Politica

Un’Italia Possibile esiste già: rappresentiamola tutta, tutti

Rin­gra­zian­do gli oltre 500 par­te­ci­pan­ti agli Sta­ti gene­ra­li di Pos­si­bi­le, dei qua­li 257 dele­ga­ti, pub­bli­chia­mo la rela­zio­ne di Giu­sep­pe Civa­ti. Sia­mo già al lavo­ro sul pro­get­to di gover­no in vista del­le tre gior­ni che si ter­rà a Roma all’i­ni­zio di mar­zo, che dà il via alla costi­tuen­te del­le idee, a cui invi­tia­mo tut­te le per­so­ne che sono inte­res­sa­te, con par­ti­co­la­re riguar­do alle asso­cia­zio­ni, ai movi­men­ti e alle for­ze poli­ti­che e socia­li che con­tat­te­re­mo fin d’o­ra. Fate la stes­sa cosa, anche voi.

Istruzioni per l’uso (altrimenti dette: bugiardino)

Se non vole­te più pre­ca­rie­tà, come è capi­ta­to con i vou­cher e con Polet­ti. Se non vole­te aumen­ta­re le disu­gua­glian­ze nel fisco, ridu­cen­do tas­se per chi sta meglio, con i bonus che pre­scin­do­no dal red­di­to com­ples­si­vo e dal patri­mo­nio. Se vole­te pro­gres­si­vi­tà, un’im­po­sta di suc­ces­sio­ne simi­le a quel­la di altri pae­si euro­pei per le grandi …

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Non è con le solite vecchie cose che si fanno cose nuove

Esul­ta­no per il loro fal­li­men­to. Dav­ve­ro. La leg­ge elet­to­ra­le costa­ta al PD le dimis­sio­ni di un capo­grup­po (Spe­ran­za), la “rimo­zio­ne” di alcu­ni suoi depu­ta­ti in Com­mis­sio­ne, i voti di fidu­cia e il pate­ti­co orgo­glio ulu­lan­te di tut­ti i ren­zia­ni è sta­ta boc­cia­ta ma loro sono feli­ci lo stes­so: “man­te­nu­to il nostro impian­to”, scri­ve­va ieri Debo­ra Ser­rac­chia­ni, in evi­den­te fase di scol­le­ga­men­to dal­la real­tà. E ora riven­do­no le mace­rie come tro­fei e si pre­pa­ra­no alla litur­gia del voto.

Ora è il momento. Il vostro.

Ora è il momen­to. Il vostro. Di deci­de­re se con­ta­re i seg­gi, nel­l’ac­cor­do con qual­cun altro da cui far­vi coman­da­re o se con­ta­re le idee e le per­so­ne per cam­bia­re la poli­ti­ca. Di deci­de­re se vole­te l’I­ta­lia che cono­sce­te già o se ne vole­te una “pos­si­bi­le”, in cui le cose in cui cre­de­te non siano …

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Un’alternativa comprensibile, netta, credibile

Abbia­mo let­to con pia­ce­re e inte­res­se le cin­que tesi pub­bli­ca­te da Giu­lio Mar­con e Gior­gio Airau­do, coglia­mo l’oc­ca­sio­ne  per allar­ga­re il dibat­to con alcu­ni spun­ti. L’eco­no­mia mon­dia­le attra­ver­sa da ormai qua­si un decen­nio uno sta­to di pro­fon­da sta­gna­zio­ne, al pun­to che la defi­ni­zio­ne di “cri­si” nel sen­so clas­si­co del ter­mi­ne non sem­bra più adat­ta a …

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L’incostituzionalità che tutto il mondo ci invidia

Riba­dia­mo la neces­si­tà di appro­va­re rapi­da­men­te la leg­ge elet­to­ra­le, rima­ne un’ur­gen­za, non per­ché voglia­mo anda­re a vota­re, ma per­ché è un ele­men­to di cre­di­bi­li­tà per que­sto Par­la­men­to. Il gover­no non ha mai espres­so dub­bi sul­la legit­ti­mi­tà costi­tu­zio­na­le del­la leg­ge appro­va­ta da que­sta came­ra, l’Italicum. Maria Ele­na Boschi, 24 set­tem­bre 2014 Rot­ta­me­re­mo le liste bloc­ca­te e insieme …

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L’incostituzionalità dell’Italicum che lascia per le due Camere due leggi non omogenee

L’Italicum è inco­sti­tu­zio­na­le. Que­sto per chi aves­se let­to bene la sen­ten­za n. 1 del 2014 con cui era sto dichia­ra­to inco­sti­tu­zio­na­le il Por­cel­lum non è per nul­la sor­pren­den­te. Eppu­re que­sta leg­ge era sta­ta soste­nu­ta con tut­ta la sua for­za dal Gover­no Ren­zi che vi ave­va posto sopra la fidu­cia (come su una leg­ge elet­to­ra­le era …

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Fermo immagine

Com’è noto per me si sareb­be potu­to e dovu­to tor­na­re a vota­re subi­to, ormai tre anni fa, sen­za pro­se­gui­re con una legi­sla­tu­ra in cui destra e sini­stra uni­te avreb­be­ro dovu­to esor­ciz­za­re il M5s che si era impo­sto alle ele­zio­ni con­tro le lar­ghe inte­se, cam­bian­do il vol­to del Pae­se pro­prio con le lar­ghe inte­se (anco­ra) e …

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L’Ulivo e il Salice Piangente

Nei momen­ti di sta­gna­zio­ne poli­ti­ca ritor­na sem­pre di moda gio­ca­re all’Uli­vo che fu. Un pas­sa­tem­po tra­di­zio­na­le che sem­bra ingo­lo­si­re non poco i quo­ti­dia­ni scar­ni che, in que­sti tem­po Gen­ti­lo­ni, devo­no accon­ten­tar­si dei dopo­scì di Sal­vi­ni o dei gril­li­ni da Davos per riem­pi­re gli spa­zi. E così basta che Pro­di ci dica che “l’e­spe­rien­za del­l’U­li­vo non …

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Orizzonti (e risultati) minimi per il reddito minimo. Alla ricerca della legislatura perduta

Si chia­ma “Oriz­zon­ti mini­mi per il red­di­to mini­mo”. Vedrà la par­te­ci­pa­zio­ne di Enri­co Gio­van­ni­ni e Pep­pe Alle­gri. È rivol­ta a tut­ti colo­ro che sono inte­res­sa­ti a capi­re che cosa si può rea­li­sti­ca­men­te fare per il red­di­to mini­mo in que­sto scor­cio di legi­sla­tu­ra che nes­su­no può dire quan­to dure­rà. Un invi­to rivol­to a tut­te le forze …

Oriz­zon­ti (e risul­ta­ti) mini­mi per il red­di­to mini­mo. Alla ricer­ca del­la legi­sla­tu­ra per­du­ta Leg­gi altro »