Lavoro

Diritti e lavoro: le cooperative del precariato

Lavo­ra­re, tal­vol­ta anche di not­te, per una paga di 6 o 6,5 euro all’ora. Di sicu­ro infe­rio­re a qual­sia­si altro dipen­den­te assun­to. Sen­za un con­trat­to, sen­za ave­re la garan­zia di un fis­so men­si­le, sen­za ave­re la cer­tez­za di esse­re richia­ma­ti per lo stes­so mon­te ore il gior­no suc­ces­si­vo. Remu­ne­ra­ti “a cot­ti­mo” si sareb­be det­to fino …

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Reddito minimo, la ragione può prevalere

L’orientamento che sta pre­va­len­do nel gover­no è quel­lo di un poten­zia­men­to del REI incre­men­tan­do la dota­zio­ne fino a 5 miliar­di per 4 milio­ni di pove­ri con asse­gno medio indi­vi­dua­le di cir­ca 300 euro al mese: ben lun­gi dal con­cre­tiz­za­re le pro­mes­se elet­to­ra­li che inve­ce vale­va­no un asse­gno men­si­le net­to di 780 euro e a cui il Mini­stro Di Maio resta dispe­ra­ta­men­te aggrappato.

Di Maio senza idee sulla crisi di Bekaert

Nean­che in que­sto caso ci si è posti il pro­ble­ma di come gesti­re il licen­zia­men­to dei lavo­ra­to­ri, qua­li stru­men­ti di sup­por­to dare loro a dispo­si­zio­ne. Sono sta­ti così rapi­di a chie­de­re spie­ga­zio­ni in Euro­pa, il mini­stro e il suo staff, quan­to sono sta­ti inef­fi­ca­ci e pri­vi di idee al tavo­lo del­le trattative.

L’irresistibile tentazione del capitalismo padano

Che cosa signi­fi­ca “lavo­ra­to­ri a rischio”? Leg­gen­do que­sto tito­lo in rela­zio­ne al Decre­to Digni­tà, la pri­ma imma­gi­ne che si for­ma nel­la men­te del let­to­re è che il prov­ve­di­men­to ridu­ca le tute­le dei lavo­ra­to­ri e ren­da la loro con­di­zio­ne più pre­ca­ria di pri­ma. Ma è dav­ve­ro così?

Il Decreto della dignità piccolissima

È comin­cia­to in aula alla Came­ra il dibat­ti­to sul Decre­to Digni­tà (Decre­to Leg­ge n. 87/2018) e non pos­sia­mo ter­gi­ver­sa­re oltre sul­le distor­sio­ni che le rela­zio­ni di mag­gio­ran­za, ed in par­ti­co­lar modo quel­la del Mini­stro Lui­gi Di Maio, han­no fat­to del testo pro­po­sto. Di Maio ha pom­po­sa­men­te affer­ma­to l’intenzione del gover­no di tute­la­re «i dirit­ti degli …

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Comdata, Pastorino: un accordo monco, complici Governo e Ministero

“E’ sta­to sigla­to al Mini­ste­ro del Lavo­ro un’i­po­te­si di accor­do per il riti­ro dei licen­zia­men­ti su Pado­va e Poz­zuo­li di Com­da­ta. Dopo la mia Inter­ro­ga­zio­ne spe­ra­vo che le basi fos­se­ro diver­se inve­ce que­sto è un accor­do mon­co. I lavo­ra­to­ri avran­no solo acces­so ad ammor­tiz­za­to­ri socia­li, mesi di soli­da­rie­tà, incen­ti­vi al licen­zia­men­to e altri stru­men­ti che …

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Call center: il telefono della crisi squilla a Mezzogiorno (e non solo)

Per anni sono sta­ti il sim­bo­lo del pre­ca­ria­to, del lavo­ra­to­re sfrut­ta­to e mal­pa­ga­to. Uno ste­reo­ti­po per­fet­to, rac­con­ta­to anche dal mon­do dell’editoria e del Cine­ma. Oggi i riflet­to­ri sono pun­ta­ti altro­ve: chi lavo­ra in un call cen­ter rice­ve deci­sa­men­te meno atten­zio­ne, fa meno audien­ce. E non per­ché la situa­zio­ne sia nor­ma­liz­za­ta: è solo scat­ta­to un meccanismo …

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Lavoratori dei call center: solo numeri (che non tornano)

Lavo­ra­re in un call cen­ter, oggi, signi­fi­ca non esser altro che un nume­ro. Il con­tri­bu­to indi­vi­dua­le in ter­mi­ni di com­pe­ten­ze, pro­fes­sio­na­li­tà, impe­gno non vie­ne mini­ma­men­te valu­ta­to. Eppu­re, que­sto lavo­ro negli anni si è evo­lu­to in modo tale da richie­de­re agli addet­ti skills sem­pre più vari: l’operatore deve ave­re com­pe­ten­ze rela­zio­na­li, padro­neg­gia­re mil­le con­te­nu­ti, esse­re veloce, …

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Bekaert: è proprio il caso di dire “vengono prima gli italiani”

Nel­la gior­na­ta di vener­dì si sono sus­se­gui­ti due epi­so­di di rile­van­za nazio­na­le: men­tre in un tour tosca­no il Mini­stro del­l’In­ter­no Mat­teo Sal­vi­ni, scor­ta­to da un nume­ro con­si­de­re­vo­le di Poli­zia, arrin­ga­va i suoi mili­tan­ti in appog­gio ai can­di­da­ti sin­da­co di cdx per il bal­lot­tag­gio di dome­ni­ca 24 giu­gno, a Figli­ne Inci­sa Val­dar­no un’u­ni­tà pro­dut­ti­va sto­ri­ca chiudeva …

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Pane e Costituzione: il Primo Maggio Possibile.

Imma­gi­na­te un posto (sce­glie­te voi la lati­tu­di­ne, dal pae­se abbar­bi­ca­to sul­la cima di una mon­ta­gna, alla cit­tà metro­po­li­ta­na, dall’isola meta di turi­sti, alla cam­pa­gna coper­ta di agru­me­ti) in cui, pen­sa­te un po’, a tut­ti i lavo­ra­to­ri sia rico­no­sciu­to il dirit­to ad una retri­bu­zio­ne pro­por­zio­na­ta alla quan­ti­tà e qua­li­tà del suo lavo­ro e in ogni caso …

Pane e Costi­tu­zio­ne: il Pri­mo Mag­gio Pos­si­bi­le. Leg­gi altro »