Siamo entrati più di una volta nel dibattito pubblico sul tema “fake news”, proponendo un punto di vista culturale e politico differente tanto da chi nega esista un problema rispetto ai contenuti che circolano in rete e soprattutto alle loro modalità di diffusione, quanto da chi usa questo tema in maniera strumentale per spostare l’attenzione dove più ritiene gli convenga, alimentando confusione.
C’è chi, fortunatamente, ha mantenuto coerenza e chiarezza di vedute, come Valigia Blu, che nei giorni scorsi ha proposto una sorta di codice etico di trasparenza ai partiti politici che stanno per entrare in campagna elettorale, perché questi rendano pubblici gli strumenti che utilizzano nelle loro campagna digitali.
Non solo aderiamo con piacere a questa iniziativa, ma invitiamo a farlo anche gli amici e compagni di viaggio che con noi hanno dato via all’avventura nata la scorsa domenica all’Atlantico.
Possibile ha sempre usato strumenti molto “artigianali” e “genuini” nella sua comunicazione (web e non solo), affidandosi unicamente a profili ufficiali e utilizzando promozioni e sponsorizzazioni con misura e in maniera sempre piuttosto palese, visibile a tutti e da tutti giudicabile.
È quindi piuttosto semplice, per noi, aderire a questo appello, perché nel bene e nel male la nostra comunicazione è quella che vedete, né più né meno.
Non abbiamo alcuna preclusione preconcetta nei confronti di più sofisticati strumenti di diffusione del messaggio, e non escludiamo di usarne in futuro, ma promettiamo che qualora dovesse avvenire, lo diremo pubblicamente, senza farne mistero.
Crediamo sarebbe un bel segnale se tutto il nostro campo facesse lo stesso, e non abbiamo dubbi che presto si aggiungeranno a noi anche le altre forze con cui abbiamo scelto di condividere questo nuovo percorso comune all’insegna della libertà e dell’uguaglianza. E della trasparenza.