Europa

Polonia, l’unica minaccia alla moralità è l’omolesbobitransfobia

Appa­re evi­den­te come le scel­te del Gover­no polac­co sia­no chia­ra­men­te con­tra­rie agli orien­ta­men­ti poli­ti­ci dell’UE e soprat­tut­to al prin­ci­pio di rispet­to dei dirit­ti del­le per­so­ne LGBTIQ+. Come Pos­si­bi­le LGBTI+ ed Euro­pa Pos­si­bi­le non espri­mia­mo solo soli­da­rie­tà ai nostri fra­tel­li e alle nostre sorel­le polac­che ma invi­tia­mo anche le Isti­tu­zio­ni Euro­pee in pri­mis il Par­la­men­to e la Com­mis­sio­ne a pren­de­re una chia­ra posi­zio­ne tenen­do la bar­ra drit­ta in linea, anche, con i pro­ce­di­men­ti di infra­zio­ne già presentati.

Nuovo governo in Germania: la riforma dei trattati UE in senso federale è tra le priorità

La rifor­ma dei trat­ta­ti non è più un tabù: l’accordo di coa­li­zio­ne che gui­de­rà la poli­ti­ca del nuo­vo gover­no tede­sco di Olaf Scholz insi­ste espli­ci­ta­men­te sul­la neces­si­tà di cam­bia­re il fun­zio­na­men­to dell’Ue attra­ver­so una rifor­ma isti­tu­zio­na­le che par­ta dal bas­so, attra­ver­so la con­vo­ca­zio­ne di un’assemblea costituente.

Chiedeteci se il Regno Unito è felice dopo Brexit

Men­tre sono sicu­ra che si potrà fare a meno di ben­zi­na per qual­che gior­no (il ben­zi­na­io più vici­no mi ha det­to di ripro­va­re lune­dì o mar­te­dì), o dell’acqua sugli scaf­fa­li dei super­mer­ca­ti, o man­gia­re qual­che ver­du­ra in meno per ades­so, la situa­zio­ne diven­te­rà anco­ra più inso­ste­ni­bi­le per i dirit­ti di chi lavo­ra in que­sti set­to­ri e di con­se­guen­za per l’intero pae­se, che, nel frat­tem­po, razio­na anche un dibat­ti­to pro­fon­do sull’impatto del­la Brexit.

#SOTEU: questo sconosciuto in cui si parla di noi e del nostro futuro

Noi cre­dia­mo inve­ce che il dibat­ti­to al Par­la­men­to euro­peo – fra l’altro dispo­ni­bi­le in strea­ming in tut­te le lin­gue uffi­cia­li dell’UE – sia indi­spen­sa­bi­le per la vita poli­ti­ca dell’Unione euro­pea. Nono­stan­te i suoi evi­den­ti limi­ti isti­tu­zio­na­li, l’UE legi­fe­ra sul­la mag­gior par­te del­le mate­rie che rego­la­no la nostra vita e con­tri­bui­sco­no a costrui­re il nostro avve­ni­re, ed è impor­tan­te par­te­ci­pa­re a que­sto pro­ces­so. Per que­sto moti­vo, ci sof­fer­mia­mo su alcu­ni aspet­ti del “SOTEU” di Ursu­la von der Leyen, che a nostro avvi­so meri­te­reb­be­ro più atten­zio­ne e spa­zio nel dibat­ti­to pub­bli­co nazio­na­le e locale.

Corridoi umanitari per chi fugge dall’Afghanistan, senza perdere tempo o fare propaganda

La prio­ri­tà deve esse­re met­te­re al sicu­ro le per­so­ne e non può esse­re mes­sa in discus­sio­ne da rim­pal­li tra pae­si euro­pei. Il dirit­to d’asilo è un dirit­to che in nes­sun caso può esse­re sot­to­po­sto a “vin­co­li quan­ti­ta­ti­vi”. Ser­vo­no cor­ri­doi uma­ni­ta­ri, e cioè vie d’accesso sicu­re, lega­li, tra­spa­ren­ti attra­ver­so cui eva­cua­re più per­so­ne possibili. 

Aria fresca da Bruxelles: accesso all’aborto come diritto umano ed eliminazione della tampon tax

Per­ché la riso­lu­zio­ne del Par­la­men­to euro­peo non resti let­te­ra mor­ta, è impor­tan­te mobi­li­tar­si tutt* a par­ti­re dal livel­lo loca­le e nazio­na­le. Le cam­pa­gne di Pos­si­bi­le han­no già avu­to esi­to posi­ti­vo in varie real­tà loca­li, unen­do le for­ze il cam­bia­men­to avviene.