Politica

«Tutto molto interessante»

Ci sono gli scis­sio­ni­sti, i pon­tie­ri, i media­to­ri, Orlan­do che vuo­le la con­fe­ren­za pro­gram­ma­ti­ca, Bar­ca che apprez­za, i gio­va­ni tur­chi che si divi­do­no, i vec­chi otto­ma­ni che si riu­ni­sco­no, Orfi­ni che reg­ge, Ren­zi che acce­le­ra, Del­rio che fre­na, Fran­ce­schi­ni che si tie­ne, le tele­fo­na­te, i fuo­ri onda, i capi­li­sta, ecce­te­ra, ecce­te­ra, ecce­te­ra. Insom­ma, «tut­to mol­to inte­res­san­te», per dir­la con una hit dan­ce del momento.

Il vecchio compromesso sconfitto e una politica radicale nuova

Il risul­ta­to del secon­do con­gres­so di Pode­mos con­se­gna a Pablo Igle­sias la mag­gio­ran­za asso­lu­ta del Con­se­jo Ciu­da­da­no, e al movi­men­to un desti­no (decli­na­to alla casti­glia­na) diver­so dal­le tesi del fra­ter­no avver­sa­rio scon­fit­to, Íñi­go Erre­jón, che soste­ne­va inve­ce una mode­ra­zio­ne del­le posi­zio­ni più corag­gio­se e radi­ca­li, intra­ve­den­do una allean­za ampia con il PSOE.

Un’alternativa a questo triste mercatino: la Costituente delle Idee

Io ti do un pre­mio alla coa­li­zio­ne, ma tu mi dai un voto a giu­gno. Ti con­ce­do un pro­por­zio­na­le, ma in cam­bio voglio i capi­li­sta bloc­ca­ti. Abbia­mo un lot­to magni­fi­co: l’8% di sbar­ra­men­to al Sena­to. Oggi ve lo fac­cia­mo al 4%. Solo per voi, in esclu­si­va, ma è un’offerta incre­di­bi­le che vale pochi minu­ti, affrettatevi …

Un’alternativa a que­sto tri­ste mer­ca­ti­no: la Costi­tuen­te del­le Idee Leg­gi altro »

Classe dirigente, think tank, progetto di governo

Pos­si­bi­le pro­po­ne un per­cor­so cul­tu­ra­le pri­ma che elet­to­ra­le che muo­ve non da oggi. Muo­ve dal lavo­ro pro­get­tua­le coor­di­na­to dal Comi­ta­to scien­ti­fi­co, che Pos­si­bi­le è anche l’unico sog­get­to poli­ti­co ad ave­re intro­dot­to nel pro­prio Sta­tu­to. Alla ricer­ca non solo di paro­le d’ordine (per noi quel­la fon­da­men­ta­le è ugua­glian­za) ma anche dal­la pos­si­bi­li­tà di decli­nar­le in pro­get­ti cre­di­bi­li, soste­ni­bi­li e defi­ni­bi­li in un cor­pus legi­sla­ti­vo che sia coe­ren­te e pron­to all’uso. Un lavo­ro che sap­pia­mo par­zia­le e insuf­fi­cien­te e che infat­ti rilan­cia­mo dal 24 al 26 feb­bra­io, a Roma, in occa­sio­ne del­la tre gior­ni dedi­ca­ta alla Costi­tuen­te del­le idee.

