostra coa­li­zio­ne e ai 5S, ora noi con­fi­dia­mo che que­sto ciclo sia con­clu­so e che si pos­sa final­men­te vol­ta­re pagina.

Oggi ci pre­sen­tia­mo insie­me a Sini­stra ita­lia­na ed MDP, abbia­mo scel­to di man­te­ne­re il sim­bo­li Libe­ri e Ugua­li, è una sfi­da anche que­sta, ma le sfi­de ci sono sem­pre piaciute.

Fede­ri­ca Bru­no Stamerra

 

Por­ta­vo­ce Comi­ta­to Pos­si­bi­le “San­dro Per­ti­ni ” di Brindisi

 

 

 

 

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