Quaderni

Fare la cosa giusta significa difendere chi non ha voce: Intervento di Gianmarco Capogna al Congresso di Europa Verde Lazio

È un ono­re per me por­ta­re il salu­to di Pos­si­bi­le a que­sto impor­tan­te con­gres­so di Euro­pa Ver­de Lazio. Sia­mo qui oggi non solo per riaf­fer­ma­re un’a­mi­ci­zia poli­ti­ca, ma per riba­di­re un impe­gno comu­ne, con­cre­to e neces­sa­rio per il futu­ro del­la nostra regio­ne. Vivia­mo in un tem­po segna­to da cri­si ambien­ta­li, socia­li ed eco­no­mi­che che colpiscono …

Fare la cosa giu­sta signi­fi­ca difen­de­re chi non ha voce: Inter­ven­to di Gian­mar­co Capo­gna al Con­gres­so di Euro­pa Ver­de Lazio Leg­gi altro »

Le parole di Piantedosi sui CPR in Albania significano una sola cosa: deportazioni

Il mes­sag­gio sem­bre­reb­be chia­ro, o alme­no anco­ra più chia­ro: dei dirit­ti uma­ni non ce ne sta fre­gan­do più nul­la. E que­sto fa pau­ra per tut­te e tut­ti. Pos­so­no chia­mar­li “ritor­ni” e “hub di ritor­no”, noi chia­mia­mo­li per quel­le che sono: depor­ta­zio­ni e pri­gio­ni in pae­si ter­zi. Rico­no­scia­mo­ne la gra­vi­tà e opponiamoci.

Il caso Ginori è il paradigma di come funziona la destra al potere

Il Gover­no Melo­ni non ha mai fat­to miste­ro di per­se­gui­re una poli­ti­ca cul­tu­ra­le for­te­men­te nazio­na­li­sta e iden­ti­ta­ria, ma di fat­to pre­ten­de di gover­na­re il patri­mo­nio arti­sti­co più impor­tan­te del mon­do con l’antropologia di un clan ristret­to di ami­ci e paren­ti. Intan­to, se non ti alli­nei, resti fuo­ri. Un meto­do squa­dri­sta ele­va­to a pras­si di governo.

Con Maysoon Majidi, sempre

Ieri, a San­t’A­les­sio in Aspro­mon­te, abbia­mo vis­su­to un momen­to di poten­te signi­fi­ca­to poli­ti­co e uma­no: il con­fe­ri­men­to del­la cit­ta­di­nan­za ono­ra­ria a May­soon Maji­di. Una scel­ta che va oltre la buro­cra­zia e che diven­ta un mes­sag­gio chia­ro e necessario.

Contro la detenzione delle persone migranti, per un’Europa che rimetta al centro i diritti

Davan­ti a un’Europa che alza bar­rie­re e mol­ti­pli­ca le pri­gio­ni per migran­ti, la rispo­sta deve esse­re un movi­men­to col­let­ti­vo, for­te e deter­mi­na­to. Come ha dimo­stra­to que­sta assem­blea, le allean­ze tra real­tà loca­li e trans­na­zio­na­li sono fon­da­men­ta­li. Pos­si­bi­le è pron­to a fare la sua par­te, met­ten­do a dispo­si­zio­ne com­pe­ten­ze, ener­gie e una rete di sup­por­to per costrui­re un’Europa fon­da­ta sul­la soli­da­rie­tà, non sui muri e sul­le prigioni.

Sul Salva Milano, alla fine, avevamo ragione noi

Pre­ten­dia­mo che Mila­no diven­ti vera­men­te soste­ni­bi­le come le capi­ta­li euro­pee che han­no fat­to un cam­bio di pas­so nel­la gestio­ne del­la cit­tà, inve­sten­do in mobi­li­tà dol­ce, rige­ne­ran­do inte­ri quar­tie­ri, aumen­tan­do le super­fi­ci a ver­de e le zone pedo­na­li rispet­to alla quo­ta di nuo­vo edificato.

Per una pace duratura, o meglio, “perpetua”

Abbia­mo il dove­re mora­le di con­tra­sta­re Putin e Trump e di con­ti­nua­re a met­te­re pres­sio­ne ai lea­der euro­pei per rag­giun­ge­re un accor­do in gra­do di sta­bi­li­re una pace dura­tu­ra. In que­sto con­te­sto è fon­da­men­ta­le apri­re spa­zi di media­zio­ne e ini­zia­re a ridur­re il livel­lo di vio­len­za, nell’attesa di rag­giun­ge­re una solu­zio­ne diplo­ma­ti­ca ade­gua­ta, che veda attor­no al tavo­lo dei nego­zia­ti anche l’Ucraina.

Per­ché la solu­zio­ne si tra­du­ca in una pace dura­tu­ra, o meglio “per­pe­tua”, occor­re ritro­va­re lo slan­cio fede­ra­le degli auto­ri del Mani­fe­sto di Ven­to­te­ne per un’Europa libe­ra e unita.