A cinque anni dall’assassinio di Vittorio Arrigoni, il suo sacrificio e il messaggio di pace che ha consegnato al mondo, potrebbero infrangersi a causa del Governo israeliano che, come denunciato dalla madre del giornalista in una lettera appello ai nostri ministri, vorrebbe attaccare l’imbarcazione Zaytouna, ora in navigazione per sfidare pacificamente il blocco Gaza, per bloccarne la protesta pacifica.
“La barca delle donne per Gaza” è composta da un equipaggio totalmente femminile per ricordare l’importanza del ruolo delle donne nella resistenza quotidiana all’occupazione israeliana e per attirare l’attenzione del mondo sull’assedio illegale cui è costretta dal 2007 la Striscia di Gaza.
Secondo quanto denunciato dalla mamma di Arrigoni il Governo israeliano avrebbe dato ordine alle sue Forze navali di dirottare l’imbarcazione verso un proprio porto arrestando e deportando le tredici donne a bordo.
Per questo abbiamo presentato un’interrogazione urgente ai Ministri competenti per chiedere se non ritengano opportuno intervenire immediatamente con tutti i mezzi di cui dispongono e coinvolgendo l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, per impedire al Governo Israeliano di assalire la Zaytouna ora in navigazione verso la Striscia di Gaza.
Nel caso la marina israeliana dovesse intervenire per bloccare le attiviste della Zaytouna, crediamo che il Governo debba denunciare quello che sarebbe un vero e proprio atto di pirateria marittima, considerando che le numerose missioni della Freedom Flotilla Coalition sono dirette a Gaza e non in Israele e quindi navigano in acque internazionali.
Giuseppe Civati, Beatrice Brignone.