Questione maschile

NON CHIAMATECI PIÙ SIGNORINE

Ospe­da­le San Pao­lo di Savo­na, gior­na­ta di rou­ti­na­ria sala ope­ra­to­ria imma­gi­no, inter­ven­to di ernia, il pazien­te improv­vi­sa­men­te rifiu­ta di far­si ope­ra­re. Cosa è suc­ces­so? La cosa più incre­di­bi­le nel 2017: l’a­ne­ste­si­sta è una don­na, fat­to tra l’al­tro comu­nis­si­mo ora­mai; il pazien­te dice di aver sen­ti­to voci, le ane­ste­si­ste del San Pao­lo non sareb­be­ro bra­ve. A …

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Quello de Le Iene a Baby K non è uno scherzo. #IoNonRido

Ci risia­mo. In TV sono tor­na­ti di moda “gli scher­zi”. Sem­bra che dire “era uno scher­zo” e tira­re fuo­ri le tele­ca­me­re sia diven­ta­to una sor­ta di “tana libe­ra tut­ti”, che con­sen­te di tra­sfor­ma­re ogni meschi­na nefan­dez­za nel­la scu­sa per far­si gras­se risa­te. Dopo la mole­stia ses­sua­le espli­ci­ta ai dan­ni del­la can­tan­te Emma duran­te la trasmissione …

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Son tutte belle le mamme del mondo?

Cor­re­va l’anno 1954, l’anno in cui la Rai Tv ini­zia­va le tra­smis­sio­ni, Trie­ste tor­na­va ita­lia­na, la Repub­bli­ca Fede­ra­le Tede­sca entra­va nel­la NATO, l’anno in cui il festi­val di San­re­mo lan­cia­va la cele­ber­ri­ma “son tut­te bel­le le mam­me del mondo”.

Aggiorniamo la geografia degli stereotipi: l’Est, la romagna, la sicilia

Dopo le “ragaz­ze dell’Est” di “Par­lia­mo­ne saba­to”, è il tur­no del­le Roma­gno­le. “Buo­ne, faci­li e velo­ci… le pia­di­ne! Cosa ave­te capi­to?”. Tut­to secon­do Eata­ly, come immor­ta­la­to oggi in una foto da “Nar­ra­zio­ni dif­fe­ren­ti”. Ci pre­oc­cu­pia­mo, giu­sta­men­te, di come si par­li del­le don­ne sui social, sui loro pro­fi­li, nei grup­pi chiu­si che ampli­fi­ca­no il ses­si­smo e …

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Rai: uno spettacolo penoso, fondato sui peggiori pregiudizi

Chie­dia­mo (anzi pre­ten­dia­mo, in qua­li­tà di con­tri­buen­ti e cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni vigi­li), oltre a scu­se for­ma­li ben più argo­men­ta­te e dif­fu­se da par­te di tut­ti i sog­get­ti coin­vol­ti, anche di rea­liz­za­re al più pre­sto alme­no una “pun­ta­ta ripa­ra­tri­ce” nel­la mede­si­ma fascia di ascol­to, in cui con com­pe­ten­za e sem­pli­ci­tà ven­ga spie­ga­to quan­to gli ste­reo­ti­pi di gene­re fac­cia­no male a tut­te e a tut­ti e quan­to svi­li­re la vita, le poten­zia­li­tà, le com­pe­ten­ze, le capa­ci­tà e il cor­po del­le don­ne, ridu­cen­do­li a mero ogget­to di pia­ce­re e sup­por­to del maschio domi­nan­te, oltre ad esse­re cri­mi­na­le e igno­bi­le, non fac­cia un buon ser­vi­zio pro­prio a nes­su­no, a nes­sun uomo, nes­su­na don­na, di nes­su­na nazio­na­li­tà, età, etnia, orien­ta­men­to sessuale.

#lottocontinua: l’8 marzo continua, 365 giorni l’anno

L’ugua­glian­za, in tut­te le sue for­me, come moto­re del cam­bia­men­to nel­la socie­tà: que­sta è sin dal­la sua fon­da­zio­ne la rai­son d’etre di Pos­si­bi­le. E non esi­ste bat­ta­glia di ugua­glian­za più urgen­te di quel­la che chia­mia­mo “que­stio­ne maschi­le” (non fem­mi­ni­le, per­ché in que­sto Pae­se i pro­ble­mi ce li han­no i maschi). Una que­stio­ne sot­to­va­lu­ta­ta, o per­si­no derisa …

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