Caro Marco,
ci vorrebbe un colpo da maestro, alla Tiberi, l’abbiamo sempre chiamato così: un’idea per scrivere una storia completamente diversa. Perché, Marco, non amavi il lieto fine ma così no, non si può nemmeno pensare.
Quando scrivevamo una cosa, ci dicevi sempre di mettere prima ciò che veniva dopo, di invertire i passaggi, perché era una soluzione che funzionava sempre. Questa volta faremo all’inverso, caro Marco, metteremo dopo ciò che è venuto prima, le cose belle e indimenticabili che abbiamo fatto insieme, le tue sciocchezze coltissime, le conversazioni e le derive di un ragionamento infinito, gli sfottò e le pagine geniali: e le porteremo tutte con noi. E conserveremo per sempre un ringraziamento, che su di te potessimo contare, soprattutto nei momenti più difficili, in cui era più grande lo spaesamento e la perdita di senso.
Di fronte a una cosa inimmaginabile come quella che ti è accaduta, avremmo chiamato te, per chiederti cosa ne pensavi, a volte con leggerezza, a volte con ironia, a volte con entusiasmo, sempre con qualcosa che nessuno di noi, prima, aveva considerato.
Continueremo a immaginare di fare quella telefonata, quando servirà, ci chiederemo cosa faresti tu, che cosa diresti, e di fare tesoro dell’intelligenza e di quella tua umanità spigolosa a cui era sempre facile appigliarsi.
E per quanto riguarda la nostra comunità, a cui hai contribuito più di altri, cercheremo di portare avanti i progetti che avevamo condiviso: lo dobbiamo a te e a tutte e tutti noi. E per i sogni che continuiamo ad avere “ci vuole il tempo suo”, come ripetevi sempre, con calata romanesca. Suona feroce ricordare ora quell’espressione, ma del tempo che abbiamo trascorso insieme non ci dimenticheremo.
A Francesca, a Tommaso e a Caterina, a tutti i tuoi familiari, il nostro abbraccio più affettuoso.
Giuseppe Civati
Beatrice Brignone
Saluteremo Marco Tiberi lunedì 25 marzo alle 11.00 alla Casa del Cinema a Villa Borghese e con un ricordo alle 14.30 nel Cimitero acattolico della Piramide, in via Caio Cestio 6 a Roma.