Dai fanghi tossici al cemento: dov’è finito il futuro?
Invertiamo la rotta, arrestiamo prima che sia troppo tardi il disegno politico di chi vuole costruire un futuro fatto di colate di cemento e fango.
Invertiamo la rotta, arrestiamo prima che sia troppo tardi il disegno politico di chi vuole costruire un futuro fatto di colate di cemento e fango.
Se in alcuni paesi le conseguenze sono già apprezzabili, in altri no, ma ancora per poco. Se le cause dell’emergenza climatica hanno chiare responsabilità, le sue conseguenze non risparmieranno nessuno. Certo, i primi a essere colpiti sono curiosamente i meno responsabili e coloro che hanno meno risorse per tamponare ma, subito dopo, toccherà anche a noi. E a quel punto non ci saranno altri pianeti sui quali rifugiarsi.
Dopo la siccità e gli incendi che hanno funestato il Nuovo Galles del Sud ecco le alluvioni di inizio anno (la stagione estiva australiana) che hanno causato raccolti record: cibo e acqua abbondanti sono le condizioni ideali per la proliferazione di animali con un ciclo riproduttivo così breve.
il ministero dell’ambiente francese si è impegnato nel 2010 a mettere in atto una sperimentazione che mirava a esaminare differenti modalità di gestione delle pertinenze verdi a fine di migliorare l’attrattività delle zone lungo le vie di comunicazione per gli insetti impollinatori.
Le alternative ci sono, sono credibili, sono economicamente vantaggiose e hanno uno sguardo verso il futuro che è profondamente diverso rispetto alla logica e i meccanismi che ci hanno condotto a vivere la crisi socio climatica ambientale che stiamo vivendo.
Il Governo ci sta dicendo che sui cambiamenti climatici, e quindi sulla riduzione delle emissioni, abbiamo perso. Stiamo rassegnandoci alla crisi climatica e stiamo arrendendoci. Ci dobbiamo concentrare solo sulla mitigazione delle conseguenze e basta.
Presenzano, Civitavecchia, Brindisi, Ravenna, Mestre non sono solo nomi di località sparse lungo lo stivale.
Questi nomi rischiano di diventare l’elenco delle decisioni sbagliate fatte in un momento storico unico e particolare.
Le abbiamo scritto questa lettera, caro Ministro, perché anche se ha “perso” la poltrona, crediamo che non abbia dimenticato le priorità che avevano caratterizzato il suo mandato. Magari adesso non diventerà un astronauta, ma magari può usare ancora la sua voce per far capire cosa serve qui sulla Terra.
Questo esempio di successo sta limitando al massimo il conflitto con le attività antropiche, l’obiettivo rimane eliminarlo del tutto e col tempo ci si arriverà visto che anche i pastori si stanno adattando alla presenza di questo predatore in alpeggio impiegando correttamente gli strumenti di prevenzione degli attacchi.
Franceschini, l’eterna presenza di ogni governo di coalizione ci fa sapere che la crisi socio climatica e ambientale che stiamo vivendo non inciderà minimamente sulle generazioni future. In più ci sta dicendo che gli appuntamenti del 2023, 2030 e 2050 previsti nella road map dell’azzeramento delle emissioni climalteranti previste nel Piano Nazionale dell’Energia e del …
Valutazione di Impatto Ambientale: fermatevi prima del VIA Leggi altro »