La campagna elettorale culturale

Men­tre i gran­di grup­pi deci­do­no quan­do e come si andrà a vota­re, mez­zo par­ti­to del gover­no si inter­ro­ga se lascia­re il gover­no ovve­ro il par­ti­to, cam­bia­mo pro­prio modo di pen­sa­re alla poli­ti­ca, resti­tuen­do­la alla sostan­za di cui dovreb­be occu­par­si: come ren­de­re soste­ni­bi­le la vita del­le per­so­ne (arti­co­lo 3), come far paga­re le tas­se alle mul­ti­na­zio­na­li (che non le paga­no) in una cor­ret­ta pro­por­zio­ne e pro­gres­si­vi­tà (arti­co­lo 53), come rispet­ta­re il lavo­ro e una paga digni­to­sa per tut­ti e tut­te (arti­co­lo 36), come gesti­re l’ac­co­glien­za in modo rigo­ro­so e com­pa­ti­bi­le con il benes­se­re di tut­ti (risa­len­do alle cau­se, arti­co­lo 10 ma anche 11), come fare in modo che la tec­no­lo­gia ci aiu­ti a pre­ser­va­re la bel­lez­za (arti­co­lo 9). E avan­ti così, arti­co­lo per arti­co­lo, pun­to per pun­to, in un cata­lo­go illu­stra­to del­le cose che farem­mo al posto di quel­le che vediamo.

«I politici pensano solo alla legge elettorale». Lo scrive Renzi. Giuro.

Mat­teo Ren­zi (che rin­ghia con­trat­to nel­le sue solip­si­sti­che ven­det­te come rac­con­ta­no oggi tut­ti i gior­na­li) fin­ge di non esse­re la stes­sa per­so­na che è riu­sci­to a fran­tu­ma­re il Pae­se, si dimen­ti­ca di esse­re segre­ta­rio del più gran­de par­ti­to del Pae­se (par­ti­to in dis­so­lu­zio­ne, com’è nel­le sue cor­de di idea di coman­do) e si lan­ce­rà in un’e­sal­tan­te cam­pa­gna elet­to­ra­le basa­ta sul­la per­di­ta di memo­ria a bre­ve termine.

Quando l’accozzaglia non dispiace

Ci sono Ren­zi, Sal­vi­ni e Di Maio che entra­no in una stan­za… no, non è l’incipit di una pes­si­ma bar­zel­let­ta. O meglio, non di una che fac­cia ride­re. Si trat­ta dell’asse su cui si sta costruen­do la nuo­va leg­ge elet­to­ra­le, stan­do a quan­to si leg­ge in que­sto arti­co­lo di Etto­re Maria Colom­bo. Tut­to nor­ma­le, diranno …

Quan­do l’accozzaglia non dispia­ce Leg­gi altro »

Un’idea rivoluzionaria, mentre la politica parla di sé stessa

C’è un solo 40%, che ci pre­oc­cu­pa. No, non è la soglia per il pre­mio di mag­gio­ran­za e se Ren­zi sia o meno in gra­do di rag­giun­ger­la. E’ il tas­so di disoc­cu­pa­zio­ne gio­va­ni­le. C’è una sola scis­sio­ne, che ci inte­res­sa. No, non è quel­la di un pez­zo più o meno ampio del­la sini­stra PD. E’ …

Un’idea rivo­lu­zio­na­ria, men­tre la poli­ti­ca par­la di sé stes­sa Leg­gi altro »

Il tutto e il nulla

Se tut­to è cal­co­lo fin dal­l’i­ni­zio, e si tra­scu­ra­no le que­stio­ni di fon­do, la sostan­za del­le pro­po­ste, le pro­mes­se man­ca­te, il cal­co­lo si rove­scia imme­dia­ta­men­te. È suc­ces­so in Fran­cia: Valls, una del­le cami­cie bian­che del­la ker­mes­se ren­zia­na di qual­che tem­po fa, ha per­so, ben­ché si pre­sen­tas­se come quel­lo più in gra­do di vin­ce­re, di par­la­re al cen­tro, di tene­re quel­la ragio­ne­vo­le ambi­gui­tà che con­sen­te di fare all’ap­pel­lo ai voti uti­li. Solo che non sono uti­li, e lo han­no già dimo­stra­to negli anni di gover­no del­le cami­cie bian­che. E rischia­no di non esser­ci nem­me­no i voti.