Stefano Fassina dice che “sarebbe utile che Civati si misurasse con Sala”, ma a Milano il suo partito “sta” con Sala e col Pd. Sel ha partecipato alle primarie del Pd, e da quel che risulta al momento è sua alleata; o forse sta discutendo, ma l’esito di quella discussione ancora non è agli atti. Due mesi fa, peraltro, lo stesso Fassina teorizzava che chi partecipa alle primarie poi deve esser leale col vincitore.
Ripetiamo per l’ennesima volta: la posizione di Possibile è semplice, magari sbagliata (non lo pensiamo, ma può essere), ma semplice, anzi, forse il suo difetto è proprio nell’eccessiva semplicità: noi pensiamo, e in coerenza con questo pensiero i nostri iscritti hanno votato a travolgente maggioranza, che non ci si possa alleare col Pd. Tutto qui? Tutto qui.
Lo pensiamo sapendo che questa scelta è difficile, complicata, forse dolorosa, che richiederà sacrifici. Non ce lo siamo mai negato, e infatti è proprio così che sta andando. Ma ci siamo messi in gioco lo stesso, anche sapendo che potrebbe andar male. Lo abbiamo fatto per scelta di libertà, registrando che anche posizioni molto a sinistra all’interno del Pd negli ultimi due anni, con il loro lavoro dall’interno, non hanno portato a casa assolutamente nulla, nel contrastare leggi che noi consideriamo sbagliate, di destra, e traditrici del mandato elettorale. Che quindi non ci sia dichiarazione d’intenti o programma sottoscrivibile che non venga tradito, e che di conseguenza insistere pur sapendolo significa farsi strumentalizzare come minimo, o rendersi complici nel peggiore dei casi.
Tutto ciò premesso, se non c’è una sinistra coesa fuori dal Pd, al momento, in Italia, uno dei motivi e certamente il principale è che questa nostra posizione non ha trovato d’accordo prima Sel e poi Sinistra italiana, ovvero Sel più Fassina e D’Attorre. Se nelle principali città italiane che andranno al voto nel 2016 Sinistra Italiana non risulta tra i promotori di progetti alternativi a quelli renziani, è perché ancora la sua classe dirigente sta discutendo se farsi un altro giro col Pd oppure no. Si è voluta raccontare l’eccezione di Milano per prolungare l’equivoco, per non affrontare il nodo, ma pensavamo che una volta incoronato Sala la situazione si chiarisse.
Invece no. Cosa ci vuole ancora?