Clima e Ambiente

Ministero della transizione ecologica: le premesse non sono buone

Il Con­si­glio dei Mini­stri di ieri ha san­ci­to la defi­ni­ti­va scom­par­sa del Mini­ste­ro dell’Ambiente e del­la tute­la del ter­ri­to­rio del mare per fare posto al neo Mini­ste­ro del­la tran­si­zio­ne eco­lo­gi­ca. Era sta­to il con­ten­de­re del­le con­sul­ta­zio­ni, con Bep­pe Gril­lo (e altri) esul­tan­ti e qua­si com­mos­si per que­sto suc­ces­so. Quan­ta ipo­cri­sia in quel­le dichia­ra­zio­ni. Leg­gen­do quanto …

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Culle di cemento — La Pandemia non ferma il consumo di suolo

La pan­de­mia non fer­ma il con­su­mo di suo­lo: que­sta è l’amarissima con­si­de­ra­zio­ne a fron­te dei dati aggior­na­ti al 2020. Qua­lo­ra fos­se­ro man­te­nu­ti i rit­mi di con­su­mo moni­to­ra­ti dall’inizio degli anni 2000, le pre­vi­sio­ni per i pros­si­mi anni saran­no anco­ra peg­gio­ri. I nume­ri del con­su­mo di suo­lo, dram­ma­ti­ci dovreb­be­ro come mini­mo obbli­gar­ci ad un’azione più incisiva …

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Chiamiamo le cose con il loro nome: non è maltempo

Un colo­re è entra­to pre­po­ten­te­men­te nell’opinione pub­bli­ca ita­lia­na, e non è né ros­so, né aran­cio­ne, né gial­lo: è il mar­ro­ne del fan­go che riem­pie le case in mol­tis­si­mi pae­si lun­go lo sti­va­le. Era­va­mo così pre­si con i colo­ri del­le Regio­ni che ci sia­mo dimen­ti­ca­ti che il “mar­ro­ne fan­go” ulti­ma­men­te è una costan­te per il nostro …

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La transizione energetica si fa con l’eolico, non con lo stoccaggio di CO2

Pos­si­bi­le con­cor­da e fa sue le pun­tua­li osser­va­zio­ni cri­ti­che del Prof. Bal­za­ni, rite­nen­do che ben dif­fi­cil­men­te si arri­ve­rà, come da pro­gram­ma regio­na­le, all’azzeramento del­le emis­sio­ni cli­mal­te­ran­ti entro il 2050, e al pas­sag­gio al 100% di ener­gie rin­no­va­bi­li entro il 2035, con un pro­get­to che va in sen­so dia­me­tral­men­te oppo­sto, e vie­ne giu­sti­fi­ca­to, al soli­to, con i pre­sun­ti posti di lavo­ro (che sareb­be­ro ugual­men­te rica­va­bi­li da pro­get­ti sul­le rin­no­va­bi­li, come, appun­to, l’eolico).

Non semplifichiamo a scapito delle questioni ambientali, non ce lo possiamo permettere

È del tut­to evi­den­te che sia­mo di fron­te alla man­can­za di una cul­tu­ra ambien­ta­le seria su que­sti stru­men­ti. La Valu­ta­zio­ne di impat­to ambien­ta­le e la Valu­ta­zio­ne ambien­ta­le stra­te­gi­ca rap­pre­sen­ta­no, negli altri pae­si euro­pei, gli stru­men­ti per rag­giun­ge­re uno svi­lup­po eco­no­mi­co “sano” men­tre da noi sono visti come un limi­te allo svi­lup­po economico.

Cosa ci insegna il disastro di Norilsk nella Giornata Mondiale dell’Ambiente

Inte­res­si eco­no­mi­ci, inte­res­si socia­li e inte­res­si ambien­ta­li sono i tre pila­stri su cui costrui­re una socie­tà soste­ni­bi­le. La soste­ni­bi­li­tà si rea­liz­ze­rà solo se que­sti tre para­me­tri avran­no ugua­le digni­tà e impor­tan­za in tut­te le deci­sio­ni. Nell’esatto momen­to in cui uno dei tre para­me­tri acqui­ste­rà mag­gio­re impor­tan­za rispet­to agli altri il siste­ma pre­ci­pi­te­rà nuo­va­men­te. Dare ugua­le digni­tà agli inte­res­si eco­no­mi­ci, socia­li e ambien­ta­li, tene­re insie­me la giu­sti­zia socia­le e quel­la cli­ma­ti­ca, è la rivo­lu­zio­ne che dob­bia­mo fare, sen­za nes­sun ten­ten­na­men­to. La rivo­lu­zio­ne dell’uguaglianza non può aspettare.

Se continuiamo a bruciare i rifiuti quando investiamo nell’economia circolare?

Se con­ti­nuia­mo ad inve­sti­re sul­l’in­ce­ne­ri­men­to di rifiu­ti rin­vie­re­mo a data futu­ra gli inve­sti­men­ti neces­sa­ri sul­l’e­co­no­mia cir­co­la­re, sul­la rimo­du­la­zio­ne del­le filie­re pro­dut­ti­ve dove i pro­dot­ti ven­go­no pen­sa­ti nel loro inte­ro ciclo (non solo fino al con­su­ma­to­re), fino a tor­na­re come mate­ria pri­ma secon­da­ria. Non sono poche le cri­ti­ci­ta nor­ma­ti­ve anco­ra da risol­ve­re sul­l’End of Waste, fon­da­men­ta­li per tut­te le azien­de del set­to­re che pos­so­no inter­rom­pe­re la linea­ri­tà del model­lo pro­dut­ti­vo (ormai inso­ste­ni­bi­le per il Pianeta).

Il Pianeta ha la febbre. Iniziamo la cura dall’agricolura.

Le piog­ge si stan­no facen­do atten­de­re in gran par­te del Pae­se, in Sici­lia è sta­to il gen­na­io più sec­co mai regi­stra­to. A rischio la cam­pa­gna cerea­li­co­la e non solo, un inver­no par­ti­co­lar­men­te cal­do (qual­cu­no affer­ma che il 2020 ver­rà ricor­da­to come l’an­no sen­za inver­no) ha por­ta­to a fio­ri­tu­re anti­ci­pa­te e allo sta­to avan­za­to di gemmazione …

Il Pia­ne­ta ha la feb­bre. Ini­zia­mo la cura dall’agricolura. Leg­gi altro »

Il Pianeta ha la febbre. Iniziamo la cura dall’agricolura.

Le piog­ge si stan­no facen­do atten­de­re in gran par­te del Pae­se, in Sici­lia è sta­to il gen­na­io più sec­co mai regi­stra­to. A rischio la cam­pa­gna cerea­li­co­la e non solo, un inver­no par­ti­co­lar­men­te cal­do (qual­cu­no affer­ma che il 2020 ver­rà ricor­da­to come l’an­no sen­za inver­no) ha por­ta­to a fio­ri­tu­re anti­ci­pa­te e allo sta­to avan­za­to di gemmazione …

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