Avevamo chiesto al ministro Orlando di intervenire sul caso Pellegrini promuovendo una riforma del Codice penale che consentisse alle persone affette da patologie che necessitano di cure palliative, come quelle che richiedono l’uso della cannabis e dei suoi derivati, di non dover incorrere in denunce e pene detentive. Pellegrini, lo ricordiamo, affetto da fibromialgia, si trova ora agli arresti domiciliari dopo essere stato in carcere per molti giorni, nonostante le sue condizioni di salute. La risposta del ministro Orlando alle nostre richieste si è dimostrata ancora una volta pilatesca: mentre il Governo non esita a invadere il campo riservato al Parlamento con decreti-legge, leggi delega in bianco e voti di fiducia sui temi più vari, sull’autoproduzione e la detenzione di cannabis per uso terapeutico, ancora sanzionato penalmente nel nostro paese, il ministro della giustizia si limita a ricordare la giurisprudenza più favorevole (ci pensi la Magistratura) e a rimettersi alle forze politiche che hanno assunto l’iniziativa parlamentare (ci pensi il Parlamento). Una questione che dovrebbe spingere tutti a riflessioni e azioni di buon senso è lasciata ancora una volta da questo Governo nell’ambiguità, senza coraggio e nell’ignoranza totale delle leggi e delle procedure.
Pippo Civati e Andrea Maestri