Diritti

Violenza sulle donne: un silenzio da condannare ogni giorno

In un pae­se dove la poli­ti­ca non sa deci­de­re, arri­va spes­so pri­ma la magi­stra­tu­ra. Ma in un Pae­se dove anche la giu­sti­zia non sta poi tan­to bene, ecco che arri­va la giu­sti­zia euro­pea. La Cor­te Euro­pea dei dirit­ti uma­ni ha infat­ti con­dan­na­to l’I­ta­lia per non aver rea­gi­to con suf­fi­cien­te rapi­di­tà per pro­teg­ge­re una don­na e suo figlio dal­la vio­len­za del mari­to, che ha por­ta­to alla mor­te del ragaz­zo e al ten­ta­to omi­ci­dio del­la moglie.

Di cosa parla Beppe Grillo quando parla di cittadinanza

Come in tut­te le que­stio­ni che divi­do­no il Movi­men­to, Bep­pe Gril­lo inter­cet­ta il pal­lo­ne e cal­cia una bor­da­ta fuo­ri dal cam­po, urlan­do «refe­ren­dum!». E’ il caso, que­sta vol­ta, del­la discus­sio­ne sul­la rifor­ma del­la cit­ta­di­nan­za, usci­ta dai lavo­ri alla Came­ra con uno ius soli mol­to tem­pe­ra­to e ora bloc­ca­ta al Sena­to, affron­ta­ta da Gril­lo rilan­cian­do sul blog un post — udi­te udi­te! — del mag­gio del 2013, nel qua­le si dico­no tre cose.

Fine vita: abbiamo bisogno di indignazione più produttiva

La vicen­da di Fabia­no Anto­nia­ni ha fat­to tor­na­re tri­ste­men­te in auge il tema del fine vita, e dell’assenza di una leg­ge che affron­ti con civil­tà que­sto tema. Un ritor­no di attua­li­tà che temia­mo anche sta­vol­ta non avrà alcun esi­to rile­van­te. L’indi­gna­zio­ne per la scel­ta a cui Fabo è sta­to costret­to, infat­ti, è anco­ra una vol­ta indirizzata …

Fine vita: abbia­mo biso­gno di indi­gna­zio­ne più pro­dut­ti­va Leg­gi altro »

Legge 194: non servono soluzioni di emergenza ma un quadro legislativo chiaro

Esat­ta­men­te un anno fa Pos­si­bi­le ha depo­si­ta­to alla Came­ra, nel disin­te­res­se gene­ra­le, una pro­po­sta di leg­ge per la cor­ret­ta appli­ca­zio­ne del­la leg­ge 194 e per far fron­te all’obiezione di coscien­za che ormai sfio­ra per­cen­tua­li medie del 70% tra per­so­na­le medi­co e para­me­di­co in tut­ta Ita­lia. Per­ché pur­trop­po, mal­gra­do ini­zia­ti­ve meri­to­rie come quel­la del­la Regio­ne Lazio, il pro­ble­ma è poli­ti­co e va arti­co­la­to cor­ret­ta­men­te per legge.

Una giustizia che va tutta a destra

Il mini­ste­ro del­la Giu­sti­zia ha pre­ca­riz­za­to i magi­stra­ti ono­ra­ri, pen­ten­do­se­ne solo dopo la sol­le­va­zio­ne gene­ra­le del­le Pro­cu­re del­la Repub­bli­ca, vuo­le toglie­re il dirit­to di appel­lo ai richie­den­ti asi­lo, si disin­te­res­sa del­la Con­ven­zio­ne di Gine­vra sui rifu­gia­ti: la bar­ra è fis­sa ver­so destra.

Dalla parte dell’umanità (e contro il “pacchetto Minniti”)

Otto pun­ti con i qua­li con­tra­ste­re­mo in tut­ti i luo­ghi, isti­tu­zio­na­li e non, la disu­ma­ni­tà e l’i­nef­fi­ca­cia del «pac­chet­to Min­ni­ti». Par­te­ci­pa alla nostra cam­pa­gna: fir­ma l’ap­pel­lo, resta infor­ma­to, par­te­ci­pa alla mobi­li­ta­zio­ne, segna­la­ci gra­vi vio­la­zio­ni dei dirit­ti, buo­ne e cat­ti­vis­si­me pra­ti­che di acco­glien­za. Schie­ra­ti con noi dal­la par­te dell’umanità.

Domani in piazza a Roma per chiedere la calendarizzazione della legge sulla cittadinanza

Doma­ni 21 feb­bra­io a Roma sarò in piaz­za del Pan­theon con cit­ta­di­ni e asso­cia­zio­ni per chie­de­re al Gover­no la calen­da­riz­za­zio­ne al Sena­to del­la rifor­ma del­la leg­ge sul­la cit­ta­di­nan­za. È il momen­to di soste­ne­re la cam­pa­gna ‘L’I­ta­lia sono anch’io’ (un tem­po anche del par­ti­to di Gover­no) e il movi­men­to #ita­lia­ni­sen­za­cit­ta­di­nan­za. Pos­si­bi­le sarà al fian­co di questa …

Doma­ni in piaz­za a Roma per chie­de­re la calen­da­riz­za­zio­ne del­la leg­ge sul­la cit­ta­di­nan­za Leg­gi altro »

La legge contro gli stranieri che colpisce tutte le giovani coppie

Ci risia­mo. Pen­sa­va­mo di aver dimen­ti­ca­to i tem­pi in cui tan­te ammi­ni­stra­zio­ni loca­li (cit­ta­di­ne, pro­vin­cia­li, regio­na­li) uti­liz­za­va­no stru­men­ti ammi­ni­stra­ti­vi — appun­to — per lede­re dirit­ti costi­tu­zio­nal­men­te garan­ti­ti, come se fos­se suf­fi­cien­te un’or­di­nan­za del sin­da­co di tur­no per pas­sa­re sopra alla Costi­tu­zio­ne. Era quel­la l’e­po­ca del­le “ordi­nan­ze anti-kebab”, che assu­me­va­no diver­se sfac­cet­ta­tu­re, fino a diven­ta­re ordi­nan­ze con­tro le inse­gne etni­che e con­tro i phone-center.

Stessi diritti significa matrimonio egualitario

«Brea­king news: stes­si dirit­ti signi­fi­ca Matri­mo­nio Egua­li­ta­rio, non unio­ni civi­li che esclu­do­no le Fami­glie Arco­ba­le­no». Que­sto sareb­be l’sms che Pos­si­bi­le potreb­be invia­re in rispo­sta al Sot­to­se­gre­ta­rio Scal­fa­rot­to che rispon­de a Croz­za e al suo inter­ro­ga­ti­vo “Cosa rima­ne del Gover­no Renzi?”.

Per i diritti di tutti c’è ancora molto da fare

Sia per il matri­mo­nio egua­li­ta­rio che per la ste­p­child, ma più in gene­ra­le per l’omogenitorialità e l’adozione per tut­ti, ci sono ulte­rio­ri pas­si in avan­ti da fare. Ai poli­ti­ci che ver­ran­no è desti­na­to affron­ta­re, e risol­ve­re, il nodo del­la pie­na ugua­glian­za dei cit­ta­di­ni esten­den­do il matri­mo­nio anche alle cop­pie di per­so­ne del­lo stes­so ses­so e ridi­se­gnan­do la leg­ge per le adozioni.