Clima e Ambiente

Facciamo dell’Italia un laboratorio per l’economia verde, #primadeldiluvio

[vc_row][vc_column][vc_column_text css=”.vc_custom_1491305270904{margin-top: 20px !impor­tant;}”] Fac­cia­mo dell’Italia un labo­ra­to­rio per l’economia ver­de, #pri­ma­del­di­lu­vio [/vc_column_text][vc_column_text] Con mol­to slan­cio e dav­ve­ro volen­tie­ri ho rac­col­to la sfi­da, arri­va­ta dal­la vul­ca­ni­ca reda­zio­ne di sbilanciamoci.info, di pro­va­re a sin­te­tiz­za­re in un arti­co­lo solo il sen­so del­le “visio­na­rie” poli­ti­che eco­lo­gi­ste, impa­sta­te di rea­li­smo e corag­gio, nel­l’e­ra di Trump. Que­sto è il risul­ta­to. La …

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Crotone e veleni: diciamo no a qualsiasi progetto al ribasso

La vicen­da del­la boni­fi­ca del sito indu­stria­le ex Per­tu­so­la di Cro­to­ne ha una sto­ria lun­ga e con­tro­ver­sa, che ini­zia con una pro­mes­sa: “le fab­bri­che non chiu­de­ran­no”. Cor­re­va l’anno 2000 e l’accesa cam­pa­gna elet­to­ra­le per le Regio­na­li rega­la­va que­sta per­la di sag­gez­za. Da allo­ra, il polo side­rur­gi­co di Cro­to­ne è mor­to, inqui­nan­do più di quan­do era vivo. Ben 17 (dicias­set­te!) anni non sono basta­ti per con­se­gna­re a que­sto ter­ri­to­rio un pia­no di boni­fi­ca rea­le, che tenes­se in con­si­de­ra­zio­ne l’interesse dei cit­ta­di­ni, la loro salu­te e le dispo­si­zio­ni euro­pee (oltre che di buon sen­so) che pre­ve­do­no una ricom­po­si­zio­ne del dan­no fina­liz­za­to al ripri­sti­no dell’ambiente inquinato.

Pretendiamo chiarezza sulla nuova discarica di Ginestreto

A Gine­stre­to, nel­la val­le dell’Uso, nel­l’ap­pen­ni­no roma­gno­lo, son già par­ti­ti i lavo­ri per lo sban­ca­men­to per la G4, l’invaso che sem­bra dover acco­glie­re dal 2020 al 2031 fino a 1,6 milio­ni di metri cubi di rifiu­ti spe­cia­li, posto a cir­ca 800 metri da un’altra disca­ri­ca anco­ra ope­ra­ti­va, la G2, e a ridos­so del rio Mor­sa­no, affluen­te dell’Uso, a cir­ca 2 km dal­la cima di Mon­te­bel­lo e con ‘vista mare’ a solo 20 Km dal­la Rivie­ra Adriatica

La legge urbanistica sarda: vecchi dilemmi e nuovi volumi

C’era un vol­ta la Sar­de­gna regio­ne model­lo per la tute­la del pae­sag­gio, quel­la del pri­mo Pia­no pae­sag­gi­sti­co regio­na­le, quel­la che fece scuo­la. C’era una vol­ta. E ora? Pro­ba­bil­men­te se l’è un po’ dimen­ti­ca­ta (o se la ricor­da male) l’attuale Giun­ta Piglia­ru, che ha appe­na licen­zia­to le nuo­ve nor­me per l’Urbanistica.

Il Governo ipoteca il futuro della Sardegna

E’ di ieri la deci­sio­ne del Gover­no che, attra­ver­so il Mini­ste­ro dell’Ambiente, auto­riz­za la “Gon­no­sfa­na­di­ga Limi­ted” per la costru­zio­ne di un gigan­te­sco impian­to sola­re ter­mo­di­na­mi­co osteg­gia­to dai comu­ni del Medio Cam­pi­da­no e dal­la cit­ta­di­nan­za: l’ennesimo sfre­gio al ter­ri­to­rio regio­na­le, all’autonomia del­la Sar­de­gna ed alla voca­zio­ne agri­co­la di quei territori.

La follia del “reato di povertà” e proposte concrete per combattere fame e disuguaglianze

Tra tut­te le idee genia­li degli ulti­mi gior­ni, l’istituzione del “rea­to di pover­tà” è sicu­ra­men­te l’ultimo emble­ma­ti­co esem­pio del­la tota­le man­can­za di dire­zio­ne poli­ti­ca a cui la Giun­ta comu­na­le sta con­dan­nan­do la cit­tà di Roma. Una deci­sio­ne assur­da, per­ché pover­tà e fame non pos­so­no e non devo­no esse­re con­si­de­ra­ti rea­ti: sono, inve­ce, con­se­guen­ze di un deter­mi­na­to model­lo socio-economico.

Capocolonna: il cantiere è sotto sequestro, ma continueremo a vigilare

Dopo il fer­mo dei lavo­ri e l’avvio di un pro­ce­di­men­to pena­le che accer­ti even­tua­li vio­la­zio­ni e respon­sa­bi­li­tà, non pos­sia­mo che salu­ta­re con favo­re la sosti­tu­zio­ne del sovrin­ten­den­te. Spe­ria­mo che sia solo il pri­mo vero pas­so del Mibact, più vol­te sol­le­ci­ta­to da Civa­ti per vie uffi­cia­li e non solo, a una rin­no­va­ta atten­zio­ne rispet­to al patri­mo­nio di cul­tu­ra e ambien­te che rap­pre­sen­ta tut­ta l’area di Capocolonna.

Una lip inedita su energia e democrazia

È note­vo­le che, tra lea­der mol­to cari­sma­ti­ci, dal Maschio (!) Angioi­no sia emer­sa la figu­ra di Anna­li­sa Cor­ra­do, con­fer­ma­ta come co-por­­ta­­vo­­ce di Green Ita­lia: una figu­ra poli­ti­ca ati­pi­ca (ma solo per­ché in Ita­lia la poli­ti­ca è fre­quen­ta­ta da tipi mol­to par­ti­co­la­ri), che non cono­sce i toni esa­spe­ra­ti del­la poli­ti­ca attua­le ma che sa inter­pre­ta­re quell’ambien­ta­li­smo …

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Nessuno tocchi i parchi

Il testo, appro­va­to al Sena­to e appro­da­to alla Came­ra, ieri in Com­mis­sio­ne Ambien­te non ha rece­pi­to le ragio­ne­vo­li richie­ste di modi­fi­che arri­va­te gra­zie ai rilie­vi del­le asso­cia­zio­ni ambien­ta­li­ste. Il qua­dro del­la gover­nan­ce è pre­oc­cu­pan­te per­ché non ven­go­no garan­ti­te le capa­ci­tà spe­cia­li­sti­che per diret­to­ri e ammi­ni­stra­to­ri dei par­chi (che neces­si­ta­no del­la mas­si­ma tute­la e del­la mas­si­ma eccel­len­za) e che devo­no esse­re scel­ti in base alle com­pe­ten­ze. Anche per ciò che attie­ne la fau­na sono gra­vis­si­me le nuo­ve linee gui­da con­te­nu­te nel testo che con­sen­ti­reb­be­ro l’accesso per la cac­cia all’interno dei Par­chi e a ridos­so del­le zone protette.