Un mio caro amico è malato di SLA. Si chiama Max Fanelli.
In pochi mesi quell’omone di un quintale, generoso, istrionico, ingombrante, pieno di vita e di progetti, è stato costretto all’immobilità totale da una malattia terribile, che non lascia scampo. “È una battaglia molto dura, Bea” mi scrisse solo 20 mesi fa, pochi giorni dopo la diagnosi, senza riuscire a pronunciare quelle tre lettere terribili. Ma …
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