Palestina

Gaza: il governo sblocchi i fondi umanitari, subito

Il gover­no ita­lia­no ha bloc­ca­to i fon­di per i ter­ri­to­ri pale­sti­ne­si dal 7 otto­bre 2023. Pri­ma con la scu­sa che le ONG ita­lia­ne finan­zia­va­no H@mas. Poi, una vol­ta dimo­stra­to che non era vero, con­ti­nuan­do a riman­dar­ne lo sblocco.

Sia­mo a gen­na­io 2025 e stia­mo par­lan­do di milio­ni di euro desti­na­ti tra le altre cose a Edu­ca­zio­ne e Sani­tà a Gaza e in Cisgior­da­nia, bloc­ca­ti per una pre­ci­sa volon­tà politica.

Il “cessate il fuoco” a Gaza non significa che l’emergenza è finita

Il gover­no ita­lia­no ha un ruo­lo, in tut­to que­sto: innan­zi­tut­to è fon­da­men­ta­le rispet­ta­re gli impe­gni pre­si e inten­si­fi­ca­re gli sfor­zi per garan­ti­re che gli aiu­ti uma­ni­ta­ri rag­giun­ga­no effi­ca­ce­men­te la popo­la­zio­ne di Gaza. Come è fon­da­men­ta­le che l’I­ta­lia, insie­me alla comu­ni­tà inter­na­zio­na­le, con­tri­bui­sca atti­va­men­te alla rico­stru­zio­ne del siste­ma sani­ta­rio e al ripri­sti­no del­le con­di­zio­ni di vita digni­to­se per le per­so­ne col­pi­te dagli effet­ti di 15 mesi di genocidio.
Allo stes­so modo, è impor­tan­te agi­re per costrui­re la pace a par­ti­re da que­sta fra­gi­le tre­gua. L’Italia ha il dove­re di rico­no­sce­re e rispet­ta­re le sen­ten­ze del­la Cor­te Pena­le Inter­na­zio­na­le e del­la Cor­te Inter­na­zio­na­le di Giu­sti­zia, inter­rom­pen­do tut­te le azio­ni diret­te e indi­ret­te che sup­por­ta­no l’occupazione ille­ga­le israe­lia­na dei ter­ri­to­ri Pale­sti­ne­si, faci­li­tan­do il lavo­ro e l’accesso di gior­na­li­ste e gior­na­li­sti a Gaza e nel­la Cisgior­da­nia. Non si può rima­ne­re a guar­da­re. Il ritor­no allo sta­tus quo, fat­to di oppres­sio­ne e apar­theid, è intollerabile.

Cessate il fuoco a Gaza: una speranza, finalmente

Ci unia­mo alla spe­ran­za che que­sto momen­to por­ti sol­lie­vo al popo­lo pale­sti­ne­se. Que­sto accor­do evi­den­zia ulte­rior­men­te la neces­si­tà di sman­tel­la­re il siste­ma di oppres­sio­ne e occu­pa­zio­ne che Israe­le impo­ne al popo­lo pale­sti­ne­se da decen­ni. Solo con la fine di que­sto siste­ma si potrà spe­ra­re in una pace giusta.

La situazione a Gaza è intollerabile, ma anche la Cisgiordania vive un’emergenza senza precedenti

Oltre all’in­sop­por­ta­bi­le per­di­ta di vite uma­ne inno­cen­ti, la guer­ra a Gaza sta aven­do un dram­ma­ti­co impat­to sul­l’e­co­no­mia pale­sti­ne­se e quin­di sul­la vita dei pale­sti­ne­si, sem­pre più in gra­ve cri­si anche in Cisgior­da­nia. Dal report del­la World Bank: “La per­di­ta di vite uma­ne, il sus­se­guir­si e l’en­ti­tà dei dan­ni alle infra­strut­tu­re e la ridu­zio­ne dei flussi …

La situa­zio­ne a Gaza è intol­le­ra­bi­le, ma anche la Cisgior­da­nia vive un’emergenza sen­za pre­ce­den­ti Leg­gi altro »

Non è accettabile voltarsi dall’altra parte

Tut­ta la poli­ti­ca mon­dia­le deve sen­tir­si sul­le spal­le la respon­sa­bi­li­tà degli attac­chi di oggi.
Lavo­ra­re per la pace signi­fi­ca lavo­ra­re per la giu­sti­zia, per la fine dell’occupazione e del­le atro­ci­tà rap­pre­sen­ta­te in tut­ta la loro dram­ma­ti­ca evi­den­za negli stes­si rap­por­ti dell’ONU, che la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le rappresenta.

Jenin, Palestina

Alme­no die­ci pale­sti­ne­si ucci­si fino­ra, tra cui tre mino­ren­ni, l’at­tac­co con­dot­to su lar­ga sca­la alla cit­tà di Jenin, uno dei cen­tri prin­ci­pa­li del nord del­la Cisgior­da­nia, la cata­stro­fe uma­ni­ta­ria del­le miglia­ia di per­so­ne costret­te in que­ste ore ad abban­do­na­re il cam­po pro­fu­ghi del­la cit­tà, che ospi­ta cir­ca 18.000 per­so­ne: sono fat­ti di fron­te ai quali …

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Palestina, non ci si può voltare dall’altra parte

Sgom­be­ri for­za­ti, demo­li­zio­ni, occu­pa­zio­ni, cen­ti­na­ia di attac­chi con­tro i Pale­sti­ne­si nel­le set­ti­ma­ne pas­sa­te, dedi­ca­te alla rac­col­ta del­le oli­ve, i cui albe­ri spes­so ven­go­no sra­di­ca­ti o bru­cia­ti. Una situa­zio­ne inac­cet­ta­bi­le, che negli ulti­mi gior­ni ha visto un enne­si­mo ina­spri­men­to, con l’o­mi­ci­dio com­piu­to a Huw­wara di un gio­va­ne pale­sti­ne­se, Ammar Mifleh, tre gior­ni fa, un raz­zo lanciato …

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